Tutto pronto alla BOK Event Hall di Budapest per il rientro del torneo di Budapest dopo 3 anni dall’ultima edizione e con una novità importante: per la prima volta il torneo ungherese verrà giocato su una superficie veloce dopo 19 anni (dal 1993 al 2013, esclusi il 1994 ed il 1995) di terra rossa.
Prima infatti veniva disputato la settimana dopo il torneo di Wimbledon, dunque su campi all’aperto, motivo per cui l’Italia può vantare 2 vittorie in 2 delle ultime 3 edizioni prima della sosta. Nel 2011 ci fu il sigillo di Roberta Vinci in finale contro Irina Camelia Begy (6-4 1-6 6-4) mentre nel 2012 fu la volta di Sara Errani che supero 7-5 6-4 Elena Vesnina. Oltre a loro, altre ottime giocatrici hanno scritto il proprio nome nell’albo d’oro. Tra tutte, vanno nominate l’ex numero 1 del mondo Jelena Jankovic, che nel 2004 vinse qui il primo dei 16 titoli WTA ottenuti in carriera; Simona Halep, ex numero 2 del mondo e tutt’ora presente in top-5 che si impose nel 2013; la sfortunata ungherese Agnes Szavay, ex numero 13 del mondo e giunta ai quarti allo US Open 2007 che dovette ritirarsi poi nel 2013 dopo un’assenza nel circuito di quasi 3 anni per problemi alla schiena ad appena 24 anni, che si impose nel 2009 e nel 2010; Tathiana Garbin che nel 2000 colse il suo unico titolo WTA superando Kristie Boogert 6-2 7-6.
La concomitanza con il torneo Premier 5 di Dubai ha inciso sull’entry list, ma offre spazio a tante giovani per cercare di raccogliere punti importanti per il resto della stagione e modo di riscatto a chi come la numero 1 locale Timea Babos (che comincia qui il primo torneo WTA in carriera da numero 1 del seeding), che ancora non ha vinto un match in stagione pur avendo espresso quasi sempre un bel gioco, deve rialzare la testa per riprendersi al più presto la top-30.
Le prime 8 teste di serie e relativi abbinamenti ai quarti:
Dicevamo prima delle giovani in tabellone, dunque partiamo subito da loro. Le più attese sono Dalma Galfi e Fanny Stollar, giocatrici entrambe classe 1998 ed entrambe ungheresi. Sarà per entrambe l’esordio assoluto a livello WTA (Galfi ha partecipato anche alle quali dell’Australian Open lo scorso gennaio venendo sconfitta al secondo turno da Lina Gjorcheska in un match in cui ammise di aver avuto difficoltà nel gestire l’incredibile tifo macedone proveniente dalle tribune).
Entrambe, soprattutto la stessa Galfi, hanno fatto molto bene a livello junior: ha vinto lo US Open 2015 e si è aggiudicata il titolo di migliore della categoria al termine della stessa stagione, mentre Stollar ha raggiunto al massimo il numero 7 del mondo di categoria arrivando in semifinale nella stessa edizione dello US Open che vide trionfare la connazionale. Al momento la classifica WTA vede Galfi al numero 156 (con un best ranking di 151) mentre Stollar è 282 (con un best ranking di 276). Avrebbero dovuto giocare assieme il doppio, ma Galfi sembra non al meglio fisicamente a causa di un po’ di influenza ed ha preferito dare priorità al singolare dove affronterà al primo turno la numero 7 del seeding Oceane Dodin. La francese, classe 1996, in questo inizio di 2017 non sta avendo un bel ruolino di marcia, avendo fallito nelle qualificazioni in tutti i tornei in cui ha partecipato (Brisbane, Sydney e Dubai) e vincendo un solo match, contro Cagla Buyukackay all’Australian Open, con la turca che però è in crisi di risultati ed è arrivata a 10 sconfitte al primo turno di fila. Se la classifica di Dodin è ancora al numero 66, molto lo deve al fatto che nei primi 6 mesi del 2016 disputò perlopiù tornei ITF prima dell’exploit del Quebec dove vinse il titolo International, primo della carriera. Stollar invece è capitata nella parte bassa del tabellone ed avrà anche lei un esordio non chiuso contro la montenegrina Danka Kovinic. Classe 1994, dopo aver vinto l’ITF da 100.000 dollari a Marsiglia dello scorso giugno, un mese dopo la finale di Istanbul persa contro Buyukakcay, solo in 3 appuntamenti su 13 ha superato il primo turno: Bucharest (quarti), Guanghozu (ottavi), Tianjin (semifinale). Quest anno invece, escluse le qualificazioni di Sydney, ha vinto un solo match: primo turno dell’Australian Open contro Saisai Zheng.
