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Australian Open: Zverev andrà all’esame Nadal, avanti anche Raonic

[9] R. Nadal b. M. Baghdatis 6-3 6-1 6-3 (Salvatore De Simone)

Marcos Baghdatis si era fatto conoscere dal grande pubblico del tennis nell’ormai lontano 2006, proprio agli Australian Open. In quell’edizione l’allora ventunenne aveva sorpreso tutti diventando il grande protagonista di un’epopea conclusa solo in finale dopo aver fatto sudare addirittura il Federer invincibile di quel tempo. Baghdatis non è più stato in grado di ripetere nemmeno lontanamente un exploit di quel genere, a parte una semifinale a Wimbledon in quello stesso anno persa curiosamente contro Nadal: il quale, pur non essendo ancora quello degli anni d’oro, sembra in netta ripresa e non ha faticato ad avere la meglio nel match che ha chiuso la giornata sulla Rod Laver Arena.
L’andamento dei primi due set ha palesato la causa principale (insieme ai ripetuti infortuni) del perché il cipriota non è stato più in grado di ripetere i fasti australiani del 2006: la testa. Baghdatis infatti non ha saputo sfruttare tre palle break in due turni di battuta di Nadal, il quale al contrario dello sfidante ha strappato il servizio alla prima occasione utile (aiutato dal nastro) con un diritto vincente. Dopo un secondo break, dovuto ai continui errori di Baghdatis, l’iberico non è risucito a chiudere la pratica ma alla seconda occasione di servire per il set ha tirato fuori un ace che gli ha permesso di incamerare il primo parziale. Nel secondo il cipriota è scomparso dal campo e Nadal, sbagliando poco e sfoggiando alcuni suoi tipici diritti ‘uncinati’ e rincorse vincenti, ha gestito la situazione lasciando allo sfidante un solo misero game nel parziale. Nel terzo set Baghdatis ha provato a resistere facendo qualche bella giocata e salvando alcune palle break nel quarto game ma al sesto ha abdicato commettendo un doppio fallo. Non è stato un problema per Nadal mantenere poi i suoi successivi due turni di battuta chiudendo il match con un diritto vincente. Solida prova dello spagnolo che ha mostrato un’ottima forma. Ma nel prossimo turno lo aspetta una sfida ben più probante di quella odierna dat Nadal dovrà vedersela con uno dei giovani più forti (per molti il migliore): Alexander Zverev.

D. Thiem b. J. Thompson 6-2 6-1 6-7(6) 6-4 (Daniele Vitelli)

Grande occasione per Dominic Thiem di raggiungere la semifinale di questi Australian Open, lui che, in seguito all’eliminazione di Novak Djokovic diventa la testa di serie più alta presente nell’ultimo quarto della parte bassa del tabellone. A contendergli l’accesso al terzo turno Jordan Thompson, ventiduenne di Sydney che sta vivendo un ottimo momento di forma, come dimostrano sia la vittoria contro il più quotato Joao Sousa al primo turno, sia soprattutto il successo di due settimane fa, nella sua città natale, contro David Ferrer. Proprio grazie al buon torneo giocato a Sydney, ha raggiunto 10 giorni fa il suo best ranking, al numero 75.

