[15] G. Dimitrov b. [18] R. Gasquet 6-3 6-2 6-4 (Carlo Rosati)
Completa il programma serale del terzo turno alla Rod Laver Arena l’incontro tra il ritrovato Dimitrov e l’estroso Gasquet. Prevista una battaglia di rovesci a una mano e varietà di colpi, se i due giocatori sapranno mostrare la loro qualità di gioco. Primo set equilibrato; entrambi sanno giocare lungo e spingere con precisione, non disdegnando sortite a rete per chiudere il punto. Gasquet trova il break al terzo game, ma viene subito raggiunto. Dimitrov però ne ha di più: strappa il servizio a zero all’ottavo, annulla 4 palle break e chiude 6-3 con un passante micidiale. Il gioco attendista di Gasquet, che ha un servizio poco pesante, non paga neppure nel secondo set. Il passante-show di Dimitrov per il break nel primo game è il preludio a un crescendo fatto di colpi potenti e dominanza negli scambi. Gasquet sfoggia qualche magia, prova ad accelerare ma viene spesso punito e rinuncia anche a giocare sulla “sua” diagonale del rovescio. Dimitrov vince 6-2 il set (parziale di 11-3), punteggio fin troppo indulgente per il francese. L’ineluttabilità dell’esito finale è sancita dal 6-4 del terzo set, in cui la corazzata bulgara fa il break nel game iniziale, controlla e affonda un Gasquet dallo sguardo smarrito. Dimitrov stellare, Gasquet quasi rinunciatario. Dimitrov accorcia 2-5 negli scontri diretti e giocherà agli ottavi contro la sorpresa Istomin, ormai abbonato alle vittorie-maratona. Le scommesse sono aperte: nono successo consecutivo del 2017 di Dimitrov o nuovo exploit per l’uzbeko?
[3] M.Raonic b. [25] G.Simon 6-2 7-6(5) 3-6 6-3 (Adriano Spataffi)
Il primo set tra Raonic e Simon sembra un match di pugilato tra due pesi differenti: Raonic, avanti fino ad oggi 3-1 negli scontri diretti, parte con solidità, trovando il break alla seconda occasione e conducendo con tanta sicurezza da fronteggiare con quattro sassate l’unico game al servizio, sul 4-2, che poteva riaprire il risultato. Simon, dalla sua, offre buoni spunti solo con sporadiche risposte, prevalentemente di rovescio, o quando riesce ad uscire illeso dai primi colpi e a far partire lo scambio, cosa difficilissima dato la prestazione del canadese. Il francese riesce, però, ad entrare lentamente in partita: nel secondo setm, mentre i servizi di Raonic continuano a scorrere via lisci, Simon inizia a trovare le contromisure per non farsi aggredire sulla propria battuta e, non più distante di punteggio, arriva la fiducia necessaria per tentare passanti e vincenti in controattacco negli scambi da fondo campo, così da iniziare a scalfire le sicurezze dell’avversario. La partita da quasto momento si fa davvero gradevole, Raonic continua con il suo gioco aggressivo, basato soprattutto sugli uno-due sia nel servizio, che, quando può, in risposta, Simon, come detto, trova passanti e traiettorie buone per prendere le redini dello scambio commettendo meno errori dell’avversario. Si va al tie-break senza palle break, regna l’equilibrio ma, nella fase calda del punteggio, è ancora Raonic a trovare lo spunto necessario per scattare 7-5 e a aumentare il suo margine.
Un servizio strappato sull’1-1 del quarto set sembra la svolta decisiva per la gara, il canadese vola 3-1 e apre seere in controllo, forse troppo, perché Simon ha un acuto importante, prende coraggio e per la prima volta nel torneo cade il servizio di Raonic. La testa di serie numero 3 accusa palesemente il colpo, il francese invece si esalta e diventa padrone del campo: nello slancio arriva il secondo break consecutivo per Simon e si al quarto set, dove, incredibilmente, la storia sembra ripetersi. Ancora una volta siamo 3-1 Raonic con servizio e di nuovo Simon si fa trovare più che reattivo anche sulle prime di servizio dell’avversario, il canadese si innervosisce per l’assenza di punti “facili” e si riaprirà anche questo set. Stavolta, però, Raonic riesce a rimanere concentrato senza farsi sopraffare dall’avversario, la prima palla del francese si inceppa e Ranoic ristabilirà, in maniera decisiva, la situazione a suo favore prima portandosi 5-2. Il servizio sul 5-3 traballa leggermente ma non trema, così Raonic si prende gli ottavi di finale contro Bautista Agut.
Per il numero 3 del mondo, che dopo l’uscita di Djokovic è l’indubbio favorito della parte bassa, si sono rivisti alcuni problemi di discontinuità, ma la maturità con cui ha affrontato la quasi riapertura del quarto set è di certo un buon segnale.