Un’altra giocatrice giovane e capace di giocare piuttosto bene se in fiducia, ma ancora ancorata ben oltre la centesima posizione del ranking, è la turca Ipek Soylu, classe 1996 che quasi riusciva nell’impresa di portare da sola la propria nazionale a giocare uno storico spareggio per salire nel World Group II di Fed Cup. Numero 163 del mondo, ha fatto comunque la storia della sua nazione diventando la prima turca assieme a Buyukakcay a disputare il tabellone di singolare di un torneo dello Slam (Roland Garros 2016). Gioco molto aggressivo, con bei risultati anche in doppio, il sorteggio l’ha però abbinata al primo turno contro Babos. Sarà il primo incontro tra le 2 e per caratteristiche diciamo subito che non tireranno piano.
Un’altra giocatrice in cerca di riscatto, e probabilmente principale favorita alla vittoria finale, è Lucie Safarova, che ha rinunciato ai soldi ed al maggior livello di Dubai per rimanere in Europa e rientrare in maniera definitiva almeno tra le prime 40 del mondo. Dodici mesi fa era appena rientrata dal grave problema che la portò in ospedale a fine settembre, un’infezione batterica che la debilitò a tal punto da rovinarle poi il finale di stagione che la vide andare a Singapore soprattutto perché il Master in singolare potrebbe non ricapitarle più e dopo aver vinto 2 Slam in doppio nella stessa stagione sarebbe stato un vero peccato. Il risultato fu molto negativo e decise allora di rientrare nel tour solo quando si sarebbe del tutto ripresa. A Doha, nel 2016 Premier 5, perse all’esordio da Buyukackay, al primo successo su una top-10 e il trend negativo andò avanti fino a fine aprile quando a Praga vinse il suo primo match della stagione. Il 2017 è cominciato con il suo ranking crollato ai margini delle prime 60, picco più basso dal 2008. Al momento è numero 46 ed a Budapest ha l’occasione per incrementare ulteriormente non avendo punti in scadenza. Essendo testa di serie numero 2 il tabellone tende ad aiutarla: dopo l’esordio contro Magda Linette potrebbe esserci Su Wei Hsieh o Sara Sorribes Tormo, poi Pauline Parmentier o Kristen Flipkens. Una Safarova in buona condizione può arrivare in semifinale, dove partirebbe comunque favorita con tutte quelle del terzo quarto del tabellone.
Chi potrebbe far molto bene dalle retrovie è Ekaterina Alexandrova, che adora queste superfici e nel 2016 ha raccolto i suoi migliori risultati (oltre al successo a Wimbledon su Ana Ivanovic) nei tornei indoor giocati sul veloce: Katowice, dove perse solo 6-4 al terzo da Camila Giorgi ai quarti di finale, e Limoges dove addirittura vinse il WTA 125k battendo Alizé Cornet e Caroline Garcia tra semifinale e finale. Non avendo avversarie da “pronostico chiuso” ed essendo capitata oltretutto in una zona favorevole del tabellone, potrebbe anche rappresentare la sorpresa. Al primo turno ha Donna Vekic, che è apparsa in leggera ripresa dopo una prima metà di 2016 disastrosa e grazie ai successi negli ITF di alto livello a fine stagione, poi una Julia Goerges (numero 3 del seeding) che esordirà contro una qualificata o lucky loser, ma che lascia enormi punti di domanda sul suo stato di forma dopo il brutto infortunio rimediato in Fed Cup alle Hawaii, con la distorsione del ginocchio ed un problema che ha interessato il legamento mediale. 2 partite ed Alexandrova, 22 anni e numero 109 del mondo (best ranking al 107) potrebbe anche trovarsi ai quarti di finale.
Non ci sono italiane nel tabellone principale né nel tabellone cadetto dove si segnala la vittoria di Anna Blinkova, altra giocatrice classe 1998 e che già all’Australian Open fece molto bene superando Monica Niculescu al primo turno ed ora si giocherà la qualificazione al tabellone principale contro Elena Bogdan che ha superato 6-1 7-5 un’altra giovanissima ungherese, Panna Udvardy, che negli ultimi 2 mesi si è messa in luce con 1 titolo ITF a Rabat e 2 finali perse.
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