TENNIS – BASILEA – Dal nostro inviato FABRIZIO SALVI. Kei Nishikori supera Dusan Lajovic mentre Federico Delbonis batte alla distanza contro il talentuoso russo Andrey Kuznetsov.
Si aprono i cancelli del Swiss Indoors con la prima giornata di incontri del tabellone principale. Non hanno avuto il piacere, o l’onore, Andrey Kuznetsov e Federico Delbonis di poter giocare sul campo centrale, evidentemente riservato a incontri più appetibili come quello tra Kei Nishikori e Dusan Lajovic.
Il giappone gioca un primo set difficile e scorbutico, nel quale riesce ad avere la meglio proprio sul finale. Nel secondo la strada si fa subito più agevole grazie al break e da li in avanti non c’è stata più stata partita tra i due.
L’unico precedente che li riguarda, ricorda di una partita giocata a migliaia di chilometri da qui, a Melbourne, Australian Open 2014. Quella volta fu Nishikori a gioire alla fine dell’incontro, così come questa, ma con meno patemi d’animo. Lajovic, il giocatore che ondeggia tra Challenger e circuito maggiore coccolando e provando ad incrementare la sua 77esima posizione nel ranking mondiale, ha giocato la partita che doveva, tirando a tutta e sperando che Nishikori non rimandasse indietro la palla. Tattica sicuramente rischiosa, ma che ha dato i suoi migliori frutti da cogliere proprio sul finale del set, quando il gioco diventa duro e, purtroppo per lui, di solito i grandi vincono.
Kei ha deciso di non sbagliare più ed è stato astuto nel mostrarsi insuperabile da fondocampo, costringendo così Lajovic a forzare i propri colpi ogni volta di più, fino a mandarlo fuori giri. Ai rovesci ad una mano di rara bellezza, simili a quelli che di solito guardiamo con ammirazione da Wawrinka, hanno fatto ombra alcuni errori dovuti all’eccessiva aggressività. Nishikori, pur non giocando il suo miglior tennis, non sembrando nemmeno così tanto brillante fisicamente, è comunque riuscito a sfiancare il suo avversario alla distanza ed a far suo il primo set per 7 giochi a 5.
L’aver perso il set in volata, con il traguardo proprio ad un passo, ha scalfito il morale del serbo e ne ha mitigato l’efficacia dei colpi. Con questo stato d’animo, trovarsi sotto di un break in avvio di secondo set è stato un attimo e giocare tutto il parziale a rincorrere non era più affare per lui. L’occasione per rientrare c’è stata sul 2 a 0, quando Nishikori ha concesso palla break, ma quest’ultimo è stato altrettanto bravo a salvarla col servizio. Scappata via anche questa opportunità, Lajovic si è lasciato andare in balia delle onde, con il giapponese che ha potuto disporre del suo avversario manovrandolo come meglio ha creduto.
Il set si concluderà con un netto 6-1 in un’ora e quindici minuti.
Quindi la cornice del campo 2, elegante nei suoi colori, ha fatto da palcoscenico a due giocatori, Delbonis e Kuznetsov, che condividono gli anni, anche se tra loro ce n’è uno di differenza, e poco altro a livello stilistico. Sicuramente più pulito il russo, più faccendiere e dai grandi spin l’argentino, che ha dalla sua anche una battuta più efficace.
Il primo set è andato avanti seguendo l’ordine dei servizi, con Delbonis che ha provato a mandare fuori giri con il suo mancino l’avversario e Kuznetsov che si è fatto mano a mano più efficace in risposta.
Lo strappo decisivo è arrivato nell’ottavo game, quando Delbonis è riuscito finalmente ad ottenere la prima palla break che ha sfruttato immediatamente, chiudendo per 6 a 4 il primo parziale.
La partita continua sulla falsa riga del primo set, con l’argentino molto efficace al servizio e Kuznetsov che inizia a smarrire le certezze acquisite con fatica. Succede che la risposta non è più così efficace e i suoi tentativi in contrattacco finiscono spesso lunghi, questo da un gran morale a Delbonis, che già ne ha di suo.
Non è un caso quindi che le uniche due palle break del set a favore dell’argentino coincidano con i match point che, dalla sua, ha il merito di sfruttare facendo suo l’incontro. Un doppio 6/4 che lo porta al secondo turno da giocare, con tutta probabilità, contro Milos Raonic.
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