L’Italia di Barazzutti, soffrendo oltre misura, ha espugnato il Parque Sarmiento di Buenos Aires e si è qualificata per i quarti di finale che le assicurano la permanenza nel World Group anche per l’anno prossimo. Hanno vinto tutti: Lorenzi e Fognini nei 2 singolari contro Pella, Seppi contro Berlocq e in fondo ha vinto anche Bolelli (benché sconfitto in doppio al fianco di Fognini) per aver fatto il suo rientro nel circuito dopo oltre 8 mesi.
Con questo risultato l’Italia pareggia i conti (2-2) negli head to head con la squadra sudamericana. Questo il dettaglio:
Fognini ha conquistato il punto decisivo del 3-2 per l’Italia dopo una battaglia, soprattutto di nervi, contro Pella, durata 4h17m, rimontando 2 set di svantaggio. È la settima volta che il tennista di Arma di Taggia la spunta sulla lunga distanza, rimontando 2 set di svantaggio. Questa la serie:
Ad aprile, nei quarti di finali l’Italia incontrerà, ancora fuori casa, il Belgio che, privo del suo numero uno Goffin, ha eliminato a sorpresa, fuori casa, la Germania dei fratelli Zverev, grazie ad un Darcis ispiratissimo che si è confermato ancora una volta “animale da Davis”. Ha battuto sia Kholschreiber che Alexander Zverev portando il suo bilancio nei singolari di Davis a 20 vittorie contro 8 sconfitte.
Altri numeri
2 – Le volte in cui l’Italia supera all’esordio i campioni uscenti. La prima volta era accaduto nel 1976 allorché superarono al Foro Italico la Svezia per 4-0 (e quella vittoria fu foriera della prima e unica conquista della Davis).
8– le nazioni con le quali l’Italia ha tuttora un bilancio negativo in Coppa Davis:
33– gli anni trascorsi dall’ultima vittoria dell’Italia nell’World Group ottenuta fuori casa per 3-2: accadde nel 1984 al primo turno, contro la Gran Bretagna, e il match decisivo fu vinto da Barazzutti, nella sua ultima partita giocata in Davis, contro Dowdeswell in 4 set.
49– i successi dell’Italia in Davis per 3-2. Con lo stesso punteggio sono 33 le sconfitte.
STATISTICHE WTA
In una settimana in cui non si sono ancora smaltite le emozioni incredibili che ci ha regalato il primo Slam dell’anno, il calendario femminile ha offerto un appuntamento importante col torneo Premier di Pietroburgo che vedeva al via Roberta Vinci chiamata a difendere il titolo conquistato lo scorso anno. La tennista tarantina non è andata oltre i quarti dove si è dovuta inchinare alla determinazione e alla maggior freschezza della francese Mladenovic che poi ha vinto il trofeo. Per la ventitreenne tennista francese, che ha battuto in finale la irriducibile kazaka Putintseva, arresasi solo al terzo set dopo aver annullato 4 match point (6-2 6-7 6-4 il punteggio finale), trattasi del primo successo in carriera in un torneo maggiore dopo 3 finali perse (Strasburgo 2015, ‘s-Hertogenbosch e Hong Kong 2016).
La Mladenovic è già la quarta tennista (in 8 tornei disputati) che rompe il ghiaccio con la vittoria dall’inizio della stagione. Tutte si sono imposte pur non essendo compresa tra le teste di serie:
° Mertens era partita dalle qualificazioni
Altro torneo in programma in settimana era quello di Taipei nel quale si è imposta l’ucraina Svitolina che ha superato in finale la cinese Peng. Per l’ucraina trattasi del quinto successo in carriera, dopo due finali perse consecutivamente lo scorso anno a New Haven contro la Radwanska e al Master “B” di fine anno di Zhuhai contro la Kvitova. Grazie a questo successo la Svitolina ottiene il record personale di punti in classifica (3050), consolida la tredicesima posizione ed è autorizzata a sognare.
Per la trentunenne Peng invece settima sconfitta in 8 finali disputate in carriera. Unico successo a Tianjin lo scorso anno. La tennista cinese si può consolare col rientro nelle top 60 dopo oltre 16 mesi .
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