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ATP Parigi-Bercy: Djokovic senza problemi, Murray col brivido. Fuori Wawrinka

TENNIS – PARIGI-BERCY – Vincono i due candidati al numero 1 di fine anno: Djokovic supera in due set veloci Muller, mentre Murray ha rischiato grosso contro Verdasco. Wawrinka perde in tre set contro Struff.

[Q] J. L. Struff 6-3 b. [3] S. Wawrinka 3-6 7-6(6) 7-6(1) (Isaia Panduri)

Se Wawrinka farà da arbitro alla corsa al numero 1 tra Djokovic e Murray non lo potevamo capire certo oggi, ma di sicuro non lo capiremo nei prossimi giorni. Lo svizzero ha lasciato il torneo di Parigi Bercy con una sconfitta decisamente evitabile contro il qualificato tedesco Jan Lennard Struff, per la prima volta agli ottavi di un Masters 1000. Nel primo set Stan ha sbagliato qualche colpo a inizio partita, ma poi ha condotto un primo set piuttosto ordinato per i suoi standard, andando avanti di un break e conservando il vantaggio fino alla fine del parziale, nonostante due game di servizio abbastanza lunghi e complicati (Struff chiuderà il parziale con uno 0/9 sulle palle break, Wawrinka con un 1/1). Lo svizzero non si è fatto prendere dalla fretta nel secondo set e ha aspettato pazientemente che Struff gli concedesse qualcosa per poter colpire. L’unica palla break del set, però, Struff l’ha annullata con un ace e ben poco ha potuto fare Stan sul match point che si è giocato nel tie-break. E così è stato il tedesco ad approfittare dell’unica incertezza dell’avversario, un dritto lungo sul 7-6 del tie-break che ha rimandato il verdetto al terzo set, quando era già mezzanotte e Wawrinka avrebbe probabilmente preferito dedicarsi ad altro. Perso un set in cui non aveva concesso palle break, Stan ha tentato allora di invertire rotta e di tornare alle vecchie abitudini. Così ha annullato altre quattro palle break a inizio set – facendo salire il conto di Struff a 0/13 – ma il piano non ha funzionato. Struff ha convertito finalmente una palla break, la quattordicesima, si è fatto breakkare quando è andato a servire per il match, ma nel tie-break finale ha lasciato appena un punto allo svizzero. Domani sarà Struff a giocare contro Isner, Wawrinka può già pensare a Londra.

[2] A. Murray b. F. Verdasco 6-3 6-7(5) 7-5 (Piero Vassallo)

Andy Murray aveva avvertito tutti: con il torneo di Parigi-Bercy lui non ha mai avuto un gran feeling, non a caso fatta eccezione per la finale di un anno fa non è mai andato oltre i quarti di finale. Ha faticato tanto anche nell’esordio di quest’anno, piegando Fernando Verdasco dopo due ore e mezza di gioco.

Eppure le cose si erano messe bene per lo scozzese: break nel sesto gioco del primo set e parziale condotto senza patemi fino al 6-3 finale. Tutt’altra musica nel secondo set, con Verdasco molto più propositivo e deciso a comandare ogni scambio: avanti 4-1 lo spagnolo si è fatto riprendere per poi ritrovare nuova linfa nel tie-break, vinto nonostante la quasi rimonta di Murray da 5-1 sotto.

Equilibrio nel terzo e decisivo set: Murray perde immediatamente il break di vantaggio guadagnato nel secondo gioco, poi sul 4-3 spreca due opportunità di break e sul 5-5 è lui a rischiare grosso, salvandosi sul filo di lana. Sotto 6-5 Verdasco gioca uno dei suoi peggiori game al servizio e al primo match point il numero 2 del mondo chiude i conti.

La rincorsa a Djokovic continua, ma la partita di questa sera dimostra come il grande sforzo del giocatore di Dunblane stia iniziando a pesare sul fresco vincitore di Vienna, già trionfante a Pechino e Shanghai e forse un po’ in debito d’ossigeno in questi ultimi match stagionali. E la sfida di domani contro Lucas Pouille non si preannuncia affatto semplice.

[1] N. Djokovic b. G. Muller 6-3 6-4 (Aris Alpi)

Nel circo di Bercy il debutto di Novak Djokovic ha scaldato gli animi degli spettatori che, armati di trombette e campanellini, hanno manifestato tutto il loro entusiasmo nel rivedere in campo il talento serbo, anche se forse avrebbero preferito assistere ad un match maggiormente combattuto.

Così non è stato, almeno per la prima mezz’ora, questo il tempo della durata del primo set.Un primo parziale nel quale Gilles Muller non ha proposto la solita gamma di colpi giocati, con successo, nel torneo di Basilea, la scorsa settimana.

Complice forse un po’ di pressione, un fastidioso “braccino”, che lo ha tradito pure con il suo infallibile servizio in slice. Tutto questo per una mezz’ora abbondante.Muller è stato costretto infatti a inseguire fino dal 3-2, quando ha concesso la prima palla break, puntualmente trasformata dal No.1 del mondo.Un Novak Djokovic particolarmente concentrato quello visto oggi, che non ha lasciato nulla al trentatreenne di Lussemburgo.

