TENNIS – WTA
MONTREAL. Simona Halep si aggiudica il 14° torneo della carriera a livello WTA con il successo nel Premier 5 di Bucharest, eppure sembrava di essere ancora fermi a quando, non più di un paio di settimane fa, la rumena vinceva nettamente il titolo a Bucharest.
7-6(3) 6-3 il punteggio che è valso il terzo titolo in stagione su tre finali contro una Madison Keys che ha prodotto forse più gioco, ma anche tantissimi errori. Sono state decine, non appena la statunitense aveva messo in rete l’ultimo rovescio, le bandiere tricolori che hanno cominciato a sventolare sul centrale di Montreal. Una scena già vissuta altre volte e viene sempre da chiedersi quanti siano, effettivamente, i rumeni che affollano gli stadi di tennis ogni volta che Halep sia in campo. Una nazione piccola. che grazie a lei ha riscoperto l’amore per questo sport: già nel 2014, quando la nuova n.3 del mondo raggiungeva la finale al Roland Garros, furono installati diversi maxischermo lungo le vie di Bucharest per seguire l’evento. Ed oggi Halep ha voluto ringraziarli uno ad uno durante la premiazione, dicendo che con tutto il tifo fatto erano riusciti a farla sentire come se fosse a casa.
Nel complesso, al match è mancato un po’ di spettacolo. Sono stati 2 set abbastanza diversi tra loro: un primo dove il servizio non riusciva ad essere l’ago della bilancia, un secondo dove invece un solo break a favore di Halep è bastato a chiudere la pratica. Keys è stata sempre dietro nel punteggio, ma per quattro volte aveva ripreso un turno di battuta, evitando di crollare quando sul 2-4 è stata dietro 15-40. La differenza, alla fine, l’ha fatta un pizzico in più di intelligenza tattica della rumena, capace di sbagliare quel tanto in meno che è bastato per aggiudicarsi il titolo in Canada, dove lo scorso anno è stata costretta al ritiro, sempre in finale, contro Belinda Bencic. Per Keys, invece, è la seconda finale di un Premier 5 persa dopo quella di Roma contro Serena Williams. Tra l’altro, con lo stesso punteggio. Forse però, oggi, c’è stato un passo indietro in termini di prestazione, con i troppi errori ad incidere negativamente sulla sua prova.
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