TENNIS – Di Diego Barbiani
HONG KONG. Sorpresa sorpresa ad Hong Kong, dove Daria Gavrilova in un colpo solo sfata tre tabù: trova il primo successo contro Angelique Kerber, il primo contro una n.1 del mondo ed al tempo stesso la prima semifinale WTA in stagione.
Una giornata che, al netto comunque di una tedesca molto al di sotto dei suoi standard, la tennista australiana non potrà dimenticare tanto facilmente. 6-3 6-1 il punteggio finale maturato in poco più di un’ora di gioco interpretata, da lei, in maniera quasi perfetta non fosse stato per un piccolo, ed alla fine ininfluente, passaggio a vuoto iniziale che aveva portato Kerber sul 2-0.
Tanta lotta nei primi game, ma dal turno di battuta perso sul 2-2, in cui era avanti 40-0, Kerber è calata tanto. Quasi del tutto spentasi se non per qualche bella fiammata ma insufficiente anche solo a creare i presupposti per una rimonta.
Non è una situazione semplice, ma quello che si nota è perlopiù stanchezza, forse anche a livello mentale, dopo un’annata oltre ogni immaginazione che inevitabilmente ha alzato l’asticella del limite, delle attese e degli obiettivi. Da n.1 del mondo queste partite sarebbero da giocare con tutt altro atteggiamento, ma come si sta notando da Pechino c’è qualcosa che manca. Gavrilova oggi viaggiava al doppio dell’intensità, un problema in parte già evidenziato ieri contro Louisa Chirico dove però era riuscita a trovare rimedio nel set decisivo.
Forse anche con questa idea si spiega il perché di quell’atteggiamento che descrivevamo diverso dopo la vittoria nel primo turno contro Maria Sakkari, quando gli errori c’erano, ma c’era un’idea di gioco molto diversa da quella vista negli ultimi mesi: più aggressiva, più intenzionata a chiudere alla prima occasione. Come se in queste giornate sia venuta fuori tutta la stanchezza di una stagione lunga, estremamente soddisfacente ma allo stesso dispendiosa.
Non è da questo match, né dalla sconfitta contro Elina Svitolina, che può cambiare il giudizio su una stagione comunque trionfale di una giocatrice che non ha nel proprio bagaglio la possibilità di poter affrontare match facili, neppure se è n.1 al mondo. Non ha quella tipologia di gioco puramente aggressiva di una Serena Williams o una Maria Sharapova, il punto deve essere costruito con meticolosa attenzione e dedizione. In più, proprio perché ora è leader della classifica mondiale, come lei stesso aveva ammesso tempo fa, tutte avranno un’extra motivazione per batterla.
Gavrilova oggi c’è riuscita aggressiva ed allo stesso tempo estremamente efficace, lei che difficilmente aveva messo insieme una partita così, prima di raccogliere i frutti di quanto seminato grazie anche ad una tedesca che aveva definitivamente staccato la spina. Per lei, ora, una tra Kristina Mladenovic e Bethanie Mattek Sands. Per Kerber, invece, 10 giorni di riposo prima dell’ultimo impegno stagionale a Singapore, dove avrà bisogno di tante energie per difendere la propria leadership nel caso di una Serena Williams, che ancora però non ha fatto trapelare nulla circa la sua partecipazione, presente a dar battaglia.
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