TENNIS – Nella prima semifinale lo statunitense gioca una partita perfetta e batte 6-4 6-3 un Cilic incredibilmente sottotono. Terza finale in un Master 1000 per Big John, la prima in un Masters 1000 fuori dagli Stati Uniti.
J. Isner b. [9] M. Cilic 6-4 6-3 (Daniele Rossi)
Parigi Bercy 2016 non si stufa di proporre sorprese e colpi di scena e riserva un posto in finale contro ogni pronostico a John Isner. L’americano ha oggi impartito una lezione di tennis a Marin Cilic conquistando la sua terza finale in un Master 1000 in carriera, la seconda dell’anno dopo quella persa ad Atlanta. Il croato, dopo l’exploit con Djokovic di ieri, si è presentato in campo nervoso e remissivo, subendo costantemente il gioco dell’avversario.
Pronti, via e Cilic deve già annullare tre palle break nel primo game: il servizio gira poco e Isner è reattivo in risposta. Marin se la cava ma è solo il primo campanello d’allarme. Il 31enne di Greensboro è concentrato e motivato come non mai. Tiene i suoi turni di battuta con facilità, mantenendo percentuali impressionanti. Sul 4-4 Isner si procura due palle break con uno spettacolare dritto incrociato in corsa. Cilic sbaglia una voleé di rovescio non impossibile e manda Big John a servire per il set. L’americano si ritrova sotto 0-30 ma infila tre ace di seguito e si prende il primo parziale in 35 minuti, concludendo con il 100% di punti vinti con la prima di servizio. Cilic abbozza una reazione nel secondo set, quando sul 2-1 si procura il primo break point. La risposta di Isner è da campione: tre ‘assi’ in faccia al croato e tanti saluti. La svolta arriva nel settimo gioco: Cilic si ritrova 0-40 dopo una serie di errori banali. Salva le prime due palle break, ma alla terza Isner risponde aggressivo sulla seconda di battuta e Marin affossa il diritto in rete. Il 28enne di Medjugorie si spegne completamente, mentre Isner si permette il lusso di andare a prendersi la partita in risposta dopo l’ennesimo errore di rovescio di Cilic.
Vittoria meritatissima per lo statunitense, raramente così preciso e determinato, dopo sei sconfitte su altrettanti incontri con il croato. 18 ace, 86% di punti vinti con la prima e 36 vincenti a fronte di 21 errori non forzati, sono numeri che raccontano di una prestazione quasi perfetta, tanto al servizio quanto in risposta. Cilic viene rimandato a Londra: appena un ace e il 48% di prime in campo devono far riflettere il numero 10 del mondo che continua ad avere grossi problemi di continuità. Ha peccato anche di esperienza e personalità, considerando anche la maggiore abitudine a giocare match così importanti rispetto all’avversario. Sono passati diciassette anni dall’ultimo statunitense in finale a Bercy: nel ’99 fu Andre Agassi a battere Marat Safin in quattro set.
Domani Isner partirà decisamente sfavorito con il nuovo numero 1 del mondo Andy Murray (lo scozzese conduce 7-0 i precedenti e a Vienna, la settimana scorsa, ha vinto con un netto 6-1 6-3), ma si sa, a Bercy le sorprese sono la regola.
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