TENNIS – US OPEN – Dalla nostra inviata a Flushing Meadows FRANCESCA CICCHITTI – Finisce il cammino di Roberta Vinci allo US Open 2016, si interrompe ai quarti di finale il sogno di emulare quanto fatto dodici mesi fa. A volare in semifinale, per la 3° volta in stagione in un torneo dello Slam, Angelique Kerber che si è imposta sulla tarantina 7-5 6-0, prendendo il largo dopo un primo set tirato, equilibrato, sfuggito all’azzurra per una manciata di punti.
NEW YORK. Roberta ha dato l’anima. Ha giocato una partita facendo del suo meglio, quello che il suo corpo, un po’ mal messo, le ha permesso di fare, ma purtroppo non ce l’ha fatta. Con il risultato di 7-5 6-0, in un’ora e diciotto minuti, esce da questo torneo da lei tanto amato.
Eppure Roberta ha giocato e ha dato tutto nel primo parziale. Un set che è stato combattutissimo, la Vinci era molto concentrata e focalizzata sul suo gioco. Probabilmente era riuscita a trovare quella serenità interna che le serviva per giocare bene, mentre la sua avversaria, che normalmente è una giocatrice piuttosto regolare, nel primo set ha fatto diversi errori gratuiti, ben ventidue.
Il primo set è stato caratterizzato da una susseguirsi di break e contro break, le due giocatrici hanno tenuto il loro turno di servizio rispettivamente: Vinci due volte e Kerber tre volte. Roberta ci ha creduto sempre, per tutto il primo set fino al cinque pari e trenta pari nell’undicesimo gioco, dopo di che è sceso il buio e, ahimé, Robertina, ha sciolto e non ha più lottato. Il primo set si è chiuso in cinquantaquattro minuti, entrambe le giocatrici si sono cimentate per fare il loro meglio, e in molti avevano sperato di vedere Roberta vincere la prima frazione.
Nel secondo non c’è stato niente da fare, evidentemente il dolore al tendine era troppo forte e ormai la delusione di non aver vinto il primo parziale ha mandato l’italiana in totale confusione, cosa che si è notata in maniera evidente. La Vinci nel secondo ha fatto solo dieci punti e ha perso tutti i servizi. Il secondo set si è chiuso velocemente con la Kerber che ha vinto nettamente il set per 6-0 in appena ventiquattro minuti.
Di certo se Roberta fosse stata fisicamente al cento per cento, sarebbe stata un’altra storia e probabilmente avrebbe avuto la possibilità di qualificarsi per la semifinale. In passato gli scontri diretti tra le due giocatrici erano stati quattro, Roberta aveva vinto nel 2012 a Montreal e nel 2013 a Dubai, entrambi i tornei su superfici veloci.
Oggi purtroppo c’è stato poco da fare, la Kerber ha vinto meritatamente e giocherà la semifinale tra la vincente del match serale tra Caroline Wozniacki e Anastasija Sevastova.
LE PAROLE DI ROBERTA IN CONFERENZA STAMPA
D. Quale è stato secondo te il momento in cui ti è sfuggita la partita?
R. Intanto io ho servito male, non ho messo tante prime, non ero fluida, spesso mi limitavo a rimettere la palla in campo e la mia seconda di servizio era molto lenta. Lei secondo me risponde meglio di come serve, preferisce giocarsi il game di risposta, perché non ha un gran servizio, col quale riesce a fare due ace a game. É stato un peccato, un gran peccato aver concluso così il primo set, secondo me io stavo giocando molto meglio della Kerber, lei a un certo punto ha sbagliato quattro palle consecutive perché voleva uscire di fretta dallo scambio, perché io sono una giocatrice diversa, ho un gioco diverso col quale lei non si trova bene.
D. Cosa è successo nel secondo set?
R. Io sono calata, mentre lei è salita. Ha giocato molto bene, quest’anno è cresciuta molto sia psicologicamente sia tennisticamente. Ha vinto molto, è un’ottima giocatrice, è numero due del mondo…
D. Cosa hai pensato questa mattina quando ti sei svegliata? E come ti sentivi? Credi che la tua condizione fisica abbia influenzato la partita?
R. Mi sono svegliata pensando che oggi avrei dovuto giocare una partita al 100%, e devo dire che sono più che soddisfatta di come ho giocato, e fin dove sono arrivata. A inizio torneo ci avrei messo la firma per arrivare in quarti, non me lo aspettavo, come non mi aspettavo di giocare la finale l’anno scorso.
Fisicamente è ovvio i dolori c’erano ancora questa mattina, ma non voglio celarmi dietro questa scusa, io ho cercato di fare del mio meglio, essere positiva e non pensare ai dolori che avevo.
D. Ti rivedremo qui il prossimo anno?
R. No, non parliamo del futuro adesso. Ora voglio solo tornare a casa, prendermi cura del mio tendine e cercare di riprendermi del tutto fisicamente. Dire ora cosa farò del mio futuro è prematuro. Vorrei arrivare a fine anno e poi magari deciderò se fermarmi o continuare a giocare.
A di là dell’infortunio al tendine, sono molto contenta di come sto giocando, del mio tennis, quindi aspettiamo fine anno. Poi sarà il mio cuore a decidere cosa vorrò fare, sarà una scelta del mio cuoricino.
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