TENNIS – Di Diego Barbiani
Maria Sharapova potrebbe avere in serbo una contromossa legale dopo la riduzione della squalifica per doping da 24 a 15 mesi. Il ‘The Daily Telegraph’ ha infatti annunciato che la russa ha già chiesto al suo team di avvocati di verificare se possono esserci gli estremi per una causa contro l’ITF.
Il CAS, ieri, ha in parte riabilitato la figura della ex n.1 del mondo. Colpevole sì, ma non così colpevole come era stata giudicata in primo grado, insomma. Lo stesso trattamento già riservato a tanti altri atleti (compresi i tennisti) nel recente passato. Ed allora John Haggerty, legale della siberiana, con una conferenza stampa convocata poco dopo l’uscita del verdetto del tribune ha dichiarato che questa decisione altro non è che una forte dissociazione dall’ITF e che mette a nudo la loro iniziale decisione fosse una pura finzione: “Maria è stata costretta a vivere con il senso di colpa ed il cattivo giudizio dell’ITF per molti mesi”. Questo punto è probabilmente uno dei cardini su cui lui e gli altri avvocati difensori fonderanno la loro offensiva.
Ad ogni modo il CAS non ha assolto Sharapova dalla sua negligenza per aver continuato ad assumere meldonium: il tribunale ha comunque ritenuto la russa colpevole, ma con un grado diverso rispetto al primo giudizio dato ad inizio giugno. Non è stato scorretto incaricare Max Eisenbud, il suo agente, del compito di tenerla aggiornata sulle sostanze proibite ma allo stesso tempo avrebbe dovuto mostrarsi molto più interessata all’argomento invece che semplicemente disinteressarsene e lasciar tutto a lui. Oltretutto, visto gli sviluppi del caso e la confessione che Eisenbud normalmente verificava la lista nuova delle sostanze bandite solo in occasione di un viaggio ai caraibi a fine stagione, quando invece nel 2015 non potè partire a causa del divorzio dalla moglie.
Al momento, dall’ITF fanno sapere che non si attendono questa mossa da parte dei legali della russa, e si comincia a pensare a quando sarà il rientro della ex n.1 del mondo per capire anche che posizione prenderanno i tornei sotto egidia ITF, ovvero i 4 dello Slam. Sembra praticamente impossibile, comunque, che per quanto riguarda il Roland Garros e Wimbledon le venga negata una wild-card. E sembra ancor più difficile che non possa essere già nell’entry list del main draw per lo US Open. A tal proposito, il gran capo dell’All England Club Philip Brook aveva definito “un vero peccato” l’ipotesi di un Wimbledon senza la campionessa del 2004. Per quanto riguarda i tornei WTA, invece, il primo appuntamento di livello è il Premier Mandatory di Madrid, al via il 7-8 maggio. Dovesse scegliere di mettere prima qualche partita nelle gambe, allora la scelta ricadrà su un evento International, il livello minimo della categoria: Rabat o, più probabilmente, Praga. In Repubblica Ceca non hanno perso tempo, e la direttrice del torneo ha già detto di guardare con estrema attenzione agli sviluppi della vicenda per cercare di ottenere un clamoroso ritorno d’immagine.
In più ci sarebbe anche il precedente del 2009 ad avvalorare le speranze del piccolo, ma comunque importante torneo ceco (ben frequentato anche quest anno dalle numerose tenniste locali come Lucie Safarova, Barbora Strycova e Karolina Pliskova): nel 2009, al rientro dopo circa un anno di stop, Sharapova decise di ripartire da Varsavia, anche quello di categoria International, per raggiungere poi 3 settimane dopo i quarti di finale a Parigi.
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