Pronti, via e Thiem strappa immediatamente il servizio al suo avversario, sicuramente teso per la scarsa abitudine a palcoscenici di tale importanza. Seppur sempre in difficoltà nei suoi turni di battuta, come dimostra il secondo break subito nel quinto gioco del set, Thompson appare più sciolto e capace di impensierire uno scatenato Thiem. Il break che porterà l’australiano ad avvicinarsi nel punteggio sul 4-2 è, però, una pura illusione. Da quel momento ha inizio una sequenza da incubo per il tennista di casa, incapace di trovare soluzioni contro la solidità e l’atleticità del suo avversario, che incamera 9 dei successivi 10 game e chiude primo e secondo set con un netto 6-2 6-1. Sommerso e confuso nel secondo set, nel terzo parziale il tennista Aussie approfitta di qualche incertezza in più del numero 8 del mondo per restare in scia e portare il match al tie-break, dopo aver annullato alcune delicate palle break e soprattutto un match point sul 6-5 Thiem. Il primo strappo del gioco decisivo lo mette a segno l’austriaco, grazie a una risposta vincente sul 3-2 e a una discesa a rete discutibile del suo avversario. Quando il destino di Thompson sembra segnato, però, due errori di Thiem e due servizi vincenti dell’australiano portano il match a un passo dal quarto set. A questo punto un gran servizio e il falco vengono in aiuto del numero 8 del mondo che annulla il primo set point al suo avversario. La chiusura del set è solo rimandata e giunge poco dopo a causa di altri due unforced dell’austriaco, per la gioia del pubblico di Melbourne.

Lo shock per aver ceduto il set sembra essere la scossa di cui Thiem ha bisogno per premere nuovamente sull’acceleratore. Più deciso e continuo, l’austriaco incamera i primi 8 punti del set e con essi il break decisivo del set. Con due soli punti concessi nei suoi turni di battuta, chiude, infatti, il set per 6 giochi a 4 e quindi il match. Al terzo turno il ventitreenne austriaco è ora atteso dalla sfida con l’imprevedibile Benoit Paire, uscito vincitore in cinque set nell’incontro con Fabio Fognini.

[24] A. Zverev b. F. Tiafoe 6-2 6-3 6-4 (Cristina Pozzoli)

Solida vittoria di Sascha Zverev contro Frances Tiafoe nell’inedita sfida tra teenager e grandi promesse del futuro tennstico tedesco e statunitense. Sono solo nove i mesi a dividerli (Tiafoe compirà 19 anni domani, Zverev ne farà 20 il 20 aprile prossimo) ma la distanza di 84 posizioni in classifica si fa sentire in modo evidente sul campo. Quando serve il tedesco non si gioca mentre sul servizio dello statunitense qualche scambio si vede. La palla di Zverev però è pesante e se Tiafoe non trova subito il vincente va fuori giri schiacciato dalla ritmo opprimente del tedesco. Nel sesto game Zverev mette il piede sull’acceleratore, strappa il servizio al suo avversario e va a chiudere il set concedendo solo una palla break 4-2. C’è poco da fare per l’americano perché anche in situazioni di pericolo, il tedesco non trema e non regala.
Nel secondo set l’equilibrio dura due game in più e il break per Zverev arriva all’ottavo game, poi si ripete il copione del primo parziale.
Nell’ultima frazione Tiafoe riesce ad arginare l’irruenza del tedesco fino al quattro pari ma non si ha mai la sensazione che possa mettere veramente in difficoltà il tedesco che appena ne ha l’occasione gioca con molta lucidità senza farsi prendere dalla fretta e senza mai dare segnali di cedimento.
La partita si chiude 6-4 al terzo con 28 vincenti in totale per Zverev di cui ben 17 ottenuti a rete e una percentuale del 75% di punti realizzati con la prima di servizio. Al terzo turno Zverev troverà il vincitore del match tra Rafael Nadal e Marcos Baghdatis.

[6] G. Monfils b. A. Dolgopolov 6-3 6-4 1-6 6-0 (Adriano Spataffi)

