A Buenos Aires c’è qualcosa da festeggiare. Dopo tre anni esatti, giorno più giorno meno, Alexander Dolgopolov, il “guru”, uno dei pochi giocatori rimasti in grado di rendere interessante anche un primo turno di uno scalcagnato challenger, è tornato in finale in un torneo dell’ATP. Dolgo lo ha fatto da par suo, semplicemente surclassando tutti gli avversari – non irresistibili per carità – che gli si sono presentati in quella che viene chiamata la “Cattedrale” del tennis argentino, il Buenos Aires Lawn Tennis Club. In questa semifinale Dolgo ha cominciato contratto, cedendo il servizio a Pablo Carreno Busta, che però dopo i primi cinque punti di fila si è un po’ smarrito ed è stato così cortese da restituire immediatamente il favore. Anche nel game successivo Dolgo ha tremato e più in generale fino al settimo game, l’ucraino ha avuto qualche problema al servizio. La svolta si è avuta nel decimo game con Carreno Busta che è andato a servire sul 4-5 ed è riuscito però a salvare due set point. Invece di dar fiducia allo spagnolo, il “guru” non ha più perso un colpo, e sul 6-5 ha brekkato Carreno Busta e chiuso il primo set. Dolgo era ormai un fiume in piena, si è portato rapidamente 3 a 0 anche nel secondo set, vincendo il quinto game di fila, e non ha più smarrito la solidità del servizio. Carreno ha provato un’ultima volta a rientrare in partita nel settimo game ma perso quello è andato sotto 0-40 sulla propria battuta e al secondo match point ha ceduto un’altra volta il servizio e il match.
Settima finale quindi per Dolgopolov, che ha vinto due tornei uno ad Umago nel 2011 e l’altro a Washington nel 2012. Le altre quattro volte è andata male, compresa l’ultima, quando nel 2014 venne sconfitto a Rio de Janeiro nientepocodimeno che da “the king of clay”, al secolo Rafael Nadal, non senza rimpianti. L’avversario di domani non sembra tanto più abbordabile anche se Nishikori almeno non è spietato come Rafa.
Le amnesie di Nishikori infatti si sono manifestate anche in semi. Berlocq ha approfittato di un primo set a scartamento ridotto del giapponese che tra il settimo e il nono game ha smarrito un po’ il servizio. La prima volta Kei si è salvato recuperando da 0-30 ma la seconda Berlocq ha sfruttato una delle due palle break ed è andato a servire per chiudere il set. Non che Nishikori gliel’abbia regalato ma dopo aver fallito 4 palle break, due consecutive, era anche una giusta nemesi la vittoria di Berlocq alla prima occasione utile.
Nishikori ha smesso di scherzare immediatamente ed è volato sul 3-0 grazie ad un parziale di 12 punti a 3, nonostante Berlocq continuasse una manfrina fatta di smorzate sulle risposte, moonballs e accelerazioni un po’ casuali. Però il giapponese continuava a far regali rischiando di far rientrare nel set Berlocq che infilava una serie di sette punti di fila. Una buona volée bassa, un servizio esterno e un rovescio molto accorto annullavano le tre palle break del quinto game e poi ci pensava l’argentino a sciupare la quarta. Ma Berlocq riusciva ancora a destabilizzare il gioco di Kei nel settimo game, vinto dopo un dropshot e un’altra palla a campana che Nishikori controllava male. Per il giapponese i sudori freddi continuavano nel nono game, recuperato da 0-30 ma nel decimo, complice più di una grossa mano di Berlocq, Nishikori pareggiava i conti. Lo faceva, oltre che grazie a due doppi falli dell’argentino, chiudendo con il suo marchio di fabbrica, un terrificante rovescio lungolinea che finiva ad un cm scarso dalla linea di fondo. Un set pari.
Nessuno si aspettava un terzo set equilibrato e invece era Berlocq a portarsi avanti nel terzo game. Nishikori non riusciva a sfondare e da 0-30, all’ennesimo dritto che era costretto a giocare, cedeva il servizio. In realtà era una sorta di canto del cigno perché finalmente Nishikori si decideva ad aver pazienza e cominciava a disinnescare il rovescio lungolinea di Berlocq, vero tormento del giapponese per almeno un paio d’ore. Non che Berlocq si sia arreso ma con una controsmorzata il giapponese recuperava il break di svantaggio, conservava il proprio servizio con qualche patema, ma stavolta era bravo ad annullare due palle break con delle buone prime, e poi prendeva il vantaggio decisivo nel sesto game, quando volava 0-40 e concludeva alla terza opportunità spostandosi sul dritto sulla seconda timida dell’argentino. Berlocq teneva l’ottavo game ma Nishikori chiudeva col servizio a zero.
Finale numero 22 per Kei Nishikori, la seconda quest’anno dopo quella persa a Brisbane contro Dimitrov, la quinta sulla terra, dove ha perso una sola volta, anche lui contro Rafael Nadal. Con Dolgopolov ha vinto i cinque precedenti senza mai perdere un set, l’ultimo proprio sulla terra, a Barcellona. Pronostico chiuso?
Semifinali
[1] K. Nishikori b. [WC] C. Berlocq 4-6 6-4 6-3
A. Dolgopolov b. [5] P. Carreno Busta 7-5 6-2
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