[6] G. Monfils b. [32] P. Kohlschreiber 6-3 7-6(1) 6-4 (Cristina Pozzoli)
Partita tutto sommato piacevole tra Gael Monfils e Philipp Kohlschreiber, rispettivamente numero 6 e 32 del tabellone, vinta ancora dal francese che si presentava alla sfida odierna con 12 vittorie in saccoccia, contro solo 2 in favore del tedesco, nei loro precedenti scontri diretti. Opposti nel gioco, esplosivo “La Monf” e tecnico “Kohli”, giocano a viso aperto mostrando il meglio del loro repertorio: dai dritti colpiti saltando del francese, suo marchio di fabbrica, allo splendido rovescio ad una mano che carezza il lungolinea del tedesco. I giocatori, nonostante si conoscano bene, si studiano nei primi game ed è il tedesco a rompere gli indugi per primo procurandosi una palla break nel terzo game, che Monfils però annulla con una splendida volée bassa di rovescio. Il primo set si decide nell’ottavo game quando Monfils si procura il break grazie al tedesco che spreca malamente due dritti, affossandone in rete uno e sparando fuori l’altro, e poi completa il disastro con un back di rovescio che va lungo. Tre break aprono il secondo parziale ed è il francese a vincerne uno in più e poi entrambi gestiscono agevolmente i rispettivi turni di battuta. Quando Monfils però va a servire per il set subisce l’aggressività in risposta del tedesco, sbaglia due rovesci e una volèe, e rimette in gioco Kohlschreiber. Al tie-break però il tedesco si scioglie e Monfils chiude 7-1 con uno spettacolare dritto in corsa che finisce nell’angolino sinistro del campo. Nel terzo parziale il francese scappa 2-0, si fa recuperare, e poi i servizi mantengono l’equilibrio fino al 5-4. Il tedesco gioca un game sciagurato con una serie di errori non forzati, il francese ringrazia e chiude 6-4. Per la terza volta agli ottavi di finale a Melbourne, Monfils se la vedrà con Rafael Nadal, con cui ha un bilancio a specchio rispetto al suo avversario di oggi, ovvero 12 sconfitte contro 2 sole vittorie negli scontri diretti. L’ultimo incontro risale alla finale del Master 1000 di Montecarlo dello scorso anno, quando il maiorchino vinse al terzo set dopo due parziali molto combattuti.
[8] D. Thiem b. B. Paire 6-1 4-6 6-4 6-4 (Aldo Cutaia)
Il primo set si apre palesando tutte le difficoltà del caso per Benoit Paire, che sta cozzando con una diversa versione dell’austriaco, meno fallosa e che trova la giusta profondità. Thiem ha tempo per preparare le sue complesse aperture nei colpi da fondo e sale 5-0 in un attimo, sfruttando anche i gratuiti del francese. Paire sembra troppo svantaggiato sulla diagonale di destra, dove sbaglia di più, ma sono indicativi anche gli zero vincenti dalla parte del rovescio, per cui il primo set non può che chiudersi sul 6-1.
Il francese riesce ora a muovere Thiem, non dandogli ritmo e salendo per due giochi consecutivi sullo 0-40. Non riesce in nessun caso a strappare la battuta all’austriaco che nel momento critico, mette sempre dentro la prima chiudendo con un ace, o con il dritto appena successivo. Il transalpino, intanto continua a non soffrire al servizio e ad aumenta sensibilmente il numero dei vincenti di rovescio. L’austriaco va a servire sotto 4-5 e s’incarta commettendo un doppio fallo e due errori di fila, consegnando di fatto il set al francese, 6-4.
Sta tornando a vedersi in questo terzo set, il Thiem insicuro delle precedenti uscite, che gioca troppo dietro lasciando l’iniziativa a Paire. Il francese gestisce bene le operazioni e trova il break in apertura, per poi restituirlo immediatamente a causa di un game giocato distrattamente. Paire salva una palla break nel settimo gioco con la pregevole combinazione smorzata-passante di dritto, ma rimanda solo il problema in quanto sul 4 pari l’austriaco piazza due grandi risposte di rovescio, strappandogli il servizio e chiudendo 6-4.
Paire cede il servizio in apertura di quarto set, ma rimette le cose in pari nel gioco successivo, beneficiando di tre errori non forzati dell’austriaco, e passa avanti 2-1. Thiem continua a sbagliare in lunghezza, colpendo la pallina con una violenza il più delle volte non necessaria. Più ordinato il francese, che rimette la testa avanti 3-1. Non riesce però a confermare il break, che deve restituire all’istante a causa delle grandi accelerazioni dell’austriaco, ora rimaste in campo. MTO per Thiem al cambio campo, prima di andare a subire l’ennesimo break del set, 4-2 per il francese. Non finisce il ping pong dei break, in quanto il francese lo restituisce un’altra volta a causa delle mazzate di Thiem. L’austriaco tiene finalmente il servizio e sale sul 4 pari, momento piuttosto delicato. Sembra che Paire non abbia più voglia di lottare e il break subito a 0 manda Thiem a servire per il match. L’austriaco si fa annullare due match point ma alla fine chiude per 6-4, qualificandosi per gli ottavi di finale, dove se la vedrà con David Goffin, che ha liquidato Ivo Karlovic.
