TENNIS – Di Diego Barbiani
US OPEN. Primo colpo di scena nel tabellone femminile: Garbine Muguruza è eliminata dallo US Open! La spagnola è stata sconfitta 7-5 6-4 da Anastasija Sevastova non riuscendo, stavolta, a salvarsi dopo il primo set perso come invece era capitato 2 giorni fa contro la qualificata Elise Mertens.
Una sconfitta che certifica, una volta di più, le enormi difficoltà di Muguruza non solo nell’ultimo periodo ma proprio nel corso di tutto il 2016. E’ arrivato il successo Slam a Parigi, è vero, ma per tutto il resto della stagione i risultati sono stati molto deludenti. Basta guardare la classifica nella Race, che tiene conto dei punti raccolti all’interno della stagione. Al momento sono 3458, ma solo 2000 sono arrivati al Roland Garros, ed altri 350 grazie alla semifinale di Roma. Per il resto, 1108 punti raccolti in 7 mesi, dove figurano 3 eliminazioni Slam prima della 2° settimana: 3° turno in Australia, 2° a Wimbledon e 2° a New York.
Questa sera, ancora una volta, una serata dove non funzionava granché del suo gioco alle volte invece veramente spettacolare ed incisivo. Di solito, vederla spingere da fondo campo ed avanzare per togliere il tempo e per chiudere è una delle cose più belle di una sua partita, perché si nota quanto la sua incisività si elevi a dismisura quando oltre al pressing da fondo campo nel suo schema tattico c’è chiara l’idea di non fare a braccio di ferro con l’avversaria ma di venire avanti e chiudere o con una voleé (buona doppista, finalista al Master lo scorso anno) o comunque con uno schiaffo al volo. Di questi tempi, però, le difficoltà sono tante. Già al primo turno riuscì a spuntarla perché, alla fine, l’esperienza nel circuito maggiore rispetto alla pur brava, ma ancora acerba belga si mostrò tutta nelle fasi centrali del 3°: da doppia palla break Mertens sul 3-3 a break decisivo sul 4-3 Muguruza in favore della spagnola di Caracas.
Anche stavolta, i gratuiti sono stati oltre il doppio dei vincenti, un atteggiamento molto autodistruttivo dove non c’è mai stata, almeno all’esterno, la spinta a rimettersi in cammino. Neppure quando Sevastova, dal 5-1 nel secondo set, ha avuto un attimo di smarrimento (“Non riuscivo neppure a sentire la palla dalla confusione che c’era in quella fase” dirà poi, a fine partita, commentando quanto il pubblico faceva sentire la sua voce nel disperato tentativo di rimonta dell’iberica). Un anno fa, Sevastova rientrava nel mondo del tennis dal ritiro annunciato nel 2013 a causa dei troppi infortuni. Un anno fa, di ‘sti tempi, era già n.149 e tornava a New York per le prime qualificazioni Slam dal rientro e perdeva al primo turno, e si diceva felicissima di esserci stata. Ora ha anche giocato 2 finali WTA (perse entrambe tra Maiorca e Bucharest) e stasera ha battuto la n.3 del mondo. Niente male, in ogni caso.
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