Gael Monfils passa anche l’esame Dolgopolov, avversario complicatissimo, nonostante i precedenti dicano 3-0 per il francese, che per caratteristiche di gioco non permette a nessuno di trovare facilmente ritmo e che può risultare pericoloso per chiunque se in giornata. Il match è riassumibile già dai numeri: Monfils offre una prova autoritaria ma equilibrata con 30 vincenti e 18 errori non forzati, l’avversario come sempre si spinge al limite e il parziale sarà di 47 vincenti e 55 gratuiti.
Nel primo set non ci sono particolari patemi per il parigino, Dolgopolov si troverà infatti a concedere palle break in tutti i sui game al servizio; il problema non è tanto il rendimento della prima palla di per se, che ha una percentuale vicino al 70% come l’avversario, quanto il colpo in uscita, dove spesso l’ucraino tende a farsi trovare troppo avanzato esponendosi a risposte profonde e veloci che lo mettono in difficoltà anche se non particolarmente angolate. Proprio questa situazione, ripetuta per quattro volte porterà a Monfils il break decisivo nel 4-3, dopo il quale ha chiuso il primo set senza difficoltà.
Sul secondo set Dolgopolov scatta subito 3-0, conquistandosi il break aiutato dall’avversario che sul 40-40 prima perde aderenza in un avanzamento a palla praticamente raggiunta, poi commette un doppiofallo. La partita cresce di intensità, e regala scambi anche spettacolari, con Dolgopolov che si fa vedere spesso anche nei pressi della rete; a fare la parte del leone, però, è Monfils, che inanella cinque giochi consecutivi, passando da inseguitore a inseguito, e chiude per 6-4 inducendo l’avversario all’errore con un colpo dietro la schiena.
In apertura di terzo set Monfils sembra aver messo l’ucraino all’angolo, costringendolo a concedere altre due palle break consecutive, Dolgopolov però da questo momento alza esasperatamente il ritmo, con il comprensibile atteggiamento di chi non ha nulla da perdere, trovando però una frazione di tempo in cui gli riusciranno tutte le soluzioni cercate, dai passanti angolatissimi agli attacchi controtempo, così che non solo si salva nel game, ma diviene praticamente ingiocabile anche in risposta, volando 5-0 in 18 minuti, per poi aggiudicarsi il set per 6-1.
Purtroppo per Dolgopolov, l’intensità impressa è troppo alta per premiare alla lunga distanza e all’inizio nel quarto set finisce irrimediabilmente fuori giri; Monfils si fa trovare pronto al calo dell’avversario a cui non permetterà più di rientrare in partita. Buona prova atletica e, soprattutto, mentale del francese, solido sopratutto nei momenti importanti, che adesso è atteso da Philipp Kohlschreiber; Dolgopolov, dopo il tremendo 2016, ha offerto comunque una prova a tratti incoraggiante, ora si spera possa lavorare in pace alla ricerca per la condizione necessaria a sostenere il suo gioco anche contro i primi della classe.

[15] G. Dimitrov b. H. Chung 1-6 6-4 6-4 6-4 (Raffaello Esposito)

Dietro la lavagna con le orecchie d’asino non c’è più posto. In pochi, quorum ego, avevano intravisto un giocatore di tale qualità nel 2013 quando Hyeon Chung perse abbastanza nettamente la finale di Wimbledon juniores contro il nostro Gianluigi Quinzi. A tre anni da quei, ora lo sappiamo, precoci fasti i ruoli si sono invertiti e nel rutilante mondo dei Pro è il coreano che si sta costruendo una solida reputazione.
Oggi è stato sconfitto da un Dimitrov che pur giocando bene e mantenendo una per lui inusitata lucidità mentale nel primo set ha visto i sorci verdi. Il 6-1 senza appello patito dal ventenne coreano ha esaltato il pubblico della HiSense Arena, e da quel momento in poi sul campo è stato incontro vero. Grigor alla fine lo ha vinto in quattro set ma ha dovuto lottare per ogni pollice di terreno contro un giocatore che pare un miscuglio fra Michael Chang e André Agassi. Del primo ha calma e convinzione, del secondo la ricerca dell’anticipo. Il punteggio periodico col quale si è chiuso l’incontro non deve ingannare perché nel terzo set Chung è stato avanti di un break, nel primo gioco del quarto ha sprecato ben tre palle break, è andato sotto 2-4 per poi risalire con gran convinzione in un ottavo gioco nel quale il bulgaro ha sprecato un prezioso 40-15. Vero, nel momento chiave, sul proprio turno di battuta, non è riuscito a resistere al ritorno dell’avversario ma il suo tempo potrebbe anche arrivare presto.

