TENNIS – MOSCA. Senza storia la finale del WTA di Mosca: Svetlana Kuznetsova vince 6-2 6-1 e ottiene la qualificazione alle WTA Finals di Singapore.
Daria Gavrilova è nata a Mosca ventidue anni fa, ma con la federazione del suo paese non è mai andata troppo d’accordo e alla fine ha deciso di accettare la proposta di Tennis Australia, giocando per un paese che dista qualche migliaio di chilometri dal suo ma che era ben disposto a puntare sul talento di questa ragazza dal tennis molto particolare. Tre anni fa Gavrilova ruppe in maniera ufficiosa con la federazione, con un tweet molto polemico negli organizzatori del torneo di Mosca, che non le avevano riservato una wild-card. Ora Gavrilova non ha più bisogno di wild-card, visto che è numero 37 del mondo, e anche quest’anno si è iscritta al torneo moscovita, arrivando perfino in finale, la prima della sua carriera. Purtroppo per lei, oggi si è trovata di fronte una bi-campionessa Slam, ritornata in top 10 e con una missione ben precisa: ottenere la qualificazione alle WTA Finals di Singapore, sette anni dopo l’ultima volta. Per farlo aveva bisogno di vincere il torneo e così ha chiesto una wild-card, approfittando del fatto che Konta si è infortunata ad Hong Kong.
E così non è sorprendente che la partita tra Svetlana Kuznetsova e Daria Gavrilova sia finita tanto a poco, un 6-2 6-1 senza storia, un punteggio quasi identico al loro primo incontro, tre anni fa a Dubai. A Roma quest’anno era finita in tre set, ma con Kuznetsova non si può mai sapere perché quando la russa stacca la spina, può succedere di tutto. Oggi però Sveta sapeva che l’occasione era troppa ghiotta e con un tabellone tutto sommato fattibile – anche se ha dovuto affrontare tenniste coriacee come Cornet e Svitolina – è arrivata in finale senza troppe esitazioni, eccezion fatta per la semifinale di ieri contro Elina Svitolina, finita 6-4 al terzo dopo che Kuznetsova aveva servito per il match nel secondo set.
Gavrilova, potenzialmente, avrebbe potuto fare ammattire Kuznetsova ma oggi non le è riuscito praticamente nulla. Ha tenuto testa per quattro game, andando pure avanti di un break e facendo presagire una giornata difficile per Kuznetsova, poi la sua avversaria ha cominciato a giocare sul serio e ha vinto dieci game di fila. Non c’era ormai molto da fare per la povera Daria, che quando ha interrotto la striscia negativa, al crepuscolo del match, si è lasciata andare ad un urlo di rabbia che probabilmente Kuznetsova non ha nemmeno sentito, a giudicare dalla tranquillità con cui ha tenuto l’ultimo turno di servizio, quello del 5-1. La partita è finita con il settimo break, il sesto subìto da Gavrilova, che ha pure perso un punto per una palla che aveva chiaramente preso la riga. Ad ogni modo, oggi avrebbe potuto fare ben poco: Kuznetsova ha vinto anche i punti più complicati, quelli in cui di solito una come lei si spazientisce e una come Gavrilova si esalta. Kuznestova ha chiuso con una bella risposta vincente di dritto, quella che la qualifica alle WTA Finals di Singapore, sette anni dopo l’ultima volta.
Per lei è il diciassettesimo titolo in carriera, il secondo della stagione., dopo quello ottenuto a Sydney a inizio anno. Domenica prossima, chi lo sa, potrebbe aggiungerne un terzo, anche se in carriera è sempre andata molto male nel torneo di fine anno. Lunedì esordirà in una partita molto delicata contro la prima testa di serie del suo girone, Agnieszka Radwanska, battuta in tre set poche settimane fa a Wuhan. C’è poco tempo per festeggiare e ci sono delle energie da raccogliere, ma intanto Svetlana è tornata tra le maestre e per ora è quello che più conta.
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