Il match non si annunciava facile per Murray che, nonostante le quattro vittorie ad una negli scontri diretti, ha sempre perso un set con il tedesco, costretto anche al quinto set chiuso 12-10 al Roland Garros del 2014. Partiti entrambi molto forte al servizio, non si è praticamente giocato nei primi game dell’incontro. Murray ha dovuto tenere alta l’attenzione senza concedersi la minima distrazione davanti al tedesco molto aggressivo e sempre in pressione, abile ad usare spesso la palla corta quando vedeva Murray lontando dal campo. Kohlschreiber da parte sua, era ben consapevole di non poter calare di ritmo per non permettere a Murray di prendere in mano gli scambi, cosa che è successa nel sesto game quando lo scozzese è riuscito a procurarsi una palla break costringendo il tedesco ai vantaggi per tenere il servizio. E i vantaggi sono serviti anche a Murray nel nono game per salvarsi da 15-40. L’equilibrio perfetto tra i due ha trovato il suo sbocco nel tie break, durante il quale è stato Kohlschreiber, notoriamente non “cuor di leone” ad essere un cecchino. Murray ci ha messo del suo cominciando con un doppio fallo replicato sul 4-4 che ha mandato Kohlschreiber 5-4 con due servizi a disposizione messi a segno con freddezza: 7-6 e primo set di marca tedesca.
Nel secondo set la reazione di Murray non si è fatta attendere ed è arrivata nel terzo game con cui ha messo a segno il break dopo otto punti a uno in suo favore. Avanti di un break, con il tedesco in apparente calo, per il numero uno del mondo la strada sembrava in discesa ma Kohlschreiber non ha mollato ricominciando a giocare ad un livello spaventoso rimontando Murray avanti 5-3 e portandosi 6-5 lasciando nelle mani di Murray la responsabilità di servire per portare anche il secondo parziale al tie-break, arrivato puntualmente. L’equilibrio ha scandito ancora tutti i punti e lo spettacolo lo ha accompagnato a braccetto. Con il pubblico in visibilio, prima di chiudere 20-18 all’ottavo set point, Murray ha annullato sette match point, con ogni punto giocato al limite. Terzo set e tutto da rifare.
Nessuno, a dire il vero, a questo punto avrebbe giocato un soldo bucato sul tedesco, che però è stato il primo ad avere la palla per portarsi avanti di un break, con un’altra pazzesca risposta di dritto. Sistemato col servizio quel momento, Murray ha immediatamente approfittato di un momento di calo di Kohli per brekkarlo, grazie anche ad una rivedibile stop-volley del tedesco, per volare 4 a 1. Il tedesco a questo punto non ne ha più e Murray chiude comodamente.
Partita molto divertente e ricca di emozioni, ma con Murray va così, inutile attendersi il dominio che ha caratterizzato il regno degli altri fab3. Meglio così no?
Sarà Lucas Pouille, settima testa di serie, ed unica sopravvissuta in tabellone oltre a Murray, a giocarsi con il numero uuno del mondo la semifinale della parte alta del tabellone, più nobile per i numeri in campo rispetto all’altra. Il francese ha messo fine, con molta fatica, alla favola del russo Evgeny Donskoy, battuto 6-4 5-7 7-6 per nulla tramortito dopo la strameritata ed inattesa vittoria contro Roger Federer di cui lasciamo perdere i numeri perchè non ha certo bisogno di presentazioni. Un break per parte a decidere i primi due set e poi la giovane speranza del tennis francese ha alzato il ritmo nel terzo set salendo velocemente 3-0. Ma il russo ha ripensato al match vinto contro Roger e ha messo a segno due risposte da paura nel settimo game recuperando il break e rimettendo tutto in gioco rimontando fino a 4 pari. Donskoy ha rischiato un po’ troppo mentre Pouille è stato estremamente attento arrivando a procurarsi due match point sul servizio del rivale. Il francese non ha avuto il coraggio di osare, mentre il russo, ormai alle corde, ha tirato fuori ancora il meglio di se stesso recuperando lo svantaggio. Bravo Pouille a non aver perso la testa riuscendo a portare il russo al tie-break, durante il quale ha giocato il suo miglior tennis chiudendo 7-2.