Il serbo non ha fatto in tempo dunque a sudare che si è ritrovato avanti di un set, premiato dall’esperienza e dall’opportunismo che, in quella manciata di punti disponibili, ha prevalso su di un Muller però troppo morbido.Nel secondo parziale il semifinalista di Basilea cambierà però marcia, tentando un approccio più aggressivo su un Djokovic dalle dubbie sensazioni. Sul 2-1 per il lussemburghese arriva infatti il primo vero momento di pericolo per Novak Djokovic.

Il Campione di Belgrado sarà costretto ad annullare una palla break, che tra l’altro Muller sprecherà, mandando lungo un semplice approccio a rete. L’incontro è entrato finalmente nel vivo e il dodici volte vincitore Slam inizierà a spingere maggiormente, Muller ripiegherà bene con un buon gioco da fondo tirando ancor più forte del serbo, ma poi, quando costruirà uno scambio offensivo, a rete commetterà insoliti passi falsi, non certo da lui.

Dopo sette minuti di lotta, il 34 ATP mancherà ai vantaggi l’opportunità di brekkare il N.1 del seeding.Persa quest’occasione Djokovic si trasformerà nella solita macchina da guerra ormai conosciuta a tutti,riportando gli equilibri dalla sua parte, nonchè rimettendo sotto pressione Muller, che sul 4 pari andrà incontro a un altro break, a 30. A servire per il match Djokovic non esiterà chiudendo con un rapido game alla battuta.Nel prossimo turno il No.1 del mondo affronterà Grigor Dimitrov.

 

(16) P.Cuevas b. P.Lorenzi    6-1 6-2 (Giancarlo Di Leva)

Paolo Lorenzi, alla sua prima presenza nel main draw del Master 1000 di Parigi Bercy, dopo il convincente esordio contro il temibile francese Paire, è approdato al 2° turno dove l’aspettava l’uruguaiano Cuevas con cui aveva perso nettamente (6-3 6-2) l’unico precedente a livello di circuito ATP,giocato sulla terra rossa e risalente al 1° turno degli Internazionali d’Italia dello scorso anno.

Ebbene, mentre Cuevas è entrato in campo molto determinato,centrato e ben tarato al servizio, Lorenzi viceversa è apparso la controfigura del giocatore che siamo stati abituati a vedere quest’anno. Bloccato e anche poco concentrato, non è mai riuscito ad entrare in partita, lascian
do totalmente il gioco nelle mani dell’avversario che in 14 minuti è salito 5-0 con un parziale di 20 punti a 4. Il primo set finisce 6-1 e il secondo comincia sulla stessa falsariga del primo con l’uruguaiano che strappa subito il servizio all’italiano. La cosa si ripete nel 7° gioco , preludio al finale della partita che si chiude dopo 50 minuti con Lorenzi che non riesce a sfruttare nell’ultimo game l’unica palla break avuta in tutto l’incontro.

Avremmo voluto vedere un altro finale ma la prestazione negativa di oggi non scalfisce minimamente quanto Lorenzi è riuscito a fare durante tutta la stagione che resta  la migliore disputata in carriera, ricca di soddisfazioni anche inaspettate. Per la prima volta il bilancio annuale nel computo delle partite disputate è positivo: 26 vittorie e 25 sconfitte.  È arrivato anche il primo titolo in carriera ottenuto a luglio sulla terra di Kitzbuhel (battendo in finale Basilashvili) che gli ha consentito di diventare a 34 anni e 221 giorni il tennista più anziano nell’Era Open a vincere il primo torneo in carriera. In virtù dei risultati conseguiti Lorenzi ha ottenuto il best ranking il 12 settembre  scorso al n.35 . L’attuale classifica (39), grazie anche all’uscita precoce di Fognini nel torneo  per mano di Carreno Busta che allontana definitivamente il rischio di sorpasso in classifica, assicura al tennista senese l’investitura a fine anno di n.1 d’Italia,traguardo che nessun italiano in passato era riuscito a conseguire a 35 anni. 

Risultati:

[5] K. Nishikori b. V. Troicki [13] 6-2 7-5
[13] L. Pouille b. F. Lopez 6-7(1) 6-3 6-4
[8] D. Goffin b. N. Mahut 7-6(5) 6-3
[9] M. Cilic b. I. Karlovic 7-6(7) 6-2
[11] J-W. Tsonga b. A Ramos-Vinolas 6-3 6-4
J. Sock b. [6] D. Thiem 6-2 6-4
[1] N. Djokovic b. G. Muller 6-3 6-4
[2] A. Murray b. F. Verdasco 6-3 6-7(5) 7-5
[Q] J-L. Struff b. [3] S. Wawrinka vs 3-6 7-6(6) 7-6(1)
G. Simon b. [10] R. Bautista Agut 2-6 6-1 7-6(6)
[16] P. Cuevas b. P. Lorenzi 6-1 6-2
J. Isner b. [15] D. Ferrer 7-6(4) 7-6(4)

 

 

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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