Australian Open, 1° turno. V. Williams b. K. Kozlova7-6(5) 7-5.
La conferenza stampa post-match di Venus Williams.
Tanta fatica per un primo turno. Lei è stata abbastanza costante. Puoi parlarci un po’ del match?
Sì, voglio dire… Lei è apparsa pronta già dal riscaldamento, colpiva già forte. Devo complimentarmi con lei perchè è stata inarrestabile, ha giocato un incontro con pochi errori.
Di solito mi aspetto sempre questo dalle mie avversarie, un primo turno complicato, sicuramente un difficile primo turno da superare.
Nel primo set, per un bel po’ di tempo, è sembrato… È solamente sembrato, sai, come se non fossi in grado di ritrovare il tuo tennis. Lei stava colpendo un sacco di vincenti. Quanto è frustrante?
Io non amo colpire vincenti qui, per cui non era proprio il massimo subirne. Mi piace avere il controllo dell’incontro, anche se per un po’ non sono riuscita a giocare, pur sapendo che l’asticella si stava lentamente spostando a mio favore.
È impossibile pensare di andare là fuori ed entrare subito in ritmo. Dopo il primo set infatti sono riuscita a ritrovarlo. Spero di andare avanti nel torneo, appena riuscirò ad acquisirne sempre di più.
Per quale motivo sei qui? Cosa ti aspetti? Questo è uno degli Slam che non hai mai vinto. Hai 36 anni, cosa ti passa per la testa quando giochi gli Australian Open?
Beh, come ogni giocatore qui a Melbourne, ho lavorato molto. Non sono venuta qui in Australia tanto per divertirmi. Sono qui per competere.
Un po’ di tempo fa Nadia Petrova disse che tu e tua sorella avete talmente tanti interessi che la fine della vostra carriera sarebbe stata vicina. Lei lo disse dieci anni fa, voi siete ancora qua mentre lei si è ritirata.
Non ti sorprende continuare a giocare mentre molti altre colleghe hanno già lasciato il tennis?
Certo, ma non si possono prevedere queste cose. Non puoi. Devi solo avere un gran amore per questo sport, la voglia di lavorare e di fare molti sacrifici per diversi anni. Non ho paura di lavorare tanto, non mi spaventa.
Parliamo di felicità. C’è ancora l’amore per questo sport e per ciò che esso significa?
Di sicuro. Voglio dire… Chi mi ha visto oggi in campo, con il livello di intensità che mi è servito per vincere anche solo un match di primo turno di questo tipo… Non è facile. L’amore c’è ancora.
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