K. Siniakova b. [8] A. Riske 6-3 6-4
Il premio per un 2016 conclusosi con un secondo semestre in continuo crescendo Katerina Siniakova lo ottiene nella prima settimana del 2017 con il titolo al WTA International di Shenzhen. 6-3 6-4 il punteggio con cui la giovane ceca si sbarazza in poco più di un’ora di Alison Riske, confermando il precedente di Tokyo dello scorso settembre quando lasciò per strada però un game in meno.
Proprio nella capitale giapponese arrivò la seconda finale di quella seconda parte di stagione (persa contro Christina McHale anche a causa di un infortunio) che non ebbe l’acuto di grande spessore, ma che diede continuità ad una giocatrice che fin lì era stata promettente ma ancora con la tendenza a troppi alti e bassi. Una prova la si ritrova nel ranking: entrata per la prima volta in top-100 a fine del 2014 con la semifinale nel torneo WTA Premier di Mosca, si è mantenuta a galla fino a quando quei 200 punti non le sono usciti ed ha dovuto ricostruire tutto. Una volta rientrata, però, son state diverse le piccole soddisfazioni che è riuscita a togliersi diventando ora la quarta tennista ceca in classifica mondiale salendo al n.37 del ranking WTA.
Oggi aveva la partita in pugno dopo aver preso il comando al termine di un difficile quinto game nel quinto parziale, in cui era sotto 0-40, ma dal 6-3 4-1 e servizio la tensione ed il nervosismo cominciavano a farle passare brutti momenti. Probabilmente sentiva che l’occasione era ghiotta, perché per tutta la settimana il suo tennis è stato fenomenale e l’ha portata alle prime due vittorie in carriera su giocatrici in top10, Simona Halep e Johanna Konta. In una terza finale da 50-50 non si sarebbe perdonata tanto facilmente una nuova resa, ma il doppio fallo che ha contribuito a restituire uno dei 2 turni di battuta di vantaggio era tutto quello che non doveva fare.
Riske si è rifatta sotto ed ha avuto la chance per il 4-4, ma Siniakova è riuscita a tirarsi fuori dai pericoli affidandosi molto spesso al rovescio dal centro del campo verso il lato destro, colpo che pare giocare con estrema disinvoltura e che non l’ha tradita nel momento di maggiore bisogno. Giunta al doppio match point, sul primo ha avvertito nuovamente la tensione che quasi le impediva di servire (e comunque non è riuscita per due volte a mettere in campo la palla commettendo doppio fallo) mentre poi, prendendo fiato, è riuscita a calmarsi ed a giocare un punto intelligente, senza prendere troppi rischi ma provocando l’ultimo errore della partita della statunitense che come lo scorso anno si ferma all’ultimo atto del torneo cinese. Dodici mesi fa, però, a superarla fu Agnieszka Radwanska, quest’anno battuta proprio da Riske ai quarti.
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