TENNIS – Di Gianluca Atlante
NEW YORK. Sono tutti uguali, ahinoi, i match di Camila Giorgi, sconfitta 7-5 6-7(4) 6-1 da Samantha Stosur nel 1° turno dello US Open.
Godi per un po’, pensi che questa sia la volta buona, ti illudi che qualcosa possa essere cambiato nella sua testolina, ma poi ti risvegli dall’ennesimo sogno maturato in un amen e ti accorgi che lei, la Camila senza più l’azzurro appiccicato addosso, o quasi, è quella di sempre. Pronta a fare e disfare come più le piace.
Lo ha fatto anche oggi, sul vecchio Grand Stand, contro Samantha Stosur, che da queste parti ha vinto nel 2011, capace anche lei di grandi doni, ma non al punto dal regalarti i match. La Giorgi, invece, che a New York amano particolarmente perché “mena come un fabbro”, ma a quanto pare (e siamo alle solite) non basta, è brava nel disfare le valige prima del tempo. Oggi, contro la “cangura”, è stata in partita, e alla grande, per due set, reggendo l’urto di chi, lo ripetiamo, ha una certa dimestichezza con i grandi eventi tennistici come può essere questa quarta prova dello Slam. Ha perso il primo set per 7/5, lottando come non mai, ha vinto il secondo, dominando un tie break (7/4) che, magari, in altri frangenti avrebbe perso. E poi… Si è è smarrita. Trovando modo e tempo per donare alla Stour un terzo set dove, eccezion fatta per i primi tre giochi, ha finito per tirare i soliti ed immancabili “comodini” oltre la siepe.
In men che non si dica la Stosur, così facendo, è andata avanti 4-0, ha lasciato un misero gioco alla sua collega nel quinto turno di battuta, per poi chiudere 6/1. Come se la partita, per quello che aveva espresso prima, non fosse mai esistita, mai giocata. Duole dirlo, ma alla luce di quanto accaduto anche oggi, le partite della Camila Giorgi, sono tutte uguali. Cambiano le interpreti, ma non il prodotto finale di una giostra che offre sempre il solito ritornello. Con la ballerina del carillon pronta a fermarsi sul più bello. E, anche questa volta, è stata la nostra: 7/5 6/7 6/1 e addio sogni di gloria, tanto per cambiare.
Johanna Larsson b. Karin Knapp 6-4 6-2
Fuori Camila Giorgi, fuori anche Karin Knapp. Quasi nello stesso istante, nel primo pomeriggio di Flushing Meadows, Karin è stata sconfitta 6-4 6-2 da Johanna Larsson. Karin, diciamolo subito, non aveva una cliente facile, tutt’altro. La svedese, recente semifinalista a New Haven a spese, tra l’altra, anche della nostra Roberrta Vinci, è una tennista in salute ed oggi lo ha dimostrato ancora una volta: pronta e brava a gestire il match a suo piacimento, senza dare la benchè minima speranza di rientrare alla tennista altoatesina, ma laziale di adozione tennistica.
Morale della favola, non certo a lieto fine per il nostro tennis in “gonnella”, siamo qui a dirvi che sono lontani, lontassimi oseremo dire, i tempi nei quali ci presentavamo agli Slam (è accaduto soltanto un anno fa) consapevoli di arrivare sino in fondo.
In due giorni, i primi di questo Slam nel Queen’s, ci ritroviamo con la solo Roberta Vinci promossa al secondo turno. Flavia Penntta in Fognini non c’è più, ora presenzia soltanto e le altre perdono, anche malamente, così come ha fatto oggi la Knapp, alla quale non possiamo assolutamente rimproverare nulla, perché è già un miracolo che sia in campo, ma che al cospetto della “calda” Larsson, abbiamo visto sempre in grande difficoltà, mai propensa a provare a rivoltare un match segnato all’origine. Fuori tutte, dunque, eccezion fatta per la Vinci. Segnali, tanto per cambiare, assai preoccupanti, anche perchè dietro, ma è storia vecchia, non c’è nulla, il vuoto assoluto.
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