Wawrinka: “Conta vincere”

Quanto ti soddisfa la tua prestazione oggi? Partenza un po’ a rilento e qualche difficoltà alla fine. Spiegacelo un po’.
Sì, non sempre è stato il mio miglior tennis, ma sono contento di aver vinto. Questo è ciò che conta. In generale, c’è stato un buon momento. Nel secondo, nel terzo e nel quarto set, ho giocato meglio.
Le condizioni non erano facili, abbastanza vento, non facile tenere gli scambi e avere un buon ritmo. Sono davvero felice di aver superato il turno.

Eravate appaiati alla fine.
Sì, appaiati. Tie break difficile sicuramente. Ho servito due volte per il match, non capita spesso. Ma non è un gran problema. Alla fine ho vinto, sono ancora qui. So che sto giocando bene, migliorando costantemente.

Sei parso abbastanza sollevato di non dover giocare il quinto set. Come giudichi il tuo livello approdando alla seconda settimana del torneo?
Come ho detto, so che sto giocando davvero bene in allenamento. Oggi ho avuto una buona prestazione per buona parte del match. Ma di nuovo, ciò che conta è vincere. Non importa in che modo tu stia giocando, soprattutto all’inizio di uno slam. Comunque so che il mio livello è lì, non mi preoccupo.

Parlaci del prossimo avversario, di Seppi.
Sarà una partita interessante, sta giocando davvero bene in questo torneo. Gioca da molto tempo e ci siamo incontrati qualche volta. So che dipende da come giocherò, da come starò sul campo. Sarà una bella partita.

Qualche riflessione sulla sconfitta di Djokovic?
È stata una partita dura. L’ho guardata a tratti. Difficile dire qualcosa se non fai parte del team e non sai cosa stia accadendo all’interno. Puoi solo dire qualcosa che immagini da fuori. Istomin ha giocato bene, davvero bene. Per lui o Seppi, i giornalisti dovrebbero smetterla di parlare del tabellone e guardare di più ogni singola partita, non fare troppe domande su chi incontrerai nei quarti o in semifinale. Il tennis è sempre difficile. Ci sono difficoltà in ogni match. Questo è il motivo per cui noi ci concentriamo su ogni singola partita e non pensiamo al tabellone.