TENNIS – Di Diego Barbiani
Come di consueto, la fine di Wimbledon segna anche la fine della prima parte di stagione. Sei mesi importanti, dove si sono giocati 3 tornei dello Slam su 4 e 3 Premier Mandatory su 4.
Ci sono ancora 4 mesi di gare e calcoli per scoprire quali saranno le 8 giocatrici che si contenderanno le WTA Finals di Singapore, anche se almeno 2 posti sembrano ormai prenotati. Con ancora lo US Open e Pechino davanti, Serena Williams ed Angelique Kerber hanno acquisito un buon margine di sicurezza sulle altre giocatrici. Come abbiamo visto lo scorso anno per il “caso Pennetta”, non conta tanto il successo Slam per essere ammessi di diritto, dunque Garbine Muguruza, al momento 4°, non può pensare di essere già al sicuro.
QUANTO SERVE PER IL MASTER. Negli ultimi anni si è registrata una tendenza “al ribasso” per quello che ricordava il limite per entrare al Master, con l’ottava giocatrice che aveva una quota punti non eccessivamente alta, ad eccezione del 2014. Ecco quello che è avvenuto dal 2011.
2011: 8° Agnieszka Radwanska 4940
2012: 8° Na Li 4726
2013: 8° Jelena Jankovic 3860 (9° Kerber 3715 per rinuncia di Maria Sharapova)
2014: 8° Caroline Wozniacki 4045
2015: 8° Flavia Pennetta 3252 (9° Lucie Safarova 3221 per rinuncia di Serena Williams)
Quest anno il limite dovrebbe essere più alto rispetto al 2015, perché al 7° ed 8° posto (posizione che potrebbe cambiare nel corso della settimana causa l’impegno di Simona Halep a Bucharest) ci sono rispettivamente Dominika Cibulkova (2485 punti) e proprio Halep (2329, aggiornato al successo al primo turno nel torneo di casa). Proprio Cibulkova, al momento, sarebbe una delle 2 potenziali new entry. Lei e Carla Suarez Navarro (6° con 2579 punti) continuerebbero il trend che vede, ad eccezione del 2013, una coppia di debuttanti al via.
2011: Petra Kvitova,Na Li
2012: Angelique Kerber, Sara Errani
2014: Eugenie Bouchard, Simona Halep
2015: Lucie Safarova, Garbine Muguruza
LA TOP-8 MOMENTANEA. Ecco come si presenta ad oggi (13 luglio 2016) la WTA Road to Singapore. Intanto le prime 8 della classe:
Come detto all’inizio, 3 Slam su 4 sono andati, così come 3 Premier Mandatory su 4. Ciò vuol dire che queste, come le giocatrici che seguono (poco più sotto vedremo chi) possono aggiungere al massimo 3000 punti senza dover pensare a superare un certo limite (2000 lo US Open e 1000 il Mandatory di Pechino). Questo discorso infatti vale per gli altri 8 risultati: i 2 migliori risultati nei Premier 5, i 6 migliori risultati in tutti gli altri tornei.
In questo gruppo, sono solo Cibulkova e Suarez Navarro ad aver già riempito questi spazi. La slovacca ha totalizzato più punti nei tornei Mandatory e Slam (1290 contro 1040) e nessun limite da superare nei futuri Premier 5 avendo saltato i primi 2 in programma (al contrario, la spagnola deve arrivare ai quarti di finale per guadagnare appena 85 punti (190 – 105) ed eventualmente trovarsi poi a dover superare quel limite per aggiungerne ancora. Di contro, però, Dominika da adesso in poi se vorrà aggiungere qualcosa nella casella dei 6 migliori risultati dovrà fare buoni piazzamenti perché c’è già un limite (destinato di conseguenza ad alzarsi) fissato a 55.
ALTRE GIOCATRICI. Prima di avanzare ulteriormente, controlliamo le giocatrici che si trovano oltre l’ottava posizione.