Le altre partite (Cristina Pozzoli)

Negli altri match della giornata, ottima prova per Milos Raonic, testa di serie numero 3 del seeding che vince 6-3 6-4 7-6(4) contro Gilles Muller, reduce dalla vittoria a Sydney, la prima della sua carriera. I primi due game si chiudono a zero in favore di chi serve poi si inizia a giocare ed è Muller a non tenere gli scambi. Raonic tira forte, cerca i vincenti e li trova procurandosi il break nel quarto gioco. Poi concede solo un punto sul suo servizio e chiude comodamente il primo parziale. Nel secondo set c’è più equilibrio ma solo nel punteggio. Il canadese ha sempre in mano il gioco e, a parte un piccolo sbandamento iniziale va prendere il servizio a Muller nel nono game decisivo per le sorti del p arziale che chiude 6-4. Nel terzo set comandano i servizi fino al 5-4 in favore di Muller che fallisce due palle break, e due set point, gentilmente offerte da Raonic con altrettanti errori gratuiti. Entrambi non concedono più niente e si arriva al tie- break durante il quale sono ancora il servizio e il diritto del numero 3 del mondo a fare la differenza.
Lo spagnolo David Ferrer, numero 21 del seeding, vince in rimonta 2-6 6-4 6-4 6-2 contro il ventenne statunitense Ernesto Escobedo, proveniente dalle qualificazioni. Parte bene Escobedo che strappa subito il servizio a Ferrer, salva due palle break nel terzo game e poi comanda gli scambi da fondo chiudendo direttamente il punto o costringendo lo spagnolo all’errore. Mezz’ora di gioco e 6-2. Ferrer però non si scompone (e quando mai succede?) e nel secondo set si procura subito il break, inizia a macinare il suo gioco e chiude 6-4. Il terzo parziale è la fotocopia del secondo con Ferrer che allunga 3-1, continua a martellare con il diritto e chiude ancora 6-4. Avanti due set a uno, lo spagnolo mette in campo tutta la sua esperienza, si prende il servizio di Escobedo in avvio e va avanti come un treno fino alla fine siglando un netto 6-2.
Non c’è partita tra il francese Richard Gasquet, testa di serie numero 18, che rifila un triplo 6-1 all’argentino Carlos Berloq. Il fresco vincitore della Hopman Cup si esibisce in una partita perfetta mettendo in mostra il meglio del suo repertorio: splendidi rovesci, servizi velenosi e buone giocate sottorete. Nel terzo turno Gasquet troverà Grigor Dimitrov che ha battuto 5 volte su 6, in una partita che si preannuncia molto interessante considerando le caratteristiche tecniche dei due giocatori e l’ottimo stato di forma esibito da entrambi fino ad ora.
Un altro francese che raggiunge il terzo turno senza lottare più di tanto è Gilles Simon, numero 25 del tabellone, che rifila un sonoro 6-4 6-1 6-1 al brasiliano Rogeiro Dutra Silva, in partita solo fino al 3 pari del primo set prima di essere travolto dal servizio del francese che in tutto il match ha perso solo sei punti con la prima di servizio messa in campo il 70% delle volte. Al terzo turno il francese incontrerà Milos Raonic con cui ha perso tre volte su quattro ma ha vinto l’ultimo incontro disputato tra i due sull’erba del Queen’s nel 2015.
Facile vittoria per lo spagnolo Roberto Bautista-Agut, numero 13 del tabellone, che batte 6-2 6-3 6-3 contro il giapponese Yoshihito Nishioka. Bautista si fa sorprendere all’inizio del primo set andando sotto 2-0 ma poi prende le misure al giapponese ed infila sei game consecutivi lottandone solo uno al servizio, oggi particolarmente incisivo. Subisce di nuovo il break in apertura del secondo parziale vittima di un breve calo di concentrazione ma se lo riprende nel game successivo. La superiorità dello spagnolo negli scambi da fondo è netta e i pochi errori che commette non influiscono sull’andamento del set che chiude 6-3. Nel terzo è Bautista a scappare 3-1, si fa riprendere ma il passaggio a vuoto dura poco e chiude il match senza più commettere sbavature. Al prossimo turno lo attende il derby con David Ferrer, vincitore delle due precedenti sfide giocate.
Vince facile anche l’altro spagnolo Pablo Carreno-Busta con un netto 6-2 6-4 6-2 contro il britannico Kyle Edmund. Molto solido al servizio con una percentuale altissima di punti ottenuti con la prima, lo spagnolo non ha concesso break ottimizzando al meglio le occasioni offerte dal suo avversario, in estrema difficoltà sulla sua seconda di servizio con la quale ha raccolto troppo poco. Oltre al ritmo serrato sostenuto da fondo per tutta la durata della partita, Carreno Busta si è esibito anche con delle ottime volée chiudendone 8 su 11 discese a rete. Per la prima volta al terzo turno a Melbourne, Carreno Busta incontrerà Denis Istomin protagonista della straordinaria vittoria contro il campione uscente, e numero 2 del mondo, Novak Djokovic.
Soffre solo un set il tedesco Philipp Kohlschreiber, numero 32 del seeding, contro lo statunitense Donald Young battuto 7-5 6-3 6-0. Dopo il primo parziale lottatissimo, Young ancora troppo fragile per giocatori di esperienza come il tedesco si è spento nel secondo commettendo un sacco di errori non forzati. Il tedesco che, quando gioca davanti nel punteggio prende fiducia, non sbaglia più niente e dilaga nel terzo parziale chiuso addirittura con un bagel. Al prossimo turno Kohlschreiber incontrerà Gael Monfils, numero 6 del seeding, con cui ha vinto solo 2 delle 14 sfide giocate.
Dopo la lunga maratona del primo turno contro Zeballos, questa volta il croato Ivo Karlovic, numero 20 del tabellone, chiude con un triplo 6-4 la partita contro la wild card australiana Andrew Whittington. Il croato mantiene alte le percentuali del servizio mettendo in campo l’85% di prime e realizzando 19 ace e mette in cassaforte la partita con ben 35 punti conquistati a rete. Al terzo turno se la vedrà con il francese David Goffin alla prima sfida ufficiale tra i due.

