Archiviato Indian Wells con la vittoria di Federer su Wawrinka, il circuito ATP si sposta a Miami, altro Masters 1000 dalla prestigiosa storia ma che ha ormai lasciato il passo al torneo californiano, almeno in quanto a importanza e strutture. Miami però assegna 1000 punti esattamente quanto Indian Wells e ha 96 tennisti in tabellone: i 7 turni (sei per le teste di serie) si giocheranno nell’arco di dieci giorni e dovrebbero regalarci un po’ di spettacolo. Il sorteggio stavolta non ha ammassato tutti gli Slam nella parte bassa, anche perché Djokovic non ci sarà e quindi stavolta dovrebbe esserci più equilibrio. Difficile dire chi sia il favorito delle due metà: in alto è difficile non dire Federer, ma lo svizzero ha molti ostacoli e non è detto che abbia le energie necessarie a vincere un altro torneo di questa categoria e di questa difficoltà; in basso ci sono vari candidati: il favorito secondo la classifica è Nishikori, finalista in carica, ma hanno buone chance anche Nadal, che ha pur sempre giocato 5 finali a Key Biscayne e il rientrante Raonic.
Questi i possibili ottavi:
[1] S. Wawrinka vs [16] A. Zverev
[12] N. Kyrgios vs [8] D. Goffin
[4] R. Federer vs [14] R. Bautista Agut
[10] T. Berdych vs [6] D. Thiem
[5] R. Nadal vs [9] G. Dimitrov
[13] J. Sock vs [3] M. Raonic
[7] M. Cilic vs [11] L. Pouille
[15] P. Carreno Busta vs [2] K. Nishikori
Come detto, nella parte alta il favorito dovrebbe essere Federer, ma lo svizzero è reduce da cinque match in California e non è detto che lo troveremo nelle stesse scintillanti condizioni con le quali ha vinto il torneo (ha perso una sola volta il servizio, il conto dei set dice 10-0). E poi il cemento di Miami non gli è mai piaciuto troppo: l’ultima vittoria risale addirittura al 2006, da allora ha giocato appena due semifinali e ha saltato tre delle ultime quattro edizioni. Il sorteggio non è nemmeno così male ma più che di un eventuale ottavo con Bautista-Agut (o con Querrey) o di un quarto con Thiem (che al terzo turno potrebbe trovare Paolo Lorenzi, per la prima volta testa di serie in un Masters 1000), Federer dovrà preoccuparsi del quasi certo terzo turno con Juan Martín del Potro. L’argentino deve sbrigarsi ad uscire dall’orbita della trentesima posizione, altrimenti tutti i tabelloni con 32 teste di serie gli riserveranno brutte sorprese come questa (a Indian Wells ha perso contro Djokovic). In ogni caso, la partita non è affatto scontata, seppure i precedenti siano molto favorevoli a Federer (15-5). Wawrinka, che è la prima testa di serie, avrà un debutto agile (Elias o Zeballos) mentre al terzo turno potrebbe incontrare Dolgopolov o Feliciano López. Dagli ottavi in poi il discorso si complica: potrebbe incontrare prima Alexander Zverev e poi Nick Kyrgios, anche se la testa di serie più alta di quella sezione è David Goffin.
Nella parte bassa c’è molta incertezza: Nadal ha pescato avversari che di solito gli fanno il solletico (Sela o un qualificato al secondo turno), poi Kohlschreiber, Dimitrov e Raonic, ma non è che lo spagnolo abbia proprio impressionato a Indian Wells. Nishikori non è stato fortunatissimo nei primi turni: potrebbe avere Anderson al secondo turno (ci ha perso l’ultima volta che si sono incontrati), Verdasco al terzo (2-2 nei precedenti, i più recenti li ha vinti il giapponese) e agli ottavi un metronomo come Carreño-Busta o Simon. Nishikori ha ampiamente dimostrato di poter perdere come e quando vuole, però è anche vero che Cilic nei quarti resta l’avversario più alla portata. Raonic, che è pur sempre il terzo favorito del seeding, torna a Miami e dovrà affrontare tennisti molto diversi: probabilmente Troicki al debutto, poi forse Zverev Il Vecchio e agli ottavi Jack Sock (ah, dalle parti dello statunitense è capitato Tommy Haas, che giocherà contro Jiry Vesely).
Si chiude con gli italiani: Fognini ha Harrison e poi Joao Sousa e forse Cilic. Poteva andare peggio, ma non è meglio riporre molto speranze; Lorenzi punta almeno a giocarsela con Thiem; Seppi è quello a cui è andata meglio (un qualificato, poi Muller e infine Berdych), peccato che in una decina di edizioni sia riuscito a vincere due partite di fila solo una volta, nel 2013.
In definitiva, ci aspetta qualche (eventuale) ottimo match a inizio torneo (Federer-del Potro e Nishikori-Verdasco al terzo turno, Dimitrov-Nadal negli ottavi) ma di lì in poi ci sarà davvero molta incertezza. Il più affidabile, di questi tempi, è uno che è rimasto fermo per sei mesi e non sarebbe certo sorprendente che la lentezza del campo di Miami lo convinca a non impegnarsi più di troppo. Il resto della concorrenza, con Murray e Djokovic entrambi assenti, dà poche sicurezze: l’ATP è diventata all’improvviso imprevedibile e quindi va bene così.
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