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ATP Parigi-Bercy – Murray batte Berdych e "vede" la vetta del Ranking: manca un solo successo per essere il n.1

TENNIS – PARIGI-BERCY – Di PIERO VASSALLO. Andy Murray è sempre più vicino a diventare numero 1 del mondo: battendo Tomas Berdych 7-6(9) 7-5 lo scozzese si qualifica per le semifinali del Masters 1000 di Parigi-Bercy e ora gli manca una sola vittoria per superare Novak Djokovic.

Alla vigilia del torneo di Wimbledon di quest’anno Novak Djokovic vantava circa 8000 punti di vantaggio su Andy Murray, numero 2 della classifica. Il serbo si era appena liberato dall’ossessione del Roland Garros e sembrava pronto a estendere ancor di più il suo dominio.

Da allora sono passati poco più di 4 mesi e il mondo si è capovolto: la sconfitta nei quarti di finale contro Marin Cilic segna la resa di Nole che adesso non può più difendersi. Da lunedì la classifica ATP potrebbe avere un nuovo numero 1 del mondo, il ventiseiesimo della storia. Dipende tutto esclusivamente da Andy Murray: se batterà Tsonga o Raonic nella semifinale di domani il suo regno avrà ufficialmente inizio.

Una rincorsa iniziata con il ritorno in panchina di Ivan Lendl, che su quell’angolo fa i miracoli: da allora Murray non ha più sbagliato un colpo, vincendo a Wimbledon, a Rio, a Pechino, a Shanghai e a Vienna. A Bercy ha superato il penultimo ostacolo verso la storia con il punteggio di 7-6(9) 7-5, così Tomas Berdych ha alzato bandiera bianca rinunciando ai suoi sogni di gloria.

Voleva la settima partecipazione consecutiva alle ATP Finals, avrebbe agguantato l’ottavo posto provvisorio in caso di successo questa sera e sarebbe stato molto vicino alla qualificazione – solo un successo di Tsonga nel torneo avrebbe cambiato le cose – invece per la decima volta in carriera cede a Murray, che si è dimostrato più forte e meno sprecone.

Perché le occasioni il ceco le ha avute, ma le ha buttate via combinando un disastro nei momenti cruciali della partita, il più importante nel tie break del primo set: impeccabile fino al 6-1 in suo favore, ha sprecato 5 set point consecutivi e con un doppio fallo ha concesso il mini break decisivo. In pochi minuti ha condensato una carriera buona a cui però è sempre mancato il centesimo per fare l’euro.

In svantaggio di un break in apertura di secondo set, Berdych ha avuto un’altra occasione per riaprire la contesa: sull’unico passaggio a vuoto della partita Murray ha concesso tre palle break consecutive, proprio quando si è trovato a servire per il match. Il ceco si è rifatto sotto, ha riagganciato l’avversario sul 5-5 ma ancora una volta ha dato ragione a chi malignamente lo ha rinominato “Perdych”.

Uno smash in corridoio e un doppio fallo, nuovo break per Murray che stavolta non si è fatto pregare strappando il pass per la semifinale che significa match point per diventare subito il nuovo numero 1 del mondo. Qualche mese fa sembrava fantascienza, ora è più che mai realtà e al netto dei problemi di Djokovic si può solo applaudire quello che lo scozzese è riuscito a fare nell’ultimo periodo. 

Piero Vassallo

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