Il primo quarto di finale dell’ATP 500 di Dubai ad andare in scena è stato il match vinto 6-2 4-6 6-4 dall’olandese Robin Haase contro Damir Dzumhur che hanno preso il posto in tabellone rispettivamente di Tomas Berdych, quinta testa di serie del torneo e Stan Wawrinka, secondo favorito e detentore del titolo. Senza storia il primo parziale che ha visto Dzumhur, passivo e contratto mai capace di mettere in difficoltà l’olandese, molto reattivo e brillante e inattaccabile al servizio, con il quale ha perso solo un punto. Lo scenario è cambiato nel secondo set Dzumhur che è riuscito a scrollarsi di dosso la tensione rientrando prepotentemente in partita. Dopo aver annullato una palla break nel terzo game, il bosniaco si è fatto più propositivo riuscendo a strappare il servizio all’olandese e salendo poi 4-1. Il vantaggio però è durato poco, Haase non si è demoralizzato, ha messo a segno il contro-break nel settimo game completando poi la rimonta. Da parte sua Dzumhur ha continuato a mescolare le carte variando il gioco da fondo con il back e, con continue discese a rete, ha tolto ogni riferimento all’olandese riuscendo a chiudere il parziale.Uno scambio di break ha dato il via al terzo set, con scambio di doppi falli, due per Dzumhur tre per Haase. Il peso della posta in palio si è fatto sentire ed è stato Dzumuhr ad accusarlo di più che, con un altro doppio fallo, ha ceduto di nuovo il servizio nel terzo game. Haase ha ritrovato per primo il servizio, seguito da Dzumhur ed entrambi sono andata avanti cercando di correre meno rischi possibili. Alla fine, l’ha spuntata Haase che, grazie ad una maggiore solidità e determinazione, ha raggiunto la prima semifinale in un ATP 500 della carriera.
Sarà Fernando Verdasco a sfidare l’olandese per un posto in finale, uscito vincitore 6-3 7-5 dalla sfida con Gael Monfils, quarta testa di serie del torneo, battuto per la prima volta in carriera dopo aver perso i tre precedenti scontri diretti. Il match è iniziato con Verdasco molto sciolto e in palla e Monfils che non è riuscito a tenere il ritmo elevato imposto dal rivale che ha subito messo a segno il break nel secondo game. Lo spagnolo ha tenuto sempre in mano il pallino degli scambi dominando con il dritto mancino e giocando ad un ottimo livello anche con il rovescio. Notevole anche il rendimento al servizio dello spagnolo che ha messo in campo l’86% di prime palle concedendo una sola palla break nel settimo game, annullata con una gran prima seguita da un rovescio in contropiede. Nel secondo set è cambiato poco, Verdasco ha mantenuto il controllo del gioco procurandosi il break nel quinto game offerto da Monfils con un doppio fallo sul 15-40. Ancora in difficoltà sul successivo turno di battuta, il francese ha salvato tre palle break mentre lo spagnolo, sempre efficace al servizio ha tenuto a zero i suoi turni portandosi 5-3 quando la partita è stata interrotta per pioggia. Alla ripresa Monfils ha tenuto il suo servizio e poi Verdasco, chiamato a chiudere il match, ha tremato regalando il contro break con due errori di dritto, uno di rovescio e un doppio fallo. Rientrato in partita, il francese però non ha affondato, anzi, ha giocato un game inspiegabile (praticamente a pallonetti) senza fare nulla per vincere un punto e ha perso nuovamente la battuta. Lo spagnolo ha ritrovato coraggio e ha chiuso il match tenendo a zero il servizio.
Domani andranno in scena le semifinali e saranno Fernando Verdasco e Robin Haase ad aprire le sfide alle 14.00 (ora italiana). Non prima delle 16.00 (sempre ora italiana), la sfida tra Andy Murray e Lucas Pouille.
Risultati:
[1] A. Murray b. P. Kohlschreiber 6-7(4) 7-6(18) 6-1
F. Verdasco b. [4] G. Monfils 6-3 7-5
[7] L. Pouille b. [Q] E. Donskoy 6-4 5-7 7-6(2)
R. Haase b. D. Dzumhur 6-2 4-6 6-4
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