TENNIS – NEW YORK. I tabelloni si stanno allineando ai quarti di finale. Ecco come sono andati gli ottavi della parte alta del torneo maschile e della parte bassa del femminile.
NADAL BUTTA UN’OCCASIONE D’ORO
Va bene, Lucas Pouille gioca bene e ha quest’oggi ha pescato il jolly, disputando forse il miglior match in carriera visto l’avversario. Ma Rafa Nadal ha davvero gettato all’ortiche l’occasione di fare almeno semifinale, considerando anche il tabellone e l’avversario comunque abbordabile, anche per un Nadal comunque ben lontano dai tempi d’oro. Il francese poi non era mai andato oltre gli ottavi di finale in un torneo dello Slam e al prossimo turno ci sarebbe stato Gael Monfils, diciamo non un mostro di continuità. Mettiamoci pure che in questo 2016 per Rafa le cose finora non sono andate benissimo e questo torneo poteva essere l’occasione di svoltare un’annata non favorevole. Invece, con questo risultato, si chiude a livello Slam la sua stagione peggiore: per la prima volta dal 2004 (quando era ancora un bambino) non arriva ai quarti di un major.
DJOKOVIC RITROVA LA STRADA GIUSTA?
Sta sfruttando al meglio il suo tabellone invece Novak Djokovic, che dopo un primo turno di rodaggio contro Janowicz, non ha giocato (o quasi) i due successivi contro Vesely e Youzhny. Il rischio dell’aver passato così poco tempo in campo era quello di non aver ancora trovato ritmo, condizione e fiducia nei propri colpi. Ma Nole non è numero 1 a caso e contro Kyle Edmund è sceso sull’Arthur Ashe per far capire a tutti chi ancora comanda: 62 61 64, tre set net per mandare ko il britannico, autore fin qui di un gran torneo, e spazzare via dubbi e incertezze. Tra lui e la finale c’è ora la Francia. ALLEZ LES BLEUS! Djokovic sfiderà infatti ai quarti Jo-Wilfried Tsonga, che ha fermato la corsa di Jack Sock. In semifinale il serbo si troverà poi di fronte uno tra Gael Monfils (3 set a 0 a Baghdatis) e Lucas Pouille, del cui “colpaccio” vi abbiamo già parlato. Insomma, con tre galletti ai quarti degli Us Open per la prima volta nell’Era Open (non accadeva dal 1927!) e uno sicuro in semifinale, è grande Francia a New York.
US OPEN, LO SLAM DI CAROLINE E ROBERTA
Vinci e Wozniacki non erano state protagoniste di un gran 2016, ma come accade da qualche anno, sono arrivate a New York e come per magia hanno ritrovato tennis, fiducia e risultati.
La nostra Roberta non raggiungeva i quarti di finale da febbraio, a Doha, e non va oltre dal torneo (poi vinto) di San Pietroburgo. Ma arrivata a New York, ha sentito forse un’aria familiare, si è ricorda che qui, 12 mesi fa, ha scritto una delle più importanti pagine della storia del tennis italiano. Non è un caso che dal 2012, la tarantina abbia conquistato quattro volte i quarti (andando poi in finale lo scorso anno). Roberta, come d’incanto, è tornata dopo diversi mesi a giocare il suo tennis spumeggiante, coadiuvato da quella grinta di chi non vuole ancora arrendersi (anche se fisicamente è provata) e vuole chiudere la carriera (questo potrebbe essere il suo ultimo slam) lasciando un ricordo indelebile.
Come Roberta, anche Wozniacki quest’anno non aveva raccolto granché, ancora meno dell’azzurra se possibile: non vinceva due match di fila addirittura da gennaio, al torneo di Auckland, scivolando addirittura al numero 74 del mondo. Arrivata a New York (e lasciato coach Kotyza per tornare da papà Piotr) sembra però aver ritrovato la tranquillità necessaria per tessere la sua trama ed irretire le avversarie (prima Kuznetsova e ora Keys). I suoi risultati a Flushing Meadows parlano chiaro: dal 2009 ad oggi ha disputato due semifinali e due finali, l’ultima, nel 2014, era già stata un piccola rinascita dopo la separazione di McIlroy. Con questo risultato torna già in top 50, ma ai quarti avrà Anastasia Sevastova, la vera sorpresa del torneo, e grosse possibilità di approdare in semifinale contro Vinci o Kerber.
KERBER, UN MOSTRO DI COSTANZA
A proposito della tedesca. La sessione serale si è aperta con un match che proponeva il contrasto di stili tra, appunto, Angelique Kerber e Petra Kvitova. Le granate della ceca contro le corse della tedesca: come spesso è accaduto in questa stagione, hanno vinto la grinta, la tenacia e la testa di Angelique, che ha contrattaccato ai “bombardamenti” cechi con il suo solito schema di ributta la palla di là, chissà mai che non ritorni. E infatti. Dopo aver alzato il ritmo nel secondo set, ed aver ripreso l’avversaria, Petra è crollare clamorosamente sull’ultimo chilometro. Emblematico il doppio fallo con cui ha consegnato il match all’avversaria: net, fuori la prima di servizio, di nuovo net sulla seconda (e ovazione del pubblico che voleva vedere ancora partita), una ventina di secondi di pausa, doppio fallo di 2 metri.
Per la Kerber si tratta di un altro ottimo risultato negli Slam dopo la vittoria agli Australian Open, la finale a Wimbledon e mettiamoci pure la finale alle Olimpiadi. Insomma, già così è un’annata da incorniciare. Vediamo se arriverà pure la cilegina sulla torta…
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