ZAGABRIA – Juan Martin del Potro regala all’Argentina il punto dell 1-1 nella finale di Coppa Davis 2016: Ivo Karlovic strappa solo un set a “Palito” e la prima giornata si conclude in parità. Domani il doppio spartiacque.
J.M. del Potro b. I. Karlovic 6-4 6-7(6) 6-3 7-5 (Piero Vassallo)
Ci pensa Juan Martin del Potro a rimettere sui binari dell’equilibrio la finale di Coppa Davis 2016: a Zagabria è la Torre di Tandil a prendersi il secondo punto in palio, grazie al successo in quattro set su Ivo Karlovic, numero 2 croato d’obbligo dopo il definitivo forfait di Borna Coric, sostituito in rosa da Franco Skugor.
Dunque nessuna sorpresa al termine della prima giornata: ci si aspettava i successi di Cilic e del Potro e, seppur con qualche patema soprattutto per il primo, il pronostico è stato rispettato. Ivo Karlovic era assente dalla competizione a squadre da quattro anni, curiosamente l’ultima presenza in singolare l’aveva collezionata proprio contro l’argentino in una serie che la Croazia avrebbe perso nettamente per 4-1.
Era presente anche nel 2005, quando però erano stati Ivan Ljubicic e Mario Ancic a guidare la nazionale ex jugoslava al trionfo di Bratislava. Per provare a centrare lo storico bis Zeljko Krajan ha convinto il 37enne a tornare a disposizione, rendendolo il più anziano giocatore a metter piede in una finale di Davis dal 1920, quando l’Australia mandò in campo il 43enne Norman Brookes.
I suoi 35 ace non sono bastati a compiere la grande impresa contro un giocatore battuto una sola volta e nel lontanissimo 2007, quando del Potro era ancora un ragazzino. Una partenza disastrosa senza neanche una prima in campo è costata a Karlovic il break immediato nel primo gioco dell’incontro, un handicap gravissimo per un giocatore quasi nullo in risposta come lui.
Detto fatto, del Potro ha dovuto soltanto amministrare il vantaggio per chiudere 6-4 il primo parziale e quasi non gli è parso vero di avere due palle break in apertura di secondo set – ancora malissimo Karlovic con 4 doppi falli di fila – salvo non riuscire a concretizzare le occasioni. Senza troppe emozioni e con scambi ridotti al minimo, il tie break è stato il naturale approdo e ancora una volta all’uscita dei blocchi Karlovic ha toppato.
Il minibreak in favore dell’argentino nel primo punto giocato sembrava poter bastare per portarsi 2 set a 0 e iniziare a pensare al doppio di domani, invece sotto 6-4 Karlovic ha giocato i migliori 4 punti da fondo campo di tutta la partita e forse tra i migliori della sua carriera: i primi due per salvare i set point prima con una bellissima accelerazione di dritto e poi con una bella difesa dopo aver retto un lungo scambio da fondo.
Un set pari e tutto da rifare, ma col medesimo copione con tanti punti gratuiti con il servizio e game “facili” fino al fatidico settimo gioco: con due doppi falli in tre punti Karlovic si è trovato sotto 0-40, ha salvato con coraggio le prime due palle break ma sulla terza la sua demivolée su risposta aggressiva di del Potro si è fermata sul nastro e lì l’inerzia della partita si è spostata definitivamente dalla parte di “Palito”.
La girandola di ace e servizi vincenti del quarto set si è stoppata invece alle soglie del tie break, è stata una risposta di rovescio sul 5-5 a regalare all’argentino il break decisivo, proprio il colpo che più ha risentito delle infinite noie al polso e che invece oggi gli ha regalato la prima vittoria in una finale di Coppa Davis: gli era andata male sia contro Feliciano Lopez nel 2008 che contro Ferrer e Nadal nel 2011.
E adesso è già tempo di pensare al doppio, con Krajan e Orsanic che avranno una notte intera per rimuginare sul da farsi: in realtà il capitano croato non dovrebbe avere tanti dubbi e certamente riproporrà la coppia Cilic-Dodig che tanto bene si è comportata sia contro i gemelli Bryan nel quarto contro gli Stati Uniti che contro Herbert e Mahut nella semifinale contro la Francia.
Daniel Orsanic dovrà invece decidere se utilizzare del Potro anche domani o preservarlo per il match più equilibrato della serie che l’argentino dovrebbe giocare domenica contro il numero 1 avversario Marin Cilic. In alternativa toccherebbe presumibilmente a Guido Pella fare coppia con Leonardo Mayer in quello che resta il grande punto debole della squadra sudamericana, a meno che del Potro non voglia tentare il tutto per tutto e fare gli straordinari.
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