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Up&Down: Ruud si rivela al pubblico, Tomic non si smentisce mai

UP

Casper Ruud

Papà Christian è stato il primo norvegese a entrare nella top 40 del ranking ATP, Casper tra i suoi obiettivi ha quello di migliorare la performance di famiglia ma a giudicare dai suoi primi passi le ambizioni sono più sostanziose. A soli 18 anni ha già vinto il suo primo torneo Challenger e a Rio è arrivato a un passo dalla prima finale ATP della carriera. Ha tempo e modo per migliorare il rovescio, mentre il dritto fa già paura. La Next Generation ha trovato un nuovo elemento da non sottovalutare.

Elina Svitolina

A piccoli passi l’ucraina continua a fare progressi, migliorando sempre di più giorno dopo giorno. La vittoria a Dubai è la più prestigiosa della carriera e le è valsa l’ingresso in top 10. Un percorso sempre in crescita da quando è entrata nel tour: ogni anno ha sempre migliorato il suo ranking di fine stagione, ha giocato sempre più finali, ha battuto sempre più top 10. Lo step più difficile arriva adesso, perché continuare a salire di livello ed essere stabilmente alla pari con le migliori richiede qualcosa in più che Elina dovrà dimostrare di possedere.

Timea Babos

Essere profeti in patria non è cosa da tutti, quindi complimenti alla ventitreenne ungherese Timea Babos, che a Budapest vince il suo secondo titolo in carriera esattamente a cinque anni di distanza dall’inaspettato successo di Monterrey. Era il 26 febbraio 2012 quando rifilava un doppio 6-4 alla rumena Cadantu, aveva soltanto diciotto anni e quello che poteva sembrare l’inizio di una grande carriera invece non ha avuto il seguito sperato. Oggi Timea è di nuovo la grande speranza ungherese, con un titolo in più e forse con una maturità diversa.

DOWN

David Ferrer

Vero che Dolgopolov è in un buon momento di forma, ma David Ferrer è ormai irriconoscibile. A Rio aveva vinto il torneo nel 2015, adesso va fuori al primo turno ed è vicino ad abbandonare la top 30 della classifica dopo oltre dieci anni. Quest’anno ha vinto appena tre partite e non gioca una finale ATP dall’ottobre 2015, tantissimo per uno che bene o male il suo marchio nei tornei 250 e 500 sapeva sempre come lasciarlo.

Agnieszka Radwanska

Si è parlato più della vittoria di CiCi Bellis che della sconfitta della polacca. Tutto sommato giusto visto che la ragazzina statunitense è un talento naturale che promette grandi cose, ma dall’altra parte va segnalato l’ennesimo passo falso di Aga. Eccezion fatta per la finale di Sydney – comunque persa – non ha brillato a Shenzhen, a Melbourne, a Doha e a Dubai. Magari le cose miglioreranno già a Indian Wells, però in questi primi due mesi ha raccolto davvero poco. E se la maga stesse per terminare il suo filtro magico?

Bernard Tomic

Ai “colpi di testa” dell’australiano ormai siamo abituati, ecco perché l’episodio di Delray Beach non stupisce granché: nel suo match di primo turno contro Steve Darcis, dopo aver vinto il primo set, Tomic ha completamente mollato il secondo parziale, sparacchiando via i colpi e rifiutandosi di rincorrere la palla quando necessario. Per non farsi mancare nulla ha anche perso la partita al terzo e così si torna a parlare di lui in termini non certi lusinghieri. Appuntamento alla prossima follia del ragazzaccio di Gold Coast, sicuri che non ci deluderà.

Piero Vassallo

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Piero Vassallo

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