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Serena Williams sulla violenza della polizia statunitense contro gli afroamericani: "Io non voglio tacere"

TENNIS – WTA. Non è la prima volta che Serena Williams scende in campo, sui social, per difendere qualcosa che le sta veramente a cuore.

Lo scorso anno, verso fine ottobre, raccontò di come si era ribellata ad un uomo che le aveva rubato la borsa in un ristorante, stavolta l’argomento principale è la salute dei suoi cari in questo periodo dove negli Stati Uniti i problemi per la violenza razziale stanno mietendo vittime praticamente. Già a Wimbledon, dopo che a Dallas c’era stata una sparatoria, aveva dichiarato: “Ho la sensazione che molte persone, soprattutto i neri, siano preoccupate. Ho dei nipoti e mi viene da pensare di chiamarli e consigliare di restare a casa e non uscire. Se prendono la macchina, potrebbe essere l’ultima volta che li vedo?”. Qui sotto, il messaggio di Serena.

Today I asked my 18 year old nephew (to be clear he’s black) to drive me to my meetings so I can work on my phone…

Pubblicato da Serena Williams su Martedì 27 settembre 2016

Oggi ho chiesto a mio nipote di 18 anni (nero, per intenderci) di guidarmi ai miei incontri, in modo che io potessi lavorare al telefono #safetyfirst. In lontananza, ho visto la polizia al lato della strada. Ho subito controllato se stesse rispettando i limiti di velocità, poiché mi sono ricordata quell’orribile video di una donna in auto, quando un poliziotto ha sparato al suo fidanzato. Tutto questo ha attraversato la mia mente in una manciata di secondi. Ho anche avuto il rimpianto di non essere io al volante. Non mi sarei mai potuta perdonare se fosse successo qualcosa a mio nipote. Lui è così innocente. 
Sono fermamente convinta del fatto che non tutti siano cattivi. Il problema è che quelli che sono ignoranti, senza istruzione e insensibili possono mettere a repentaglio milioni e milioni di vite. Perché ho dovuto pensare questo nel 2016? Non abbiamo vissuto abbastanza, aperto tante porte, influenzato miliardi di vite? Ma ho capito che dobbiamo andare ancora avanti. Non importa dove siamo arrivati, ma quanto lontano dobbiamo ancora andare.
Mi sono data un’occhiata. Cosa direi a mio nipote? E se avessi dei figli?
Come ha detto Martin Luther King, “Arriva un momento in cui il silenzio sarà un tradimento”.

Io non voglio restare in silenzio
Serena

 

Today I asked my 18 year old nephew (to be clear he's black) to drive me to my meetings so I can work on my phone…

Pubblicato da Serena Williams su Martedì 27 settembre 2016

Redazione

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