E’ un gruppone di 14 giocatrici che al momento distano meno di 1000 punti da Halep. La maggior parte ha già riempito gli spazi che si riferiscono ai migliori risultati tra tornei Premier ed International, alcune di queste hanno anche piene le caselle relative ai 2 migliori Premier 5. La rumena ha il grandissimo vantaggio dei 1000 punti dovuti alla vittoria del Premier Mandatory di Madrid, mentre qui alcune giocatrici se vorranno risalire la china avranno bisogno di 4 mesi sui livelli attuali (o forse migliori). L’esempio lampante per far capire la situazione è Karolina Pliskova. Perché? Pochissimi punti tra Slam e Mandatory (appena 665) e tanti punti raccolti nei migliori 6 risultati, dove sì al 6° posto c’è un 1, ma appena verrà scartato quello bisognerà fare conto con altri 5 piazzamenti che corrispondono almeno a quarti di finale. L’unica carta che ha la ceca da giocarsi sono i Premier 5, dove nei 2 giocati ha raccolto 2 eliminazioni all’esordio.
Dalla prossima settimana, ad eccezione di Bastad (ultimo torneo sulla terra rossa) cominceranno 2 mesi interi di tornei sul cemento. Chi può salire, tra quelle giocatrici al momento fuori dalle prime 8 è Venus Williams (n.7 nel ranking), che però, causa le Olimpiadi di Rio de Janeiro, ha in programma solo 3 tornei prima della trasferta asiatica di fine stagione: Stanford (Premier), Montreal (Premier 5) e US Open (Slam). Nel 2015, dopo il Major in casa, ha disputato solo altri 3 eventi: Wuhan (Premier 5), Pechino (Mandatory) e Hong Kong (International).
Occhio anche a Timea Bacsinskzy. La svizzera, lo scorso anno sfortunatissima nel finale di stagione con l’impossibilità di recuperare i 70 punti che la distanziavano da Safarova (ultima ammessa al Master) perché il Lussemburgo non dava punti ed il legamento ha ceduto proprio nel match d’esordio impedendole di andare quantomeno come riserva, è 12° (con la possibilità di salire al termine della settimana perché impegnata a Gstaad) e non ha nulla da difendere tra i 6 migliori risultati perché c’è uno spazio vuoto e 3 corrispondono ad 1 punto solo, mentre ha ottenuto tanto tra Slam e Mandatory (1150 solo lì).
POSSIBILI SCENARI. 4 mesi che verranno “guastati” (per così dire) dalle Olimpiadi, che hanno già causato diversi problemi a Cincinnati dove hanno dato forfait sia le sorelle Williams che Victoria Azarenka. La sensazione è che Serena, Kerber e Muguruza possano avere già un piede (chi più, chi meno) sull’aereo diretto nel sud-est asiatico. Per quanto riguarda la bielorussa, l’incognita è soprattutto sulle condizioni fisiche che, si è visto, anche in quello che doveva essere l’anno della riscossa la stanno limitando enormemente.
Sugli altri 4-5 posti, invece, ci sono discrete probabilità che dopo lo US Open ci siano ancora in lotta: Radwanska, Suarez Navarro, Cibulkova, Halep, Keys, Kuznetsova, Stosur, Bacsinszky e Venus Williams. Keys, soprattutto, ha ottenuto 2121 punti giocando poco, e d’ora in avanti potrà aggiungere ben 4 risultati puri (senza limitazioni) nei 6 migliori risultati ed un Premier 5. Nel 2015
ad inizio ottobre furono ben 16 le giocatrici ancora in corsa per Singapore ad inizio ottobre, un equilibrio (bellissimo da vivere) spezzatosi solo qualche giorno prima del traguardo. Bisogna dunque tenere aperta la possibilità di alcune sorprese (Elena Vesnina e Kiki Bertens, visto che i loro 6 migliori risultati sono ancora piuttosto bassi ed hanno disputato un solo Premier 5) e chissà che ancora una volta anche Roberta Vinci possa trovare il colpo di coda che la faccia rientrare in corsa.
In linea di massima da qui a fine stagione ci sono questi appuntamenti dove poter individuare la maggior parte delle giocatrici: Stanford (Premier), Montreal (Premier 5), Cincinnati (Premier 5), New Haven (Premier), US Open (Slam), Tokyo (Premier), Wuhan (Premier 5), Pechino (Mandatory). Dopo l’ultima tappa cinese, dovessero ancora esserci posti in ballo, si divideranno tra gli ultimi: Linz (International) e Mosca (Premier). Più altri appuntamenti a seconda degli obblighi (le top-10 devono partecipare al massimo a 3 International nell’arco della stagione) o delle esigenze (richieste di wild-card).
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