Non c'è pace per il Roland Garros: una protesta ferma nuovamente i lavori di ampliamento!

TENNIS – Clamoroso dietrofront a Parigi: quando tutto sembrava risolto ed il Consiglio di Stato aveva dato il via ai lavori di ampliamento del Roland Garros, è arrivato il pronunciamento dell’Alta Corte francese (Tribunale de Grande Instance, TGI), che ha ordinato l’immediato stop dei lavori.

Il motivo è la richiesta dei nipoti di Jean-Camille Formigé, l’architetto che più di un secolo fa aveva progettato i giardini d’Auteil situati oggi proprio accanto al complesso che ospita il 2° torneo dello Slam, vogliosi di “difendere la proprietà intellettuale del loro avo” dato che “l’intero giardino sarebbe profondamente influenzato dalla costruzione di un nuovo impianto tennistico da 5.000 posti a sedere”.

In una prima circostanza, lo scorso 24 marzo, il Tribunale Amministrativo di Parigi aveva già sospeso i lavori, nonostante la FFT avesse più volte rassicurato sulla permanenza delle serre. I propositi non sono bastati a convincere gli eredi di Formigé ed ora Guy Forget, direttore del torneo, non può far altro che mettersi le mani nei capelli perché la lunga battaglia legale cominciata nel 2011 è stata nuovamente ostacolata quando sembrava arrivata finalmente la parola fine: prima gli ambientalisti, ora i parenti di Formigé.

Sono attese ora le ultime (forse) due sentenze nel giro di 6-8 settimane: la prima sui permessi concessi dal comune di Parigi, la seconda sulla validità delle proteste dei parenti. La federazione francese è ovviamente imbufalita e tramite un comunicato denuncia a sua volta la situazione creatasi: “La FFT emette forti riserve circa la validità di una decisione presa in circostanze dubbie e senza un contradditorio. Mettiamo in discussione un possibile manipolazione dei fatti della controparte. Proporremo subito l’impugnazione della sentenza per comprenderne le ragioni e chiederne l’annullamento”.  

 

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