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Federer-Kyrgios non è solo uno scontro generazionale

Basterà un Federer come quello della scorsa partita contro un basito Nadal o basterà un Kyrgios come quello contro un disarmato Djokovic? Si potrebbe obiettare che sì Nadal non è più quello di una volta, soprattutto col dritto che finisce spesso a metà campo, e che Djokovic ultimamente è il fantasma di quello che nel 2015 aveva vinto praticamente tutto. Ma lo stesso si potrebbe dire dello svizzero che ha dovuto cambiare parte del suo gioco per poter di nuovo competere ad alti livelli. L’unico che effettivamente sembra aver avuto un miglioramento è proprio l’australiano ma non perché tecnicamente abbia variato qualcosa ma per il fatto che Kyrgios ora pare credere nelle proprie potenzialità e ha voglia di dimostrarlo, come ammette lui stesso. Ed infatti in questo torneo sono tornati sprazzi del giovane talento che batteva Nadal a Wimbledon nel 2014 o Federer a Madrid nel 2015.

Di questa partita si può fare qualsiasi pronostico ma non pare inverosimile azzardare che se Nick Kyrgios è nella giornata giusta la può decisamente vincere lui. Anche nelle tre partite di  questo torneo si sono viste le prodezze dell’australiano che, oltre al servizio straripante, ha un ottimo dritto che varia in continuazione, un rovescio devastante ed in generale un ottimo tocco. Ma soprattutto è assolutamente imprevedibile; può fare lunghi scambi – con Djokovic si è anche arrivati ai 33 colpi – mantenendo la stessa intensità senza problemi oppure stancarsi e piazzare all’improvviso una perfetta palla corta per poi scendere a rete. Se riesce a restare concentrato dall’inizio alla fine scegliendo saggiamente che tattica operare di volta in volta per lo svizzero potrebbe non esserci scampo.

D’altro canto anche Federer, prima agli Australian Open e poi qui, ha dimostrato di essere in gran forma e ha dato l’impressione di non aver ancora espresso il 100%, non avendone sentito la necessità. E si sa che in quanto a variazione di gioco ed anticipi lo svizzero non è secondo a nessuno. In particolare il servizio ha funzionato in maniera esemplare in questo torneo e sarà un’arma fondamentale in questo match.

Dunque pronostico aperto ma la novità è che sembra più dipendere da Nick Kyrgios. Sarà la partita dell’australiano ad essere determinante, non quella dello svizzero. Nick potrebbe anche essere aiutato dalle difficili condizioni di gioco, visto che per scelte televisive lo scontro con Federer si giocherà a mezzogiorno (le 20 da noi) sul centrale, sotto un solleone che rischia di essere determinante, se si considera che le temperature del deserto californiano arrivano tranquillamente ai 40°. E il fatto che giochino un giocatore di 21 anni contro uno di 36 potrebbe essere un ulteriore aiuto per l’australiano. Nick inoltre dice di non soffrire troppo il caldo e che anzi tali condizioni esaltano il rimbalzo della palla. Certo è che fra i due quello che soffrirà maggiormente le alte temperature sarà lo svizzero che certamente cercherà di abbreviare gli scambi e qui il servizio sarà ancora più importante.

Oggi si gioca, anche se rischia di non ricordarselo nessuno, anche l’ultimo quarto di finale, quello tra Nishikori e Sock. Sock è stato bravo e fortunato sin qui, soprattutto nel match contro Dimitrov, dal quale è uscito indenne nonostante i quattro match point buttati al vento dal bulgaro, che ha avuto la partita in mano per poi perderla al fotofinish. Opposto a Jaziri è riuscito ad averne la meglio solo 7-5 al terzo. Dall’altra parte Nishikori è uno dei favoriti del torneo e fin qui è stato praticamente impeccabile. L’unico momento di difficoltà lo ha avuto nel secondo set contro Young, quando è andato dietro di un break e lo ha risolto infilando cinque game di fila. Nessuno dei suoi avversari è riuscito ad arrivare a 5 in un set ed ha perso in tutto appena 17 giochi. Il tennis ha insegnato spesso di andarci cauti ma se domani non dovesse esserci lui a sfidare il vincente di Federer-Kyrgios sarebbe davvero sorprendente. Non succederà.

Francesca Padoin

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Francesca Padoin

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