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I protagonisti di Londra: Nishikori, la volta buona?

TENNIS – Di FABRIZIO SALVI. Con questa serie di articoli vogliamo presentarvi gli otto qualificati alle ATP World Tour Finals: per ciascun tennista abbiamo scelto un match che secondo noi è rappresentativo del suo 2016.

Leggi gli altri profili:

Thiem (di Piero Vassallo)

Cilic (di Evaristo Desio)

Monfils (di Isaia Panduri)

Braccia tese e pugni chiusi rivolti verso il cielo di Rio, imbrunito dal passare delle ore di quel caldo 14 agosto brasiliano. Olimpiadi di Rio de Janeiro, Kei Nishikori ha appena battuto nella finalina Rafael Nadal regalando una nuova medaglia al Giappone. Con quel bronzo al collo che scintilla di luce propria arriva tutto d’un tratto un senso, tangibile, scintillante, alla sua stagione. Positiva, senza dubbio, ma latente di acuti veri e propri per renderla indimenticabile. Un regalo verso quel paese, il suo paese, che lo guarda come un idolo e nel quale lui stesso ammette di far fatica a camminare per strada senza essere assalito dalla folla.

Per tutta la stagione in campo, più che una star, è stato la spalla di un Djokovic che spesso ha fatto leva sulla bravura del suo avversario per avvalorare le sue vittorie, tanto sofferte quanto puntuali. Molto vicino alla vittoria, tanto da assaporarla giusto il tempo di farsela rimanere indigesta in questo lunghissimo testa a testa con il serbo, che gli ha soffiato i trofei sotto il naso più di una volta.

Il 2016 si apre con il profumo di Slam e del tradizionale Australian Open che rimane ostico ancora una volta a Nishikori. Un quarto di finale, il terzo della sua esperienza australiana, lo condanna ad un ritorno anticipato a casa, giusto in tempo per ricaricare le pile nervose e prenotare un volo verso Memphis, U.S.A. Non è un caso che il giapponese, nella terra dove ha vissuto metà della sua vita – essendovici trasferito all’età di 14 anni – vinca il suo quarto torneo consecutivo nella città che, tra gli altri, ha dato i natali a Morgan Freeman e Aretha Franklin, timbrando con il settimo sigillo a stelle e strisce su undici vittorie totali in carriera.

La Florida nel mese di marzo non gli porta più fortuna ed è ancora Djokovic a negargli la vittoria di Miami. Non va meglio neppure il cambio di superficie, con il volo prenotato in direzione Barcellona, verso la sua Terra Santa che gli ha fruttato due vittorie nelle ultime due edizioni. Questa volta è il redivivo Nadal a strappargli la corona catalana e ad invitarlo a cercare migliori fortune nella capitale iberica, a Madrid. C’è molta storia nella semifinale del Mutua Open, ma il punto esclamativo lo mette sempre lui, Novak Djokovic. Stessa storia che si ripeterà anche a Roma, con lo stesso epilogo ad un passo dalla finale, dopo una battaglia durissima.

Il Roland Garros certifica un’altra delle partite più belle che vede protagonista Nishikori e il transalpino Richard Gasquet. Vestito di nero, sotto un cielo grigio in una delle edizioni più discusse della kermesse parigina, pesantemente condizionata dalla pioggia, il nipponico sbatte la testa contro l’enfant prodige Richard che decide di vestire i panni del fenomeno e sciorina una prova dirompente con il suo rovescio, sul quale va curiosamente sempre a bussare Nishikori. Il giapponese ne esce ridimensionato, ma non abbattuto, non è nell’anima del Samurai.

Dopo la disastrosa stagione sull’erba, arriva ancora una volta il cemento amico, questa volta canadese. Puntuale arriva anche il guastafeste, piazzato dalla parte opposta dapprima del tabellone e poi del net, nell’atto conclusivo della Rogers Cup di Toronto. Ancora Djokovic e ancora dolori per il giapponese, che perde la terza finale in quattro mesi. Una mazzata per chiunque.

Arrivano i giochi olimpici, come spiegato all’alba del pezzo, a rinfrancare una stagione vissuta sotto i riflettori puntati verso i palcoscenici più importanti, Slam a parte, ma che hanno sempre finito per inquadrare l’avversario con la coppa in mano.

