TENNIS – WTA
Dopo tanti rinvii, arriva la notizia che i tanti fan di Maria Sharapova aspettavano: il CAS ha annunciato che per domani alle 15 (ora italiana) farà avere la sua risposta sull’appello della russa alla squalifica di 2 anni per doping.
Ci si giocherà tanto, perché in ballo c’è la posizione, la carriera, di una delle atlete più famose ed importanti del mondo, che ad inizio marzo ha annunciato a Los Angeles di essere stata beccata positiva all’antidoping durante l’ultimo Australian Open. Il verdetto, inizialmente, era previsto per metà luglio, in modo da far pensare che con un enorme sconto della pena avesse anche la chance di disputare le Olimpiadi (e la Russia l’aveva anche convocata, mettendo come opzione Makarova per il torneo di singolare proprio nel caso non fosse stata accettata la richiesta di riduzione della pena). Poi il primo rinvio a metà settembre, poi un secondo ad inizio ottobre. Ora invece c’è data ed ora: martedì 4 ottobre, ore 15:00.
Ricordiamo che in primo grado, l8 giugno, Sharapova è stata squalificata per 2 anni per una ragione sostanziale: la corte che presiedeva sul caso doveva decidere tra 4 anni (fatto commesso con l’aggravante della cognizione di causa, cioè del doping volontario) o 2 anni (fatto commesso per negligenza) virando sulla seconda opzione nonostante, ed è sempre giusto sottolineare, al punto 63 della vicenda si dica bene come l’aver assunto meldonium dal 2010 in poi senza prescrizione medica, senza avvisare nessuno del team, della WTA e della WADA al momento dei controlli effettuati nel lasso di tempo, faccia presupporre una volontà da parte della tennista di voler migliorare le proprie prestazioni sportive.
Sharapova è stata testata positiva il 26 gennaio, un nuovo controllo ad inizio febbraio ha riscontrato ancora una positività. In più, in 7 controlli effettuati da metà 2014 ad inizio 2016 c’era sempre stata un’alta concentrazione di meldonium, sostanza che lei – come detto sopra – non ha mai dichiarato di assumere. Era tutto legale, quello che stava facendo, fino al 31 dicembre 2015. Poi le regole sono cambiate, ma Sharapova ha continuato ad assumere quel farmaco dichiarando poi di non essere stata a conoscenza della modifica, mentre il suo agente ha tirato in ballo il motivo del divorzio dalla moglie per non aver potuto, durante la off season, fare il suo consueto viaggio ai caraibi dove si informava su quali sostanze la sua assistita non poteva più permettersi.
A giudicare dai casi precedenti di atleti che hanno scontato squalifiche per doping ed hanno visto la loro pensa ridotta, sembra probabile che anche per l’ex n.1 del mondo possa arrivare una grazia. Di quanto sarà, questo non lo possiamo presupporre. Ormai, però, non c’è più molto da attendere.
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