[7] G. Muguruza b. S. Cirstea 6-2 6-3 (Elisa Piva)
Per la prima volta in carriera Garbine Muguruza raggiunge i quarti di finale agli Australian Open. Lo fa battendo in poco più di un’ora Sorana Cirstea, quest’oggi oltremodo fallosa ed inerme davanti alla potenza della spagnola. Resta comunque un buon torneo per Sorana, che di questi tempi un anno fa era nr. 226 del mondo e giocava un ITF in Brasile mentre le sue colleghe di più alta classifica disputavano il primo slam dell’anno. Con questo risultato rientra invece nelle prime 60 del mondo.
Il match di ottavi però prende subito una brutta piega per la romena e per l’equilibrio. Dopo il game di apertura tenuto dalla Cirstea, Muguruza infila una serie di venti punti a due (di cui dodici consecutivi) e di cinque giochi consecutivi tra vincenti ed errori avversari. La differenza nel peso di palla tra le due è davvero troppa e si palesa tutta nel 6-2 archiviato in venticinque minuti da Garbine, che sul proprio servizio ha concesso qualcosa (due palle break subito annullate) solo al momento di chiudere il parziale.
L’avvio di secondo set è simile al precedente, con Muguruza che, dopo aver annullato due palle break sull’1 pari, strappa già la battuta avversaria al terzo gioco rimontando da 40-0. A differenza del primo parziale però la Cirstea non si lascia travolgere e, seppur con estrema fatica, riesce talvolta ad entrare negli scambi senza farsi aggredire fin dai primi colpi, restando in scia dell’avversaria almeno fino al 4-3. Qui però arriva l’accelerata finale di Garbine, che dopo aver tenuto il servizio strappa per l’ennesima volta il servizio avversario e chiude per 6-3. Ora se la vedrà con Coco Vandeweghe che ha provocato la seconda grande sorpresa della giornata travolgendo Angelique Kerber, testa di serie numero 1 e detentrice del torneo.
[13] V. Williams b. [Q] M. Barthel 6-3 7-5 (da Melbourne, Diego Barbiani)
Venus Williams non tradisce le attese ed avanza ai quarti di finale dell’Australian Open. Non facilissimo, il suo match, contro la qualificata tedesca Mona Barthel ma la ex numero 1 del mondo riesce a non correre rischi in un secondo set molto equilibrato. Finora, il suo cammino, è stato perfetto: 8 set vinti su 8.
Ormai 37 anni, eppure ancora in una condizione fisica invidiabile. Venus oggi ha disputato la miglior prestazione del suo torneo contro un’avversaria mai arrivata così avanti in una prova dello Slam e che ha ottenuto il traguardo dopo essere partita dalle qualificazioni e dopo un anno, il 2016, in cui è stata costretta ad 8 mesi di stop.
Perfetta nei momenti, rapida negli spostamenti, letale coi colpi da fondo. Questa è stata l’ora e mezza trascorsa da Venus Williams sulla Rod Laver Arena in una giornata piuttosto calda, col picco previsto di 32 gradi. Le uniche speranze di Barthel, nonostante un bel gioco impostato soprattutto sul timing e su discrete accelerazioni da fondo, erano ben presto ridotte al lumicino: per riaprire la partita serviva un calo importante della sua avversaria.
Nel primo set per 2 volte ha recuperato il break di ritardo, sull’1-3 e sul 2-4, senza però mai confermare il servizio subito dopo. Sul 4-3 Venus ha messo in atto l’allungo decisivo e chiuso il parziale molto comodamente. Barthel ha innalzato il livello, riuscendo a scambiare molto più con la rivale nella seconda frazione. I turni di battuta, nonostante qualche difficoltà nel settimo game, sono filati via abbastanza lisci ma sul 5-5, complice anche un nastro beffardo della statunitense sullo 0-30, è crollata alla seconda chance da fronteggiare.
Per Venus, che approda ai quarti di finale a Melbourne per la nona volta in diciassette edizioni, la sorpresa Anastasia Pavlyuchenkova. I precedenti dicono 3-2 per la più esperta, ma 4 di questi si sono giocati entro il 2010. L’ultimo, nel 2014, ha visto prevalere Venus sul cemento di Montreal in 3 set.
[24] A. Pavlyuchenkova b. [8] S. Kuznetsova 6-3 6-3 (Raffaello Esposito)
Sotto il sole della Rod Laver Arena è lo scontro fratricida fra la doppia campionessa Slam Svetlana Kuznetsova e la connazionale Anastasia Pavlyuchenkova, numero 10 e 27 WTA, a decidere a chi spetta l’onore della seconda settimana Slam. Le due erano all’ ottavo scontro diretto, ma il parziale di 5-2 per la più titolata Kuznetsova non significava molto, anche perché l’altra si era imposta nettamente pochi giorni fa a Sydney.
L’inizio è stato subito un incubo per la trentunenne di Mosca, forse provata dalla battaglia con Jankovic nel turno precedente. Per i primi tre giochi ha faticato persino a centrare la pallina. La sua avversaria, au contraire, è entrata in campo fortemente determinata e i suoi colpi potenti e anticipati l’hanno portata velocemente sul 5-1. Il tempo di una legittima distrazione che le costa un break e Pavlyuchenkova si prende il primo parziale d’imperio, con un rovescio lungolinea vincente per nulla facile, giocato in avanzamento su una palla bassa.
Anastasia è perfettamente padrona dei suoi colpi e del suo gioco mentre la trentunenne moscovita va a folate, troppo brevi per incidere sul punteggio.
Così anche il secondo set si squilibra immediatamente e con pieno merito per la più giovane. Pavlyuchenkova prima passa di dritto recuperando una volée smorzata, poi si prende l’ennesimo servizio avversario con una risposta d’incontro. È sempre lei a spingere, scaricando benissimo il peso del corpo sulla palla. La fiducia cresce e neanche il momentaneo contro break del 3 pari la intacca. Ed ecco che nel cruciale settimo gioco la venticinquenne di Samara si stacca definitivamente con due gran fendenti di rovescio a uscire giocati dal centro del campo. Belli e complicati.
Il viso di Kuznetsova mostra bene quel che pensa oggi del suo gioco e così pensa bene di farla finita subito con un molle dritto in rete. Pavlyuchenkova avanti con merito, affronterà Venus Williams.
Ottavi di finale:
C. Vandeweghe b. [1] A. Kerber 6-2 6-3
[7] G. Muguruza b. S. Cirstea 6-2 6-3
[13] V. Williams b. [Q] M. Barthel 6-3 7-5
[24] A. Pavlyuchenkova b. [8] S. Kuznetosva 6-3 6-3
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