TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
US OPEN. In campo maschile, l’allineamento agli ottavi di finale porta alla ribalta la Gran Bretagna, che sulla scia dello storico 2° posto complessivo nel medagliere olimpico di Rio da Janeiro, anche nel tennis si conferma in grande progresso.
Dopo la conquista della Coppa Davis dello scorso anno, lo Slam americano segna un altro significativo progresso: per la prima volta nell’Era Open approdano agli ottavi di finale 2 inglesi (Andy Murray e Kyle Edmund) e potevano essere addirittura 3 se Dan Evans, nello splendido match giocato contro Wawrinka, avesse sfruttato il match point avuto nel tie break del quarto set.
La Francia si conferma per il 3° anno consecutivo la nazione più compatta con 3 presenze negli ottavi (Gael Monfils, Jo Wilfreid Tsonga e Lucas Pouille). Negli Slam di quest’anno nel complesso sono state 11 le presenze francesi al 4° turno (come lo scorso anno), davanti alla Spagna con 7.
Gli iberici, che hanno ritrovato un Nadal in ottime condizioni, appaiono in ritirata:il dato complessivo di quest’anno conferma un trend negativo rispetto al 2014 (14) e al 2015 (9).
Il Giappone, grazie a Nishikori, per la prima volta nella storia registra una presenza negli ottavi in tutti i 4 Slam.
Nazioni col maggior numero di presenze negli ottavi degli Slam nel 2016:
Marcos Baghdatis si riaffaccia agli ottavi di uno Slam dopo oltre 7 anni. Il tennista cipriota che fu finalista a sorpresa agli Australian Open nel 2006 (sconfitto da Roger Federer) e n.8 del ranking, approdò per l’ultima volta agli ottavi di uno Slam agli Australian Open del 2009 dove dovette piegarsi a Novak Djokovic che poi nei quarti fu costretto al ritiro contro l’americano Roddick.
Rafael Nadal, Gael Monfils e Juan Martin Del Potro hanno fin qui sempre vinto in 3 set. Lo spagnolo in particolare ha lasciato agli avversari soltanto 20 games.
Con l’uscita di scena di Paolo Lorenzi si chiude l’avventura italiana in campo maschile con un bilancio nel complesso sostanzialmente positivo sul piano qualitativo e che ricalca nei numeri le performances degli ultimi 2 anni:
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