Il 28 febbraio di 9 anni fa si celebrava una delle prime, grandi imprese della carriera di Francesca Schiavone. A Dubai, nei quarti di finale del Tier II (l’equivalente del Premier odierno), l’azzurra riuscì a battere per la prima volta in 8 incontri Justine Henin. Sarà anche l’ultimo confronto diretto tra le 2 giocatrici, con la belga che al termine dichiarò: “Ha giocato davvero bene. Colpiva forte, veniva a rete, usava lo slice… mescolando il tutto. Io non ho colto le mie occasioni, lei sì. In definitiva, è stata una giocatrice migliore di me e ha meritato di vincere”.
Fu un match equilibratissimo, una giornata di quelle in cui Schiavone ha saputo tirar fuori il suo tennis migliore fin dai primi punti, riuscendo a complicare la vita ad un’avversaria che il giorno prima era rimasta in campo a lungo nel 7-5 6-7(6) 6-3 con cui si era imposta su Katarina Srebotnik. Henin non ha cercato comunque alibi: per la seconda volta in carriera veniva sconfitta da una giocatrice azzurra quando era numero 1 del mondo. In generale, quella fu la terza occasione in cui un’italiana riusciva a superare la giocatrice al comando del ranking WTA da quando fu istituito:
2004 Roland Garros (terra, 2° turno): GARBIN (86) b. Henin 7-5 6-4
2006 Fed Cup (terra, Nancy): SCHIAVONE (11) b. Mauresmo 4-6 7-6(4) 6-4
2008 Dubai (cemento, quarti): SCHIAVONE (24) b. Henin 7-6(3) 7-6(4)
Francesca sfruttò al massimo i 2 tie-break interrompendo dopo un match di 2 ore e 25 minuti l’imbattibilità nell’Emirato della campionessa Henin che durava da 17 partite e che la vedeva trionfare ininterrottamente dal 2006.
Arrivata ai quarti di finale dopo aver superato all’esordio la testa di serie numero 7 Marion Bartoli (da considerarsi come numero 6 a causa del forfait di Maria Sharapova ancor prima di iniziare l’evento) per 6-1 6-7(5) 6-1 e poi Sybille Bammer 6-3 6-2, Schiavone era stata già eccezionale a vincere il primo parziale. Forse memore anche di un’intervista rilasciata durante gli Australian Open di un mese prima, alla vigilia di una nuova sfida ad Henin, in cui diceva di sentirsi ormai pronta per cercare una vittoria contro una giocatrice dal livello assoluto come la stessa belga, ha saputo tenere duro nella seconda frazione e non subire cali fino al 5-2 e servizio. Lì il braccio ha tremato in entrambe le circostanze in cui ha provato a chiudere il match: sono soprattutto mancate le prime di servizio, mentre l’avversaria ha giocato in maniera molto aggressiva trovandosi ormai spalle al muro. Nel tie-break, però, Schiavone è tornata letale ed approfittando anche di un doppio fallo di Henin nelle fasi decisive ha portato la vittoria più importante, fin lì, della carriera dell’azzurra, come lei stessa dichiarò: “Ho battuto Amelie quand’era n. 1 in Fed Cup, ma questa contro Justine è sicuramente la vittoria più grande della mia carriera”.
A certificare la grandezza di quel successo, vi proponiamo i titoli del day after nella stampa sportiva italiana: “Schiavone strepitosa battuta la n.1 Henin” (Gazzetta); “Schiavone da leggenda” (Corriere dello Sport); “Impresa della Schiavone battuta la numero uno” (La Stampa).
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