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Wimbledon, preview femminile: Serena Williams vuole rompere il tabù-Slam nel torneo delle "prime finaliste"

TENNIS – Di Diego Barbiani

Siamo a metà stagione, a ventiquattro ore circa dall’inizio del torneo di Wimbledon, e Serena Williams ancora non è riuscita a portare a casa una prova dello Slam.

Ironia? Mancanza di rispetto verso la n.1 del mondo? Niente di tutto ciò, solo voler riproporre un’altra volta quanto quella mancanza di lotta al vertice, di “Serena contro tutte”, quella monotonia (ma dove?) da tanti ripresa quando si va a commentare il tennis femminile sia in realtà infondata. Siamo al terzo Slam su quattro del 2016, i primi due li hanno vinti Angelique Kerber e Garbine Muguruza, legate dal fatto di aver battuto proprio la statunitense nel match che valeva il titolo.

Sui prati di Church Road si rinnoverà il “Serena contro tutte”, ma ancora una volta la situazione sarà quantomai equilibrata. E può darsi che alla fine, ad imporsi, sia proprio lei, così da agguantare Steffi Graf a quota 22 Slam ed a togliersi così un peso che dura proprio da Wimbledon 2015, quando battendo Muguruza arrivò a quota 21, ad un solo passo dal Grande Slam, prima che il giochino si ruppe. Chissà se anche stavolta ci sarà la sorpresa, tenendo conto che da 5 anni questo torneo propone una finalista nuova: Petra Kvitova (2011), Agnieszka Radwanska (2012), Sabine Lisicki (2013), Eugenie Bouchard (2014), Garbine Muguruza (2015).

GRIGLIA DI PARTENZA

1° fila

  • Serena Williams → Perché viene difficile non pronosticarla come favorita n.1. Se non altro è l’unica, assieme a Svetlana Kuznetsova e Petra Kvitova, che approccia questo torneo avendo vinto più di uno Slam in carriera. Eppure, se al Roland Garros le si dava un 40% di successo, qui i punti interrogativi sono forse un po’ di più. L’erba la può aiutare, ma l’erba può anche regalarle sgambetti inattesi come avvenne nel 2013 (Lisicki) e 2014 (Cornet). Una possibile sfida contro Kristina Mladenovic al terzo turno potrebbe rivelarsi molto complicata, e da lì in avanti le potenziali avversarie per la semifinale sono tutti clienti scomodissimi: Kuznetsova, Timea Bacsinszky ma soprattutto una tra (soprattutto) Coco Vandeweghe e (in dimensioni più ridotte) Timea Babos, tra le possibili sorprese del tabellone. Percentuale: 25%

  • Garbine Muguruza → Di nuovo lei, la spagnola che ha appena rotto il ghiaccio a Parigi. Ad essere sinceri si voleva posizionare qui Agnieszka Radwanska, ma la polacca – di cui si parlerà appena sotto – ha il demerito di non aver mai sfruttato a pieno le occasioni a livello di Slam, almeno fino ad ora. Muguruza invece, già lo scorso anno, ha dimostrato tutto il suo valore sull’erba con vittorie di alto livello su Kerber, Bacsinszky e la stessa Radwanska. Il tabellone ancora una volta non le è troppo amico, perché oltre all’esordio contro Camila Giorgi avrebbe poi un possibile 3° turno contro Lucie Safarova, semifinalista nel 2014 ma molto in difficoltà in questa stagione. Dopo, sia in un ottavo contro Samantha Stosur o Sabine Lisicki, sia nei quarti contro – magari – una Venus Williams, partirebbe coi favori del pronostico. In caso di semifinale, insomma, occhi puntati su di lei. Percentuale: 20%

2° fila

  • Angelique Kerber → Difficile pensare all’idea di un nuovo colpaccio della tedesca. Non tanto per una questione di “statistica” ma perché nell’ultimo mese e mezzo a causa di una spalla malconcia ha giocato poco ed abbastanza male. Eppure è la terza favorita. Dalla sua ha il tabellone, che la vedrà all’esordio contro una Laura Robson che ancora è in crisi di risultati, un cammino tutto sommato tranquillo fino al terzo turno dove però potrebbe avere Begu che non ama troppo le insidie dei campi in erba. Agli ottavi giocherebbe da favorita mentre nei quarti potrebbe temere più Madison Keys che Simona Halep (pensando solo alle teste di serie “alte”), ma avrebbe comunque la possibilità di una nuova semifinale. Anche qui, come per Muguruza, occhio ad un possibile aumento della condizione fisica della tedesca, abituata a partire senza tanto ritmo salvo poi diventare un osso durissimo mano a mano che passano i match. Percentuale: 20%

