Sarà un inizio di torneo molto difficile: del Potro, Rafa… Davvero un sorteggio molto duro.
Beh del Potro non ha giocato molti tornei negli ultimi 2 anni e sta ancora costruendo il suo ranking, come pure Federer, quindi era molto facile che mi trovassi uno dei due ai sedicesimi. Questi ragazzi sono molto forti, c’è anche Kyrgios, sarà un torneo davvero difficile, forse il più difficile degli ultimi anni. Ognuno vuole fare bene e cerca di fare il massimo. Bisogna accettarlo ed io l’ho fatto.
Hai fatto il “career grand slam” ma tutto ciò ha una controparte. A cosa devi fare maggior attenzione? La pressione è stata difficile da sopportare?
Non c’è dubbio che la pressione faccia parte del nostro lavoro. Ed è un privilegio perché significa che stai facendo qualcosa ad alto livello, meritevole, che hai sempre sognato di fare. Ma tutto ciò fa parte del nostro lavoro. Vincere quattro Slam di fila è il sogno di una vita, è stato fantastico. Ti aspetti un sacco da te e così pure la gente. E la pressione ne è una conseguenza, cambia solo il modo in cui tu la tratti. Ho dato tutto in questi anni ed il French Open è stato un obiettivo negli ultimi due anni e poi ti fermi un attimo a pensare, devi riprenderti dalla fatica e rimotivarti. Sento che negli ultimi due mesi mi sono recuperato e penso di essere un giocatore migliore. Ho avuto quei mesi della passata stagione in cui non ero me stesso in campo ma ora mi sento bene. Non penso il mio gioco sia cambiato significativamente da quello della passata stagione né in meglio né in peggio. Non ho iniziato a fare serve and volley ad esempio.
Come ti senti ora? Hai iniziato alla grande con Doha e poi perso presto agli Australian Open. Come sono le tue sensazioni ora?
Ora mi sento davvero in forma. Sai lo sport ora richiede un sacco di energia e fisico per produrre potenza e spin. Io sono stato molto fortunato ed orgoglioso di aver avuto pochi infortuni e nessuna operazione chirurgica ma ora che divento più vecchio il mio corpo cambia e bisogna trovare un modo di rimanere sani. E per questo ringrazio il mio team che con l’alimentazione e l’allenamento mi ha sempre mantenuto al top della forma. Ora sto meglio in termini sia mentali che fisici rispetto a qualche tempo fa. Ho fatto una buona preparazione, un bel torneo a Doha. Match come quello degli Australian Open accadono. Io avevo giocato bene ed Istomin molto bene. Anche con Kyrgios, ma lui era davvero forte col servizio quel giorno. Ma in generale ho belle sensazioni rispetto alla stagione precedente, mi sento un giocatore diverso. Ora mi sento più sicuro e mi sento bene in campo.
Dopo che hai raggiunto la posizione numero uno del ranking ed i principali obiettivi pensi di aver mollato un po’ inconsciamente e di esserti un po’ rilassato?
Sì, sì è vero. Io non rinnego le cose che mi sono accadute. Forse ho avuto un lungo break per riprendermi dalle emozioni. Ma di nuovo, è accaduto ma non lo voglio rinnegare perché penso sia una lezione da imparare. La seconda parte del 2016 è stata molto importante per me, per la mia crescita come giocatore e come essere umano. Ho imparato molte cose e capito quanto è importante giocare ad alto livello. Anche adesso, sento di dover lavorare e migliorarmi molto, sia sulla tecnica che sull’aspetto mentale. Senza tale approccio, non sarei qui oggi, a questi livelli.
(ha collaborato Carlo Rosati)
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