[17] R. Federer b. [5] K. Nishikori 6-7(4) 6-4 6-1 4-6 6-3 (da Melbourne, Diego Barbiani)
L’esultanza sfrenata dopo l’ultimo smash diventa l’immagine simbolo della nuova serata di gloria di Roger Federer. Lo svizzero, con i 5 set vittoriosi contro Nishikori, torna a battere un top-5 sulla lunga distanza dal Roland Garros 2009, quando superò Juan Martin del Potro in semifinale.
Niente a che vedere con il match contro Tomas Berdych, il vero test per Roger Federer lo si è avuto oggi. Kei Nishikori non è il ceco, per quanto quest ultimo abbia dato tanto fastidio in passato allo svizzero, ma vale attualmente molto di più. Giocatore da top-10 stabile con picchi di livello almeno da top-5, capace di mettere alle corde tante volte in passato anche lo stesso Federer, che nonostante il 4-2 in suo favore ricorda sconfitte anche piuttosto dolorose come a Madrid 2013 e, soprattutto, Miami 2014.
Avversario tostissimo perché capace di fare tanto pressing e mettere in difficoltà tutti i migliori al mondo, lui che appartiene senza riserve a questa categoria, il giapponese è partito con la quarta marcia inserita. Una ventina di minuti di grandissimo tennis e Federer, in ritardo, in difficoltà, quasi spaesato non sapeva come respingere le accelerazioni del rivale. Sotto 1-5, lo svizzero ha avuto una reazione d’orgoglio veemente, aumentando a dismisura i giri del proprio motore. Nishikori, che ha ceduto il primo break anche a causa di una correzione della moviola, per una volta, favorevole all’ex numero 1 del mondo, sul 5-4 ha rimontato da 0-30 a 30-30, ma alla seconda chance di 5-5 ha commesso un gratuito di dritto.
L’inerzia era cambiata, e nonostante poi al tie-break il giapponese abbia avuto la meglio, nei turni di servizio di Federer non era più così semplice per lui spingere fin dalla risposta e mandare in apnea l’avversario. Nella seconda frazione il break decisivo è stato sul 3-3, con Federer che ha poi chiuso al terzo set point. Nel terzo è stato tutto ancora più rapido, con quest ultimo ormai al 100% del potenziale che impallinava un Nishikori spentosi e diventato di colpo vulnerabile da ogni lato.
È stato un grande Federer, almeno fino alle due ore e mezza di gioco. Un passaggio a vuoto tra i quarto ed il quinto game della quarta frazione lo ha costretto a giocare uno scomodo quinto set. Nishikori, vittima anche di un problema all’anca, ha dato tutto nei primi game ed i tentativi d’attacco stavano anche funzionando, solo che lo stesso Federer era uscito dai blocchi con le gambe che tornavano ad essere sempre in movimento ed a ribattere tutti i colpi in fase difensiva quasi inusuale. Questo però lo ha portato ad un break immediato, che confermato gli ha dato la tranquillità necessaria per arrivare in fondo.
Rimane da valutare il calo fisico avvertito nel quarto set, ma la vittoria odierna, per quanto sia arrivata dietro a fatiche e dopo cinque set, vale in proporzione molto più di quella contro Berdych in una serata in cui sarebbe riuscito a fare qualsiasi cosa. Soprattutto, il quarto di finale contro Mischa Zverev diventa ora estremamente intrigante.
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