Serbia – Russia 2-0
Ha di che mangiarsi le mani la formazione di Shamil Tarpishev, che invece di ritrovarsi ad un punto dalla sconfitta avrebbe potuto tranquillamente chiudere la prima giornata sul doppio (ed incredibile) vantaggio.
I due giovani schierati dallo storico capitano russo, Karen Kachanov e Daniil Medvedev, hanno creato tutti i presupposti per i successi contro pronostico su Viktor Troicki e – soprattutto – Novak Djokovic, entrambi però hanno finito per perdere le rispettive partite con enormi rimpianti.
V. Troicki b. K. Kachanov 6-4 6-7(3) 6-3 1-6 7-6(6)
Troicki, che parecchie delusioni ha ricevuto al quinto set nel corso della sua carriera, riesce ad evitare la nuova sconfitta al parziale decisivo quando tutto sembrava ormai compromesso. Il serbo è partito meglio, salendo avanti di 2 break nel primo parziale. Poi Kachanov si è sbloccato e nonostante abbia ceduto il primo parziale ha preso un break di vantaggio nel secondo che non è bastato, ma ha fatto da preludio al tie-break conquistato abbastanza comodamente. La reazione del padrone di casa è stata importante, ma ancor più netta è stata quella del russo nella quarta frazione, rimandando l’esito della sfida al set decisivo. Qui Troicki ha avuto diverse chance, compresi 3 match point sul 5-4, eppure è stato lui a doversi risollevare da uno svantaggio che sembrava incolmabile. Kachanov è salito 4-0 al tie-break prima di avere match point (ma col servizio per l’avversario) sul 6-5. L’ex numero 13 del mondo si è salvato, prima di chiudere trionfatore dopo quattro ore e mezza di gioco e portare a casa un punto che potrebbe essere cruciale.
N. Djokovic b. D. Medvedev 3-6 6-4 6-1 1-0 rit.
Salva la pelle, Djokovic, e porta a casa un punto d’oro quanto insperato. Quello che è sceso in campo, però, è tutto fuorché il serbo dominatore, ma una copia sbiadita di una già rimaneggiata. I problemi alla spalla sinistra lo costringono a 5 break nei primi 4 turni di battuta tra primo e secondo set. Poi il rientro, da 3-6 0-3 sotto, propiziato anche dalla fretta crescente dell’avversario.
Sono comunque 48, fin lì, gli errori messi a segno da Djokovic che approfittando del calo netto del rivale ha potuto risalire la china e pareggiare i conti. Il terzo set è stato fin troppo comodo, con Medvedev che cominciava a patire di quei dolori alla gamba che lo costringeranno poi al ritiro nel quarto set.
Serbia ad un solo punto dai quarti di finale, certo però nella maniera più inimmaginabile.
Croazia – Spagna 1-1
La Croazia, finalista nel 2016 della Coppa Davis, è ancora viva. La sfida sembrava pendere interamente verso la Spagna, forti di una formazione di ottimo livello a fronte invece di quella dei padroni di casa, vittima della defezione di Marin Cilic e costretta a schierare Ante Pavic e Franko Skugor come singolaristi. Invece nel primo singolare è accaduto il miracolo con Skugor capace di imporsi su Pablo Carreno Busta, 200 posti avanti a lui nel ranking.
F. Skugor b. P. Carreno Busta 3-6 6-3 6-4 4-6 7-6(6)
Sfida vibrante e finale palpitante, gli ingredienti che hanno portato all’upset di giornata e che danno una speranza alla Croazia di estromettere i favoriti (seppur rimaneggiati) rivali iberici. Skugor, carriera da doppista con un solo lampo in singolare al Roland Garros 2011 dove arrivò al terzo turno, da un set di ritardo trova addirittura il modo di portarsi avanti 2-1. Nel quarto set subisce il rientro di Carreno Busta, che trova il punto della parità proprio nel decimo game. Come logico, nel parziale decisivo l’inerzia sembra pendere dalla sua e nel primo game di risposta arriva subito il break. Al servizio per il match, però, il primo ed inatteso crollo. Sul 5-4, poi, un game da 20 punti in cui manca 3 match point. Al tie-break è Skugor a partire meglio ed a portarsi sul 6-4, ma avrà bisogno di un terzo match point per chiudere il match, punto che è stato fatto rigiocare perché nella prima occasione qualcuno dal pubblico aveva chiamato “out” la palla dello spagnolo e l’arbitro ha fatto rigiocare il punto.
R. Bautista Agut b. A. Pavic 6-4 6-2 6-3
Ci pensa Roberto Bautista Agut a rimettere le cose a posto, con un comodo successo su Ante Pavic. Partita mai in discussione, con l’iberico capace da subito di far valere la propria superiorità e di evitare alla nazionale di Conchita Martinez l’obbligo di scendere in campo già domani per il doppio con la responsabilità di recuperare da 2 match di ritardo. Grazie a questo risultato la Spagna rimane nettamente favorita, ma certo la prima giornata ha già regalato più emozioni di quelle che ci si poteva attendere.
Germania – Belgio 1-1
Ci pensa Alexander Zverev a rimediare al pasticcio di Philippe Kohlschreiber ed ad evitare che i padroni di casa vadano al doppio di domani con un ritardo difficile da ricucire come un eventuale 2-0. Il numero 2 di Germania ha buttato al vento il match contro Steve Darcis, ma Zverev ha saputo metterci una pezza contro Arthur De Greef. Anche qui, però, tutto rimane in ballo.
S. Darcis b. P. Kohlschreiber 6-4 3-6 2-6 7-6(2) 7-6(5)
Una partita che Kohlschreiber avrebbe dovuto vincere già dal primo parziale, imponendosi con un 3-0 in suo favore, ma che è finita (per lui) nel peggiore dei modi. Anche quando l’inciampo del primo parziale era stato corretto da 2 set impeccabili, il tedesco è riuscito comunque a rovinarsi la giornata. Prima ha perso un parziale, il quarto, da un vantaggio di 4-2, poi nel quinto da 4-1 avanti è scivolato sotto 5-4 e servizio Darics. Bravo nel ritrovare la parità, però poi al tie-break non è riuscito a chiudere la pratica venendo beffato al dodicesimo punto dal rivale che si conferma ancora una volta uomo “da Davis” dopo l’exploit del 2015 ed il punto decisivo ottenuto contro l’Argentina e che aveva riportato i belgi in finale dopo 105 anni.
A. Zverev b. A. De Greed 6-3 6-3 6-4
Tutto facile per Alexander Zverev che supera agevolmente De Greef e mantiene la Germania ampiamente in corsa per un posto nei quarti di finale. Occhio perché da questa sfida uscirà il nome della possibile avversaria dell’Italia. Se sarà la Germania, dovrebbe essere in casa azzurra.
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