Serie A1 maschile: il Park Genova è campione d’Italia! Battuto il TC Italia ai doppi

dal nostro inviato a Montecatini

Fautore Sanna, classe ‘83, uno che mischia le carte tra semifinale e finale e, da essere sotto 4-2 dopo il play-off di andata, risale fino alla cima massima. Quella dei Campioni d’Italia.

Matteo Marrai 2.1 (TC Italia Forte dei Marmi) b. Gianluca Mager 2.1 (Park Tennis Genova) 6-3 3-6 6-1
Sull’1-1 l’incontro tra numeri 3 apre il programma dell’ultima giornata delle finali di A1. I due giocatori, Matteo Marrai e Gianluca Mager, sono anche i rispettivi vivaisti under 30, seppur con 8 anni di differenza (Marrai è del 1896, Mager del 1994). Di fronte due tennisti diversi, più manuale e provvisto di variazioni Marrai, più potente Mager.
I primi game sono all’insegna dello studio ma anche dell’equilibrio, finendo tutti ai vantaggi, con Marrai che salva una palla break in partenza. Poi i giocatori si sciolgono, ed è qui che il toscano colpisce: Mager serve sotto di 3-2, l’avversario riesce a giocare risposte in un velenoso slice mandando fuori giri il giocatore del Park che non riesce a spingere e, dopo due errori, accorcia lasciando fatalmente campo. È il break che decreta di fatto il primo set, da quel momento fedele ai servizi in ogni gioco.
Sul 2-2 nella seconda partita Marrai ha l’occasione per la fuga: Mager passa dal 30-0 al 30-30 con due doppifalli, poi sul 40-40 l’arbitro si prende la responsabilità di correggere una chiamata del giudice della linea di fondocampo che avrebbe mandato Marrai alla palla-break. Si va 3-2 Mager e, come nel primo set, al sesto game arriva il break. Marrai ha un rallentamento fatale, e, complici due gratuiti nei pressi della rete, regala una chance all’avversario che ringrazia. Sul 5-3, a chi credeva che sul Mager potesse accusare la pressione e calare al servizio, è stato rispostocon quattro prime palle consecutive rispettivamente a 229, 226, 228 e 221 km/h.
Al primo game del terzo set continua il momento positivo per il giocatore del Park che ha l’occasione di scappare di un break ma, come da gergo calcistico, subisce il più classico dei contropiede. Dopo essersi difeso, infatti, Marrai attacca e fa male, strappando il servizio all’avversario, sempre servendosi di colpi slice alternati a spettacolari accelerazioni, e garantendosi il 3-0 con il proprio. Al rientro dal cambio di campo si presenta un altro Mager, teso e privato di convinzione, che non riesce ad opporre resistenza vendendo Marrai volare sul 5-0. Il tempo del 5-1 e il toscano dà al suo circolo il punto del 2-1, come ultimo suo regalo (in singolare) da vivaista under 30, status che dal prossimo anno non potrà più occupare, ma con il quale è stato di sicuro una delle armi più efficaci per la conquista dei successi del Tc Italia che per anni ha potuto beneficiare di uno dei più forti giocatori “obbligati” d’Italia

Andrea Arnaboldi 1.8 (Park Tennis Genova) b. Filippo Volandri 1.10 (TC Italia) 6-4 7-6 (5)
Andrea Arnaboldi si aggiudica l’incontro tra numeri 2 e chiude in parità la sessione dei singolari.
La partita con Filippo Volandri ha visto due giocatori poco adatti alla superfice velocissima allestita al Palaterme, difatti, in partenza entrambi hanno faticato a trovare i tempi ideali di impatto. Il primo a uscire dai blocchi è Arnaboldi, che strappa il servizio all’avversario, va 3-0, e si fa più intraprendente nell’occupare il campo. Volandri tenta una rezione e sembra aggiustare le cose quando raggiunge l’avversario sul 3-3.
Sul 5-4 è di nuovo Volandri, ancora in difficoltà con i colpi al rimbalzo, a concedere troppo e a mandare Arnaboldi avanti di un break. Il mancino del Park Genova si mostra in pieno controllo della situazione, non permette a Volandri di gestire lo scambio e vola 4-1, qui il diritto del toscano al primo punto si appoggia debolmente in rete, dando un indizio di poca convinzione e netta difficoltà, e la partita sembra incanalata irreversibilmente. Da questo momento, però, la scena passa al livornese che inizia a macinare gioco e si riporta sul 4-4. Entrambi ora giocano bene e tengono i servizi ,Arnaboldi si procura un match-point sul 6-5 che Volandri annulla con ace per poi andare 6-6.
Il tie-break è un piccolo sunto dell’intera gara, Arnaboldi parte bene e va 2-0, Volandri fissa un parziale di 5-1 e si porta 5-3 con due servizi a disposizione sul 5-4. Andrea Arnaboldi però dimostra che l’aver condotto quasi tutta la gara avanti non è stato solo per demeriti dell’avversario e, con quattro punti consecutivi, fissa l’incontro sul 2-2.

