Da Buenos Aires a Forlì in meno di una settimana, Corrado Barazzutti non è voluto mancare per l’esordio di Tatiana Garbin sulla panchina azzurra di Fed Cup. Il simbolico passaggio di consegne è avvenuto ufficiosamente già dalla mattinata, quando durante il riscaldamento Corrado osservava da distanza ravvicinata quelle che restano ancora le “sue” ragazze allenarsi e seguire le direttive di Tax Garbin.
“E’ un po’ agitata per il debutto, ma è assolutamente normale” dice bonariamente Barazzutti, con un affetto quasi paterno. Alla Garbin, con cui è in costante contatto, l’ex capitano non ha voluto dare nessuno consiglio particolare. Semmai una totale investitura. “Con Taxi parliamo e ci confrontiamo sempre, ma lei ha esperienza, è brava, competente, conosce benissimo tutte le ragazze e la competizione. Ha tutto per fare bene e farà benissimo”. In una parola: “perfetta”.
L’ufficiale passaggio del testimone è avvenuto invece all’ingresso in campo delle due squadre, e lui che le osservava visibilmente emozionato dall’angolo dell’Italia. “Faccio ancora parte del gruppo, sento ancora tutta l’emozione della gara e di una competizione come la Fed Cup. Anche se tutta la tensione e la responsabilità si avvertono lì, su quella panchina” confessa Corrado indicando col dito la postazione del capitano azzurro, e la possibilità di osservare il tutto da dietro gli consente “di allentare la tensione”. Ora può sedersi comodo e fare “solo” il tifoso.
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