C. Vandeweghe b. [1] A. Kerber 6-2 6-3
In poche ore Melbourne perde le due teste di serie principali dei due tornei di singolare: dopo Andy Murray, anche Angelique Kerber saluta l’Australian Open già agli ottavi e lascia spazio a una bravissima Coco Vandeweghe. Una sconfitta che sorprende meno rispetto a quella subita dallo scozzese, ma che comunque lascia di stucco anche per le modalità con cui è maturata: 6-2 6-3 in soli 68 minuti di gioco, risultato senza appello per una Kerber oltremodo deludente.
Non era mai successo nell’era Open, che entrambi i campioni in carica venissero eliminati dal torneo prima dei quarti di finale, bisogna invece tornare indietro fino al 6 settembre 2003 per vedere i due numeri 1 fuori nello stesso giorno: accadde allo US Open e i “fortunati” furono Kim Clijsters e Andre Agassi. Kerber rischia anche di veder sfumare la sua leadership mondiale in caso di vittoria del torneo da parte di Serena Williams; preoccupante soprattutto la passività con cui la tedesca sembra aver accettato il verdetto del campo: è apparsa spenta, poco combattiva, del tutto diversa dalla solita Kerber.
Al resto ci ha pensato Vandeweghe con i suoi 30 vincenti, abbastanza per spalancarle le porte per il primo quarto di finale agli Australian Open, il secondo in uno Slam dopo quello di due anni fa a Wimbledon. Giocatrice potente, ma con molte difficoltà negli spostamenti: era su questo punto che la Kerber doveva giocare la sua partita, ma non ci è riuscita perché dall’altra parte la statunitense è stata brava a comandare quasi sempre il gioco.
Nel primo set Kerber si è consegnata alla sua avversaria nel sesto gioco, con qualche errore di troppo e una carica agonistica inesistente. Vandeweghe invece non aspettava altro per ringalluzzirsi e mostrare quel suo atteggiamento un po’ spaccone che forse non la rende una maestra di simpatia. Un secondo break nell’ottavo gioco ha chiuso la frazione in mezz’ora e per ravvivare la numero 1 del mondo è servito un passaggio a vuoto dell’americana: due errori di dritto e un doppio fallo hanno consentito a Kerber di partire avanti nel secondo parziale, facendo pensare a un cambio di rotta.
In realtà l’illusione è durata lo spazio di qualche minuto, ancora nel sesto gioco la tedesca ha ceduto la battuta – a zero – e Vandeweghe ha ricominciato a macinare gioco in tutta tranquillità, fino a strappare nuovamente la battuta alla sua avversaria nell’ottavo gioco. Al servizio per chiudere, la venticinquenne newyorkese ha sentito tremare il braccio ma sul 30-30 ha messo a segno l’ace che ha spazzato via ogni timore e al primo match point ha chiuso le porte in faccia a un’irriconoscibile Angelique.
Per Coco, che affronterà Muguruza nei quarti, è probabile anche un nuovo best ranking a fine torneo: oggi sarebbe numero 25, aspettando i risultati delle altre. Kerber invece conclude anzitempo un torneo che l’ha vista in difficoltà sin dall’inizio – un set perso già contro Tsurenko e Witthoeft – e il trono WTA rischia di vacillare già dopo soli 4 mesi. Farà meno rumore di una sconfitta di Djokovic o Murray, ma anche nel femminile si rischia di vedere una piccola rivoluzione. O restaurazione.
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