Pochi giorni fa Johanna Konta ha detto addio al coach spagnolo Esteban Carrill con cui collaborava dal 2014, anno in cui ha cominciato a mettere le basi per quello che ha ottenuto tra 2015 e 2016 con l’incredibile balzo da n.146 del mondo a n.10 ed il primo titolo in carriera a Stanford. Proprio nel torneo Californiano è arrivata una delle soddisfazioni più grandi di questo lungo triennio che l’ha vista arrivare anche in semifinale all’Australian Open, ma se in tanti potevano pensare che quello di Melbourne fu un po’ un caso isolato, la britannica ha smentito tutti continuando in una stagione enorme ed il picco avuto proprio nel WTA Premier nei pressi di San Francisco, dove ha travolto prima Dominika Cibulkova in semifinale e poi ha superato in tre set Venus Williams.
Sembrava una scelta, quella di Konta, dettata da una volontà personale di salire ancora di più e cercare nuove motivazioni in una figura professionale diversa, invece secondo il sito della BBC le ragioni di questa improvvisa rottura sarebbero più profondi ed uscirebbero dal lato sportivo. Tre settimane fa, infatti, è venuto a mancare Juan Coto, che faceva parte del suo team sempre dal 2014 nel ruolo di mental coach. Johanna ha sempre riconosciuto in Coto la figura simbolo dei suoi incredibili risultati raccolti in questi ultimi 2 anni e quando pochi giorni fa ha rotto il silenzio nell’annunciare la separazione da Carrill non si è spinta troppo in là riguardo alle motivazioni. Pare però che la britannica debba ancora superare questo shock emotivo e dunque sia arrivata alla decisione di chiudere i rapporti anche con Carrill.
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