TENNIS – Dal nostro inviato a Singapore Diego Barbiani
Sono state confermate le voci che volevano grandi, grandissime novità nel mondo della WTA a partire dall’inizio 2017: un nuovo sito, una nuova app e soprattutto un proprio network per trasmettere live tutte le partite di tutti i tornei.
Ad annunciarlo è stato Steve Simons, CEO del circuito femminile, assieme a Micky Lawler, presidentessa della WTA, Matt Cenedella, il direttore operativo e Mike McGraw, di The Social Channel in una conferenza stampa poco prima dei match del day-4 delle WTA Finals di Singapore. Si è quindi compiuta la missione intrapresa da Stacey Allaster, la precedente CEO della WTA, che un anno fa dovette abdicare dalla propria posizione, che voleva a tutti i costi questo maxi-accordo per l’associazione tennis femminile che prevedesse la fruibilità di ogni incontro.
Si chiama WTA Network, ed è il nome della nuova piattaforma online che vedrà la sua nascita il primo gennaio del prossimo anno. Non saranno interessate solo le partite di singolare ma anche quelle di doppio, per un vertiginoso aumento dalle circa 800 attuali alle oltre 2000: “Siamo pronti a trasmettere tutti gli incontri di tutti i tornei in programma nella stagione, per un accordo tv che non ha eguali nella storia del nostro sport e dello sport femminile”. L’idea era stata proprio di Allaster: gli accordi con Perform erano stati trovati, bisognava solo concludere il tutto. La novità, però, è che sarà possibile visualizzare anche i match di doppio di tutti i tornei, a partire dai quarti di finale.
Non sono ancora stati rivelati i costi che potrebbe portare abbonarsi a questo servizio, probabilmente perché ancora da discutere. Solo un mese fa, infatti, l’annuncio che la WTA si sarebbe staccata dalla precedente piattaforma, TennisTV, che dal 2017 produrrà solo il circuito maschile. Un modo, se vogliamo, di voler mostrare quell’autonomia che venne messa in dubbio dalle dichiarazioni dello scorso marzo di Raymond Moore ad Indian Wells, quando disse che “la WTA deve ringraziare l’ATP per tutto quello che sta facendo anche per loro”.
Ora il circuito femminile è pronto ad un passaggio importante, con una piattaforma che produrrà sempre secondo il CEO Simons la possibilità ai fan di essere molto più vicini al tour ed alle proprie giocatrici preferite, proponendo all’interno contenuti speciali, accesso ai dati statistici come anche alle conferenze stampa. Cambiare pensando al futuro, perché come dice Simons con un mezzo sorriso: “I miei nipoti al giorno d’oggi utilizzano soprattutto gli smartphone, i tablet… E’ lì che dobbiamo puntare per crescere, per proporre alle nuove generazioni qualcosa di intrigante e di alto livello”. Sembra scontato, dunque, la trasmissione in alta definizione sulla piattaforma streaming di partite ma anche di interviste e video particolari.
Infine, a proposito del calendario, Simons annuncia: “Ci saranno dei cambiamenti, anche se puntiamo a mantenere grosso modo la struttura attuale. Vogliamo andare incontro alle giocatrici anche per aiutarle ad una stagione che non le porti ad essere sempre infortunate: il nostro obiettivo è quello di averle in campo, non nello studio di un dottore”. Un primo passo sembra essere quello di dare una settimana in più di pausa tra l’ultimo torneo della stagione regolare e l’inizio delle WTA Finals, dettaglio questo che eviterebbe anche situazioni un po’ scomode come la vicenda accaduta a Johanna Konta in questo periodo: “Puntiamo a spostare le WTA Finals più avanti di una settimana, soprattutto fare in modo che questo possa concretamente essere l’ultimo torneo della stagione. In più pensiamo a farlo diventare un evento da disputare in una sede fissa”. Già dal 1972 al 2005 il Master di fine anno si disputava sempre negli USA ad eccezione del 2011 quando si tenne in Germania, però si spostò tra Boca Raton (1972-1973) Los Angeles (1974-1976), New York (1977), Oakland (1978), infine dal 1979 al 2000 di nuovo a New York, al Madison Square Garden. Poi divenne itinerante, viaggiò tra Europa (Madrid), Asia (Doha) e poi ad Istanbul, nella parte europea, fino al 2013. il contratto di 5 anni con Singapore, il più lungo stipulato da quando è diventato itinerante, scadrà nel 2018, ma è proprio Simons a dichiarare: “Sono felice di poter chiamare questo posto come casa. Vorrei trovare una località dove poter cementificare questo evento e far nascere una sorta di tradizione. Parlerò con organizzatori e vedremo di trovare una soluzione”. Possibile dunque che la Sports Hub Arena possa vedere altro tennis anche dopo la fine di questo quinquennio.
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