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Le statistiche della settimana: Muller vince il suo primo torneo dopo 5 finali perse

La vittoria di Johanna Konta a Sydney, secondo titolo in carriera dopo Stanford 2016, è un risultato significativo per come è maturato, senza perdere un set, lasciando 29 games in tutto ad avversarie insidiose e di ottimo lignaggio come Gavrilova, Kasaktina, Bouchard e per finire la numero 3 del mondo con cui aveva perso entrambi i precedenti (negli ottavi a Cincinnati e in finale a Pechino lo scorso anno). È un successo  che fa seguito alla semifinale di Shenzhen, persa contro la ceca Siniakova, e che arriva al momento giusto perché aumenta la fiducia della tennista  inglese e la convinzione di poter battere qualsiasi avversaria in virtù della qualità del gioco espresso durante tutta la settimana. Rientra dunque d’obbligo tra  le maggiori favorite dello Slam australiano anche perché le altre top ten, fatta eccezione per Karolina Pliskova  che si era imposta a Brisbane la settimana scorsa, hanno tutte dimostrato di essere più o meno lontane dalla forma migliore. La tennista ceca, testa di serie numero 5 a Melbourne, è stata sorteggiata dalla stessa parte del tabellone della Konta, testa di serie numero 9, e potrebbero incontrarsi in semifinale.

A Hobart – in un torneo tartassato da ritiri e rinunce a go-gò che ha visto di conseguenza la presenza in tabellone di ben 7 lucky losers e 4 qualificate approdare ai quarti (record per un torneo WTA) – ha saputo imporsi a sorpresa la 21enne belga Elise Mertens (numero 127), proveniente dalle qualificazioni,  che aveva in cascina  pochissimi match nei tabelloni principali del circuito maggiore, l’ultimo giocato agli US Open dello scorso anno contro Muguruza, nel quale era riuscita a strappare il primo set alla spagnola. La tennista belga con questo risultato fa un balzo in classifica  di ben 45 posizioni e approda nella top 100 per la prima volta  al numero 82 . L’ultima tennista a vincere un torneo maggiore provenendo dalle qualificazioni, era stata l’olandese Bertens, all’epoca numero 89, al torneo di Norimberga dello scorso anno, in cui ebbe la meglio in finale sulla colombiana Duque Marino. Luci della ribalta anche per la ventenne croata Jana Fett, numero 340, che, per la prima volta in un tabellone principale WTA provenendo dallle qualificazioni, è approdata in semifinale dove ha perso proprio da Mertens, poi vincitrice del torneo.

E veniamo al meritatissimo primo successo in carriera in campo maschile di Gilles Muller, tennista lussemburghese di 33 anni, che a Sydney ha superato in sequenza Dolgopolov, Barton, la seconda testa di serie Cuevas,  il campione uscente Troicki e infine l’inglese Evans che, alla sua prima finale nel circuito, non è riuscito nell’impresa di completare una storica doppietta inglese a Sydney dopo il successo della Konta.  Muller è il primo tennista lussemburghese a vincere  nell’Era Open e ci riesce al sesto tentativo. Queste le 5 finali perse in precedenza:

Muller ha ottenuto anche il suo nuovo best ranking al numero 28. Tra i tennisti over 30 che hanno ottenuto il loro best ranking passati i 30 anni, solo in quattro sono riusciti a fare meglio. Al settimo posto c’è Lorenzi salito al 35mo posto  all’età di 34 anni e 8 mesi:

Nel secondo torneo maschile della settimana abbiamo assistito al successo dell’americano Jack Sock che ha sconfitto in finale il portoghese Sousa, 6-3  5-7 6-3 il punteggio. Trattasi del secondo torneo vinto in carriera dal tennista americano dopo Houston 2015. Sock ottiene anche  il nuovo best ranking, al numero 20, a distanza esattamente di un anno dal precedente, numero 22, raggiunto in virtù della finale di Auckland 2016 persa contro Bautista Agut.

Da segnalare in coda la scelta indovinata del 32enne serbo Janko Tipsarevic che, al fine di risalire più velocemente la classifica dopo la lunghissima sosta per infortunio che lo aveva fatto sprofondare in classifica (era ancora numero 68& a maggio dello scorso anno),  ha preferito rinunciare alle qualificazioni a Melbourne per giocare 2 Challenger consecutivi a Bangkok vincendoli entrambi. Grazie a questi risultati il serbo, ex top ten, risale al numero 104.

Bilancio azzurro:

Il warm up degli azzurri in vista degli Australian Open si è esaurito in fretta nella seconda settimana, con risultati molto deludenti  sia nel settore maschile che femminile,  e c’è da essere davvero poco ottimisti in ottica primo Slam. Solo Roberta Vinci (contro la greca Sakkari) e Paolo Lorenzi (contro Florian Mayer) hanno vinto un match a fronte di  5 sconfitte,  la più sconcertante delle quali  ancora una volta ce l’ha offerta Fabio Fognini nella versione “mandatemi a casa”.

I numeri della spedizione azzurra in queste prime due settimane dell’anno, comprendendo anche le qualificazioni  sono i seguenti, messi a confronto con quelli dello scorso anno:

Si registra una diminuzione dei match vinti specie in campo maschile (da 8 a 3) e una riduzione notevole dei punti conquistati (da 406 a 208).

Una buona notizia però c’è e riguarda la qualificazione agli Australian Open di Fabbiano e Vanni che hanno tagliato questo traguardo lottando duramente,  vincendo al terzo set  5 dei 6 incontri disputati complessivamente. L’ultima volta in cui 2 italiani hanno superato contemporaneamente le qualificazioni agli Australian Open risale al 2011 con Cipolla e Crugnola. L’ultimo a riuscirci è stato Matteo Viola nel 2012. Il risultato di quest’anno consente di rimpinguare il plotone azzurro ai nastri di partenza del primo Slam dell’anno che, a questo punto,  va in doppia cifra con  5 uomini e 5 donne, meglio dello scorso anno quando partimmo con 5 uomini e 3 donne.

Altri numeri  della settimana:

5 – i tennisti Usa a superare le qualificazioni degli Australian Open, il che porta gli Usa al primo posto per numero di presenze nel main draw del torneo di singolare maschile. L’ultima volta che gli Stati Uniti hanno schierato il maggior numero di tennisti nel tabellone maschile risale al  2007, a pari merito  con le 15 presenze dei francesci.

7- le sconfitte inflitte dalla Radwanska alla Strycova nei 7 head to head tra le due tenniste dopo la semifinale di Sydney di questa settimana.

16il nuovo best ranking della ceca Strycova ottenuto all’età di 30 anni e 9 mesi.

Giancarlo Di Leva

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