[2] S. Williams b. [9] J. Konta 6-2 6-3 (da Melbourne, Diego Barbiani)
Prova (quasi) perfetta per Serena Williams, che dopo un primo set strepitoso è calata sensibilmente ma è comunque riuscita a portare a casa il difficile quarto di finale contro Johanna Konta. Sarà lei dunque la semifinalista che domani affronterà Mirjana Lucic Baroni.
Il primo set, come detto, è stato una vera esibizione della miglior versione di Serena. Aggressiva su ogni palla, perfetta e scattante nei movimenti, incisiva in ogni momento del game. Prediligeva un piano in particolare: lo spingere forte sul dritto della britannica per poi attaccare sul rovescio. Salvata una palla break sull’1-1, da lì ha messo insieme un parziale di 5-1 in cui anche una giocatrice come Konta, ottima rappresentante dell’attuale top-10 WTA e protagonista fin qui di un cammino impeccabile con vittorie in 2 set su Kristen Flipkens, Naomi Osaka, Caroline Wozniacki ed Ekaterina Makarova, è stata costretta ad una ventina di minuti in cui era pressoché impotente.
Quando la statunitense scende in campo con questa concentrazione e con questa determinazione, c’è veramente poco da fare. Può essere forse motivo d’orgoglio, per Johanna, sapere che questo livello è stato espresso dalla sua rivale perché sapeva bene i grandi pericoli che poteva nascondere un match così, ma la distanza creatasi tra le 2 è stata enorme.
Nel secondo set, però, c’è un stato un calo importante. Le gambe di Serena si sono fermate per 5 game, i suoi colpi non viaggiavano più come fendenti, la testa si scuoteva e Konta, salvate 3 palle break consecutive sullo 0-1, ha trovato il break di vantaggio che poteva anche essere raddoppiato sul 3-1. Sono arrivati degli errori gravi, soprattutto il mancato coraggio sullo 0-15, con Serena che non aveva messo la prima e non stava spingendo i colpi finché non ha avuto la palla comoda sul dritto.
Quel game vinto dalla numero 2 del mondo ha rimesso sotto pressione Konta, che è crollata definitivamente nel successivo turno di battuta. Con 4 ottimi servizi Serena si è garantita l’accesso alla semifinale. L’esultanza è di chi non voleva altro che la vittoria e dare un chiaro segnale alle 3 giocatrici rimaste nel tabellone tra cui la sorella Venus. Sarebbe la prima finale tra sorelle da Wimbledon 2009, un tuffo nel passato che da qualche giorno aleggia nella mente di tanti nella sala stampa di Melbourne Park.
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