Sono passati 13 anni da quando saliva alla ribalta delle cronache del tennis mondiale un giovane diciassettenne proveniente dalle Baleari. Una promessa attesa, anche se il nuovo messia del tennis sembrava dover arrivare dall’altra parte dei Pirenei, da Beziers. Come è andata a finire lo sappiamo tutti, quel ragazzino di Maiorca, allenato dallo zio che non ha voluto farlo allontanare da casa per prendere la strada di quotate Academy del tennis, è diventato uno dei tennisti più vincenti di sempre.
Le due vittorie del 2003 contro i connazionali top ten Carlos Moya e Albert Costa non sono state un fuoco di paglia. La stagione 2004 inizia nel migliore dei modi dall’altra parte dell’emisfero, ad Auckland Rafael Nadal raggiunge la prima finale nel circuito ATP, nella quale viene sconfitto in tre set da Dominik Hrbaty. Una stagione in cui dovrà già fronteggiare i primi problemi di salute, con un infortunio alla caviglia sinistra che gli fa saltare quasi tutta la stagione sulla terra rossa, ma che non mancherà di dargli altre soddisfazioni, dalla prima vittoria contro Roger Federer a Miami al primo titolo nel torneo di Sopot.
Il preludio di una carriera maestosa, con un ruolino di marcia da record negli ultimi atti dei tornei: delle 101 finali disputate, Rafa ne ha vinte 69 e perse soltanto 32. Nelle finali Slam il bilancio è di 14 vittorie e 6 sconfitte e nei Masters 1000 il toro di Manacor 28 volte ha alzato il trofeo a fronte di 14 piatti di consolazione.
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