Andrea Arnaboldi/Frederick Nielsen (Park Tennis Genova) b. Matteo Marrai/Walter Trusendi (TC Italia) 6-4 6-4
Un po’ a sorpresa, il Park Genova non conferma le coppie che hanno portato al successo nei play-off e decide di schierare Andrea Arnaboldi con Frederick Nielsen e Alessandro Giannessi con Gianluca Mager. Dall’altra parte, Andrea Parenti conferma la coppia composta dai due elementi obbligati , Marrai e Trusendi e quella dei due elemeneti limitati, composta da Lorenzi e Volandri.
Iniziano Marrai/Trusendi contro Nielsen/Arnaboldi, quest’ultimo, nel 2015, aveva sempre perso contro i due versigliesi, sia quando ha giocato in coppia con Gainnessi che con Mager.
Il primo set segue l’andamento dei servizi, la prima grande occasione è dei toscani, arriva sul 2-2 quando un Marrai sugli scudi porta la sua coppia 15/40 in risposta a Nielsen. Sul successivo 40/40 a rispondere va però Trusendi, benché nel game avesse raccolto meno del compagno e, nonostante una buona difesa sulla prima palla del danese, l’occasione sfuma.
Si prosegue fino al 5/4 quando Trusendi serve e va 30/0, l’impressione è che ci si trovi di fronte all’ennesimo game di transizione, ma un doppiofallo, un brutto errore di diritto in uscita dal servizio, e un passante aiutato dal nastro, portano la coppia ligure sul 30-40; la prima non entra e Arnaboldi è spietato ad aggredire la seconda prendendosi break e set.
Un giro di servizi e la storia si ripete, Trusendi, forse appesantito dal break precedente, rallenta fatalmente e si va al vantaggio secco. Arnaboldi, come nel set point, si prende la responsabilità della risposta ed il risultato è il medesimo.
Da questo momento Park non concederà più nulla al servizio e amministrerà il vantaggio, aiutata dalla presenza di Nielsen, il miglior specialista nella rosa delle due squadre. Chiuderà Arnaboldi al servizio, a coronamento di una giornata, personale, fino a questo momento perfetta.

Alessandro Giannessi/Gianluca Mager (Park Tennis Genova) b. Paolo Lorenzi/Filippo Volandri (TC Italia) 6-3 6-4
Tc Italia per prolungare, Prak Genova per il titolo, entrambi hanno in campo i loro uomini migliori, Lorenzi e Giannessi, accompagnati da un veterano come Volandri e da un giovane come Mager.
Il primo set offre subito un gioco di alto livello e tantissima lotta, dopo tre giochi si assiste subito ad un break, su Volandri, e un contro break immediato, su Mager, poi la situazione non si schioda dai servizi fino al 4-3 Park.
Volandri al servizio scivola 30/40, poi Mager sbaglia una volé in appoggio: nonostante questo Giannessi gli dimostra grande fiducia e gli affida la risposta sul punto secco, venendo ricompensato non tanto dal compagno, quanto dal nastro che rende la ribattuta imprendibile. Sul 5-3 va Mager a servire, sul 30-30un episodio da falco (che non c’è): Mager serve una prima, Lorenzi risponde con poco pretesto, convinto che la palla fosse fuori, non arriva nessuna chiamata e Mager porta ai suoi il primo set nonostante le proteste.
Il secondo set vede la coppia ligure partire con una convinzione impressionate: Giannessi è ovunque, trascina Mager i suoi tifosi, gioca alla perfezione ed è subito break su Lorenzi. Un giro di servizi e potrebbe esserci la fuga, Lorenzi serve sul 40-40 e a rispondere stavolta va Giannessi che però non supera Volandri a rete.
La partita proseguirà così, con la coppia del Park spensierata in risposta ma granitica e perfetta al servizio, a discapito della differenza di età ed esperienza. Sul 5-4 va a servire Giannessi, quattro punti lottati e 30-30 ma l’appuntamento con un titolo storico per il Park è imminente: una prima palla e un diritto lungo di Volandri ed è festa.

Adriano Spataffi

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Adriano Spataffi

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