  • Agnieszka Radwanska → ‘Aga’ ha raggiunto la semifinale ai Championships in 3 delle ultime 4 edizioni, saltando solo quella del 2014. Nel 2012 arrivò anche la prima (ed unica, al momento) finale, persa da Serena. Proprio la statunitense è nel suo settore, ma prima di arrivare in semifinale dovrebbe affrontare insidie niente male come Caroline Garcia in un eventuale terzo turno. E’ il quarto turno, però, che potrebbe nascondere maggiori insidie: Dominika Cibulkova, Monica Puig, Johanna Konta, una Gavrilova particolarmente ispirata… Senza dimenticare Eugenie Bouchard, che è pur sempre un ex finalista del torneo, o Lucic Baroni, che sull’erba (seppur nel lontano 1999) colse la sua unica semfinale Slam, nella prima parte della carriera. Un passettino più avanti e sarà molto interessante vedere chi arriverà ai quarti, perché nell’ottavo appena sotto ci sono: Petra Kvitova, Ekaterina Makarova, Anett Kontaveit, Barbora Strycova, Tsvetana Pironkova, Belinda Bencic e se vogliamo anche Tamira Paszek, due volte ai quarti di finale da queste parti. Dovesse passare indenne, avrebbe poi una possibile semifinale contro Serena Williams. Francamente, appare troppo. Ma se c’è una che sull’erba sa tirare fuori il massimo dal proprio tennis quella è proprio Radwanska. Percentuale: 15%

3° fila

  • Petra Kvitova → Petra ha vinto qui nel 2011 e nel 2014, ma quest anno la situazione è piuttosto scura. Approccia il torneo da n.10 del seeding grazie al ritiro di Victoria Azarenka, in questi primi 6 mesi le ha provate tutte per ottenere risultati ma neppure il cambio di coach le è servito e così la stagione su terra si è rivelata un disastro. Parlava di problemi fisici di varia natura, a Birmingham contro Jelena Ostapenko la gamba era visibilmente fasciata. La ceca sembra molto distante da quello che è il suo miglior momento di forma tanto che già l’esordio contro la rientrante Sorana Cirstea sembra voler nascondere qualche insidia. Un 2° turno contro Ekaterina Makarova sarebbe invece tra i più interessanti del draw. I quarti rimangono comunque possibili, soprattutto se alle spalle c’è tutta l’esperienza che ha accumulato lei, e l’enorme talento di cui è dotata. Da lì in poi, però, è tutto un punto interrogativo. Percentuale: 10%

  • Madison Keys → Piace l’idea di una sorpresa, seppure Keys dopo la finale di Roma ed il titolo a Birmingham potrebbe non essere considerata come tale. Sull’erba può essere letale, ed il tabellone le dà una mano importante con la ghiotta opportunità di un approdo agli ottavi senza buttare troppe energie. Nell’eventuale sfida contro Simona Halep sarebbe un buon 50-50 eppure già lo scorso anno raggiunse i quarti di finale, dimostrando quanto sia pericoloso incontrarla. Tempo fa diceva che tante persone che la vedevano giocare le chiedevano: “Come fai a non aver ancora vinto uno Slam?”. E se fosse questa la volta buona?. Percentuale: 5%

4° fila

  • Simona Halep → C’è anche la rumena, n.5 del seeding, e come tale le vogliamo dare una chance. Purtroppo negli ultimi tempi sembra andarle tutto storto e solo il torneo di Madrid (che è pur sempre un Premier Mandatory) le ha fatto venire il sorriso. Eppure si è presa una pausa importante, ha avuto modo di riposare e magari sull’erba tornerà quella che nel 2014 arrivò ad un passo dalla finale di Wimbledon, o che nel 2013 vinse il torneo di S’Hertogenbosch mostrando una superiorità imbarazzante nei confronti delle avversarie, che non saranno le stesse che troverà per un cammino Slam ma comunque rende l’idea delle capacità di adattamento. Percentuale: 4%

  • Altro → 1%

Possibili sorprese, in ordine di tabellone:

  • Kristina Mladenovic → Vero, c’è Serena Williams al terzo turno, ma la Mladenovic vista in queste prime settimane di erba piace veramente tanto. Ci vorrebbe ancora qualcosa, un non eccedere con le palle corte o l’essere più sicura con la seconda palla di servizio, ma se pensiamo che a Parigi diede tanto filo da torcere alla statunitense, ecco che quella eventuale sfida diventa molto intrigante.