[11] D. Goffin b. [20] I. Karlovic 6-3 6-2 6-4 (Giancarlo Di Leva)
Karlovic che si è già assicurato l’iscrizione nell’archivio di questo torneo in virtù degli 84 games disputati nella partita di esordio contro l’argentino Zeballos (record del torneo da quando esiste il tie break), insegue adesso l’obiettivo di tornare tra i top 20 e diventare il più anziano a riuscirci dai tempi di Rosewall che lo era ancora a 43 anni nel 1978 (alla vigilia del torneo era numero 21). Dall’altra parte Goffin culla il sogno di entrare nell’Olimpo del tennis da cui dista in tempo reale solo 130 punti (Berdych 2790 Goffin 2660).
L’incontro è un inedito non essendoci precedenti. Ha vinto nettamente Goffin che ha schiacciato l’avversario senza dargli mai una chance. I numeri sono impietosi: 28 vincenti contro 5 gratuiti, 10 punti persi in 14 turni di battuta e nessuna palla break concessa. In compenso Karlovic è riuscito ad ottenere il punto solo 20 volte in 54 discese a rete. La partita ha avuto un andamento tattico chiaro da subito. Karlovic ha cercato di accorciare gli scambi ricercando soluzioni risolutive specie attraverso le discese a rete ma ha trovato un Goffin, come solito, veloce di gambe e rapido di braccio, poco disponibile all’errore. Nel primo set il servizio ha fatto premio fino al 4-3 poi il belga nell’ottavo game ha dato prima spallata al match riuscendo, grazie a due risposte anticipate e con l’aiuto del primo doppio fallo del croato a strappargli il servizio e aprirsi la strada per chiudere il set (6-3) in 26 minuti. Game più lungo del match in apertura di secondo set (11 minuti) con Goffin che ancora una volta grazie alla rapidità di esecuzione in risposta, passa due volte a rete l’avversario e ottiene subito il break che di fatto segna definitivamente il match. Da quel momento infatti Goffin dilaga, “scherza” l’avversario in più circostanze, sorprendendolo con lob e passanti stretti che minano la fiducia del gigante croato che sul servizio del belga riesce a conquistare solo 3 punti che si sommano ai 4 del primo set. Finisce 6-2 in 32 minuti. Non cambia la fisonomia del match nel terzo set. Karlovic è ormai negli spogliatoi. Break decisivo nel quinto game e poi la fine . Goffin approda così per la seconda volta agli ottavi dove l’aspetta la testa di serie numero 8 Dominic Thiem.
Gli altri incontri (Daniele Vallotto)
Ad un certo punto, i pochi spettatori del Campo 3 si sono chiesti se non avrebbero assistito al match più lungo della storia degli Australian. Ma fine terzo set, dopo tre ore e un quarto, mancavano comunque più di due ore per raggiungere il record della finale 2012 e soprattutto David Ferrer non ne aveva più. Bautista-Agut, furbo com’è, l’ha notato subito e ha usato sempre più spesso il dropshot, facendo perdere al suo avversario quelle briciole di energia che gli erano rimaste. Per Bautista-Agut è l’ennesimo ottavo di finale Slam (questo è il settimo), ma per ora non ha mai passato lo scoglio e contro Raonic non sarà affatto facile invertire la tendenza. Per Denis Istomin, il protagonista del secondo turno, è arrivata un’altra vittoria, stavolta al quinto set: l’uzbeko, dopo aver eliminato Novak Djokovic, ha impiegato altri cinque set per superare lo spagnolo Carreño-Busta, ma il compito non era affatto semplice, specie dopo l’exploit di giovedì. Istomin arriva per la terza volta in carriera negli ottavi di uno Slam, la prima a Melbourne, e troverà Dimitrov. Nelle altre occasioni ha affrontato Youzhny a Wimbledon 2012 (perdendo 7-5 al quinto) e Andy Murray agli US Open (vincendo un set).
Risultati terzo turno:
[6] G. Monfils b. [32] P. Kohlschreiber 6-3 7-6(1) 6-4
[9] R. Nadal b. [24] A. Zverev 4-6 6-3 6-7(5) 6-3 6-2
[13] R. Bautista-Agut b. [21] D. Ferrer 7-5 6-7(6) 7-6(3) 6-4
[3] M. Raonic b. [25] G. Simon 6-2 7-6(5) 3-6 6-3
[8] D. Thiem b. B. Paire 6-1 4-6 6-4 6-4
[11] D. Goffin b. [20] I. Karlovic 6-3 6-2 6-4
[15] G. Dimitrov vs [18] R. Gasquet
[WC] D. Istomin b. [30] P. Carreno Busta 6-4 4-6 6-4 4-6 6-2
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