Risultati secondo turno:

[6] G. Monfils b. A. Dolgopolov 6-3 6-4 1-6 6-0
[32] P. Kohlschreiber b. D. Young  7-5 6-3 6-0
[24] A. Zverev b. [Q] F. Tiafoe 6-2 6-3 6-4
[9] R. Nadal b. M. Baghdatis 6-3 6-1 6-3
[13] R. Bautista-Agut b. Y. Nishioka 6-2 6-3 6-3
[21] D. Ferrer b. [Q] E. Escobedo 2-6 6-4 6-4 6-2
[25] G. Simon b. R. Dutra Silva 6-4 6-1 6-1
[3] M. Raonic b. G. Muller 6-3 6-4 7-6(4)
[8] D. Thiem b. J. Thompson 6-2 6-1 6-7(6) 6-4
B. Paire b. F. Fognini 7-6(3) 4-6 6-3 3-6 6-3
[20] I. Karlovic b. [WC] A. Whittington 6-4 6-4 6-4
[11] D. Goffin b. [Q] R. Stepanek 6-4 6-0 6-3
[15] G. Dimitrov b. H. Chung 1-6 6-4 6-4 6-4
[18] R. Gasquet b. C. Berlocq 6-1 6-1 6-1
[30] P. Carreno Busta vs K. Edmund 6-2 6-4 6-2
[WC] D. Istomin b. [2] N. Djokovic 7-6(8) 5-7 2-6 7-6(5) 6-4

Redazione

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