TENNIS – NEW YORK – Di PIERO VASSALLO. Come prevedibile la corsa di Paolo Lorenzi agli US Open si conclude contro Andy Murray: il numero 2 del seeding si impone 7-6(3) 5-7 6-2 6-3, ma per due set l’azzurro ha lottato ad armi pari.
15 dicembre 1981. La carta d’identità non mente: poco più di tre mesi e Paolo Lorenzi arriverà a quota 35 primavere, eppure a vederlo all’opera sull’Arthur Ashe Stadium contro Andy Murray vien da pensare a un errore. Vincere la partita della vita contro Gilles Simon dopo 4 ore e 54 di battaglia e tenere testa al numero 2 del mondo per due set appena 36 ore dopo. Possibile. Anche a quasi 35 anni.
Sul centrale di Flushing Meadows ci aveva già messo piede 4 anni prima, triturato al primo turno da Novak Djokovic che gli lasciò appena due giochi. Lorenzi aveva 30 anni e una classifica intorno al numero 70 ATP, sembrava fosse il massimo a cui poter aspirare. Sembrava. Perché il senese ha preso alla lettera il detto “l’età è solo un numero” e in barba ai dati anagrafici ha continuato a migliorarsi grazie a una straordinaria cultura del lavoro.
Il 2016 è il suo anno più bello: primo titolo ATP, numero 1 d’Italia e prima volta in un terzo turno Slam. Per arrivarci, come accennato, ha dovuto dar fondo a tutto ciò che aveva battendo Simon al tie break del quinto set. Ecco perché quella di oggi poteva sembrare un premio alla carriera, una passerella da godersi senza troppi pensieri contro il giocatore del momento.
Ma questo non fa parte del Lorenzi-pensiero e Andy Murray se n’è accordo quando l’avversario gli è scappato avanti 5-4 e servizio nel primo parziale; lo ha riacciuffato in extremis per poi vincerlo al tie break ma le cose non stavano andando come si aspettava. Galvanizzato dal momento d’oro, Lorenzi ha continuato a tener testa allo scozzese, avanti di un break nel secondo parziale si è fatto riprendere ma alle soglie del tie break ha piazzato l’allungo decisivo strappando servizio e set a Murray.
Il prevedibile calo è arrivato nel terzo set, in cui non ha praticamente opposto resistenza sperando di potersi giocare tutto nel quarto: Murray però non ha lasciato spiragli e ottenuto il break di vantaggio ha amministrato senza più correre rischi. Il campione olimpico si qualifica per gli ottavi e aspetta Grigor Dimitrov, Lorenzi torna a casa con la certezza di essere nuovamente il numero 1 d’Italia e con un probabile nuovo best ranking – al momento è virtualmente 35 ATP -, gli applausi per lui non saranno mai abbastanza.
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