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Il doppio tiene in vita l’Argentina, Bolelli e Fognini si svegliano tardi

Già ieri ci aveva provato Seppi a dare un po’ di verve ad una sfida francamente poco interessante, considerato il divario tecnico tra gli azzurri e gli orfani di del Potro, che non sono sembrati mai in partita. Oggi Fognini e Bolelli non hanno voluto essere da meno, consegnandosi inermi ad una coppia volenterosa e poco più, non certo epigoni di Fleming e, absit iniura verbis, John McEnroe, per due interi set. A Berlocq e Mayer è bastato fare un compitino qualsiasi per indurre all’avvilimento i nostri, che hanno lottato un po’ nel primo set ma poi, perso il servizio di Bolelli – che si era già salvato la prima volta da 15-40 – non hanno più impensierito la coppia avversaria fino al 4 pari del terzo, quando è cominciata un’altra partita, conclusasi con un tiebreak molto emozionante.

Ma prima di arrivarci c’è stato tempo per perdere il secondo set, con la coppia italiana che ha rischiato di andar subito sotto nel terzo game – ancora sulla battuta di Simone – anche se poi è stato Fognini a smarrire il servizio una prima volta nel quinto game e poi nel game decisivo, il nono. In mezzo, una cronica incapacità nel rispondere al servizio degli avverarsi, solo una volta costretti ai vantaggi.

Il terzo set non prometteva nulla di particolarmente buono e la partita ha seguito l’andamento dei servizi fino al 4 pari con gli argentini in difficoltà nel quinto game (ma Fognini sprecava il regalo di una dissennata coppia argentina – che tornava a concedere una palla break dopo essere stata avanti 40-15 – con un dritto alquanto misterioso)  e gli azzurri – che giocavano con un’improbabile maglietta con una striscia rossa e una bianca, con dei pantaloncini verdi a completare un discutibile tricolore – costretti a 40 una solo volta sul servizio di Fognini. Ma nel nono game, abbastanza sorprendentemente, gli azzurri giocavano molto bene in risposta e si portavano sullo 0-40. Gli argentini riuscivano ad annullare le prime due palle break ma nella terza era Mayer a regalare il break con una volée che si poteva fare molto meglio. Fognini chiudeva nel game successivo e portava l’Italia sull’1 a 2.

Sullo slancio gli azzurri brekkavano immediatamente con gli argentini che non sembravano più essere in grado di reagire tant’è che subivano anche un secondo break nel quinto game. Chiuso il set ancora con Fognini, il quinto prometteva battaglia, mentre per lo spettacolo forse era il caso di passare da qualche altra parte.

E in effetti il quinto partiva col botto, ma al solito erano due clamorosi errori di dritto di Bolelli, aiutati da un bel rovescio di Mayer, forse anche un po’ fortunoso,  a regalare il break agli argentini. Bravi stavolta gli azzurri – e Bolelli – a recuperare immediatamente riuscendo a reggere perfettamente la diagonale dritto dritto con Mayer. Passata la buriana la situazione si stabilizzava e le coppie tornavano a rischiare poco col servizio a disposizione. Si arrivava così, dopo 3 ore e 50 minuti, sul 6 a 5 e servizio Fognini. Gli azzurri andavano 30 a 0 ma perdevano i successivi tre punti di fila e mandavano gli argentini a match point. Una buona prima di Fognini permetteva a Bolelli di chiudere a rete con una volée molto semplice. e altre due prime portavano la tenzone al tiebreak decisivo.
Il primo mini break era un must del match, con Bolelli che spediva largo un dritto molto agevole. Era poi Fognini a regalare il doppio fallo che consentiva ai padroni di casa di cambiare campo sul 5 a 1.  Mayer trovava l’ace che regalava altri 4 match point agli argentini ma Bolelli con un gran risposta di dritto annullava il primo di questi. Il secondo lo annullava Fognini con una volée simile a quella con la quale Bolelli aveva annullato il primo sul 6 a 5. Neanche il servizio di Berlocq era sufficiente e incredibilmente l’Italia si riportava sul 6 pari. Era Fognini a giocare la volée che mandava l’Italia al primo match point, sul 7 a 6 e servizio, ma un dritto profondissimo di Mayer metteva le cose ancora in pari. Berlocq poi trovava la volée dell’8 a 7, che dava il sesto set point agli argentini. Era quello giusto, perché un drittone di Mayer chiudeva la contesa.

Domani toccherà ad uno tra Lorenzi e Fognini (o ancora Seppi?) darci questo terzo punto che servirà alla Federazione e al prode Binaghi per star tranquilli un altro anno, e pazienza per gli slam, i 1000 i 500 e insomma. Qualcuno ce la farà.

Risultato (Argentina-Italia 1-2)

L. Mayer/C. Berlocq b. S. Bolelli/ F. Fognini 6-3 6-3 4-6 2-6 7-6(7)

Evaristo Desio

Grandissimo conoscitore di tennis, guardato e giocato. Lui ha tanti segreti ma il tennis non ne ha per lui. Veramente: se trovate qualcuno di più bravo segnalatecelo.

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Evaristo Desio

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