  • Monica Niculescu → Per chi non lo ricordasse, lo scorso anno fu ad un solo game (6-1 5-3 su Bacsinszky) dai quarti di finale. Monica ha tutte le qualità per fare bene sull’erba, compreso quel dritto così unico, che però su questi campi è estremamente efficace e “rognoso”. Non male poi il suo cammino, che dopo un secondo turno contro – di nuovo! – Bacsinszky la potrebbe portare almeno agli ottavi, per rigiocarsi la chance di un posto nei quarti.

  • Timea Babos → l’ungherese sta giocando un 2016 estremamente positivo, con una classifica che si è dimezzata rispetto ad inizio anno ed una posizione nella Race fissa tra le top-20 fino a qualche giorno fa. Ed ancora doveva arrivare la stagione su erba, superficie che lei adora. Fino ad ora non ha fatto sfracelli solo perché a Birmingham ha pescato Keys (poi vincitrice del torneo) ed a Eastbourne Kvitova, partita dove tra l’altro ebbe una marea di chance e finì per perdere per una manciata di punti. L’esordio sarà già molto interessante perché affronterà una ragazza del 1999 di enorme talento, Katie Swan, per poi vedersela eventualmente con Coco Vandeweghe, anche lei bravissima sull’erba e lo scorso anno ad un set dalla semifinale. Niente male neppure il possibile terzo turno contro Roberta Vinci o più probabilmente Alison Riske, altra giocatrice che adora l’erba. Prendi Babos, insomma, ma scopri che lì puoi avere almeno altre 2 sorprese. Non male, vero?

  • Dominika Cibulkova → 19 vittorie nelle ultime 22 partite, il primo titolo sull’erba ad Eastbourne. Biglietto da visita perfetto per cercare un nuovo exploit sull’erba più famosa, a Wimbledon. Sarà impegnata in uno dei primi turni più attesi, contro Mirjana Lucic Baroni, ma tutti i turni che seguiranno saranno ricchi di insidie a cominciare dal secondo, contro Gavrilova (più probabilmente) o Qiang Wang. E’ nell’ottavo di Radwanska, appena battuta ad Eastbourne, nel quarto di una tra Kvitova e Bencic, non propriamente nel loro momento migliore. Insomma, passati indenni i primi 3 turni, la slovacca potrebbe anche diventare una pericolosa mina vagante. Non dimentichiamo però che il 9 luglio, giorno della finale femminile, avrebbe già un impegno. Quale? Giusto un matrimonio…
  • Daria Gavrilova → per la varietà di gioco di cui dispone, l’australiana può fare davvero bene. Sull’erba, ancora, ha ottenuto pochissimo rispetto alle altre superifici, forse per una questione di adattamento. Eppure potrebbe essere solo una questione di tempo ed esperienza, prima che possa acquisire maggiore determinazione. Intanto, però, è la giocatrice che nessuno vorrebbe trovare perché (e si è visto anche a Birmingham) può fare partita alla pari, o quasi, con le top-10.

  • Jelena Ostapenko → pericolosa, pericolosissima. La lettone ha già vinto questo torneo, lo scorso anno non fece vedere la palla a Suarez Navarro annichilendola. Sull’erba ha già battuto anche Petra Kvitova, ha fatto partita alla pari contro Keys. L’esordio sarà molto interessante contro un’altra protagonista attesa, al rientro dopo la semifinale al Roland Garros: Kiki Bertens.

Primi turni potenzialmente interessanti:

  • Caroline Wozniacki vs Svetlana Kuznetsova (13)

  • Monica Niculescu vs Aleksandra Krunic (q)

  • (27) Coco Vandeweghe vs Kateryna Bondarenko

  • Timea Babos vs Katie Swan

  • Alison Riske vs Roberta Vinci (6)

  • (19) Dominika Cibulkova vs Mirjana Lucic Baroni

  • Eugenie Bouchard vs Magdalena Rybarikova

  • Monica Puig vs Johanna Konta (16)

  • (10) Petra Kvitova vs Sorana Cirstea

  • Anett Kontaveit vs Barbora Strycova (24)

  • Tsvetana Pironkova vs Belinda Bencic (7)

  • Jelena Ostapenko vs Kiki Bertens (26)

  • (28) Lucie Safarova vs Bethanie Mattek Sands

  • Camila Giorgi vs Garbine Muguruza (2)

 

Diego Barbiani

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