Lo Us Open poteva essere la migliore occasione per confermare quanto fatto poco più giù nel planisfero, ma anche in questo caso ha dovuto incrociare le racchette con una delle migliori versioni di Wawrinka, poi vincitore, e dover tristemente uscire in semifinale, ancora ad un passo dalla vittoria. Ad aumentare il rammarico, se ce ne fosse ulteriore bisogno, è la vittoria con quello che poi sarebbe diventato il numero 1 del mondo, Andy Murray. Vittoria ottenuta in cinque set di straordinaria intensità che, seppur indelebili, non lasciano nulla di troppo tangibile agli amanti della statistica. Per chiudere in bellezza, si fa per dire, questo 2016, arriva l’ennesima sconfitta in una finale, quella di Basilea dove è servito un primo set perso disastrosamente, per rimettere in moto le gambe e trovare la giusta motivazione per provare a girare la partita, cosa che non è avvenuta. Cilic ringrazia.

La qualificazione alle Atp World Finals di Londra era già in tasca dal 12 ottobre, grazie alla sconfitta di Tomas Berdych che gli ha servito il pass, praticamente autoescludendosi dalla corsa. Per Nishikori si tratta della terza qualificazione consecutiva, con all’attivo una semifinale nel 2014 e lo sguardo ben puntato sul girone infernale che gli è capitato. Murray, Wawrinka e Cilic, quanto di peggio proponeva il draw, tanto più stimolante per trovare un acuto che in questa stagione per ora si colora solamente di bronzo, quello di un onorevole terzo posto.

Ranking: 5°

Slam: quarti di finale Australian Open, ottavi di finale Roland Garros, ottavi di finale Wimbledon, semifinale Us Open.

Finali: 4 (Master 1000 Miami, Atp 500 Barcellona, Master 1000 Toronto, Atp 500 Basilea)

Titoli: 1 (Memphis)

Partecipazioni alle Finals: 3

Miglior risultato alle Finals: semifinale 2014

I PRECEDENTI CON GLI ALTRI GIOCATORI DEL GIRONE

Nishikori – Murray 2-7

2016 Us Open, Qf, Hard, Outdoor, Nishikori: 1-6 6-4 4-6 6-1 7-5

2016 Rio Olympic Games, Sf, Hard, Outdoor, Murray: 6-1 6-4

2016 David Cup, RR, Murray: 7-5 7-6(6) 3-6 4-6 6-3

2015 Canada, Sf, Hard, Outdoor, Murray: 6-3 6-0

2015 Madrid, Sf, Clay, Outdoor, Murray: 6-3 6-4

2014 Atp Finals Londra, RR, Hard, Indoor, Nishikori: 6-4 6-4

2013 Brisbane, Sf, Hard, Outdoor, Murray: 6-4 2-0 Ret

2012 Australian Open, Qf, Hard, Outdoor, Murray: 6-3 6-3 6-1

2011 Shanghai, Sf, Hard, Outdoor, Murray: 6-3 6-0

Nishikori – Wawrinka 2-4

2016 Us Open, Sf, Hard, Outdoor, Wawrinka: 4-6 7-5 6-4 6-2

2016 Canada, Sf, Hard, Outdoor, Nishikori: 7-6(6) 6-1

2015 Australian Open, Qf, Hard Outdoor, Wawrinka: 6-3 6-4 7-6(6)

2014 Us Open, Qf, Hard, Outdoor, Nishikori: 3-6 7-5 7-6(7) 6-7(5) 6-4

2012 Cincinnati, R16, Hard, Outdoor, Wawrinka: 6-3 6-3

2012 Buenos Aires, Qf, Clay, Outdoor, Wawrinka: 6-4 6-2

Nishikori – Cilic 7-5

2016 Basilea, F, Hard, Indoor, Cilic: 6-1 7-5(5)

2016 Wimbledon, R16, Grass, Outdoor, Cilic: 6-1 5-1 Ret

2015 Tokyo, Qf, Hard, Outdoor, Nishikori: 3-6 7-5 6-3

2015 Washington, Sf, Hard, Outdoor, Nishikori: 3-6 6-1 6-4

2014 Us Open, F, Hard, Outdoor, Cilic: 6-3 6-3 6-3

2014 Barcellona, Qf, Clay, Outdoor, Nishikori: 6-1 6-3

2014 Brisbane, Qf, Hard, Outdoor, Nishikori: 6-4 5-7 6-2

2013 Memphis, Qf, Hard, Indoor, Nishikori 6-4 6-2

2012 Us Open, R32, Hard, Outdoor, Cilic: 6-3 6-4 6-7(3) 6-3

2011 Chennai, R32, Hard, Outdoor, Nishikori: 4-6 7-6 6-2

2010 Us Open, R64, Hard, Outdoor, Nishikori: 5-7 7-6(6) 3-6 7-6(3) 6-1

2008 Indian Wells, R128, Hard, Outdoor, Cilic: 6-2 6-4

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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