TENNIS – Di Giancarlo Di Leva
In unedizione del Roland Garros che verrà ricordata anche per le intemperie metereologiche, Novak Djokovic ha sfatato il tabù: era questo l’unico torneo dove non aveva mai vinto, conquistando il 12° Major in carriera (4° consecutivo a partire da Wimbledon 2015, solo lui, Rod Laver e Don Budge ci sono riusciti), eguagliando poi l’australiano Emerson:
Con questo successo il serbo ha così realizzato il Grande Slam simbolico, perché ottenuto a cavallo di due stagioni (2015-2016), che lo lancia con fiducia e determinazione all’inseguimento di Budge e Laver per la conquista di quello vero.
Diventano 8 i tennisti ad aver vinto tutti i 4 Slam almeno una volta in carriera:
Con l’occasione il tennista serbo ha stabilito anche il record di punti in classifica: 16950 che migliora i 16790 raggiunti al termine degli Australian Open dello scorso gennaio.
Anche Andy Murray grazie all’approdo in finale ha conseguito un traguardo significativo: ha raggiunto la finale almeno una volta in carriera in tutti gli Slam. Nello specifico a Parigi ha rotto un digiuno per gli inglesi che durava dal 1937 quando vi riuscì Austin che fu piegato in finale dal tedesco Henkel.
Con Federer e Nadal costretti ai box causa infortuni a vario titolo nella fase più calda della stagione sulla terra rossa, ci hanno pensato Djokovic e Murray insieme a dare continuità al dominio assoluto dei Fab Four occupando i posti in finale dei tre principali appuntamenti di Madrid, Roma e Parigi (dopo che Nadal si era assicurato in precedenza Montecarlo) ed allungando una striscia di successi nelle maggiori competizioni che diventa sempre più imbarazzante e che alla fine ha anche ricompattato il quartetto in testa al ranking dopo 13 mesi (dal 04-05-2015).
Diventano 41 (su 45) i tornei dello Slam vinti dai vari Federer, Nadal, Djokovic e Murray a partire dal Roland Garros 2005. Uniche eccezioni rimangono le vittorie di Juan Martin Del Potro agli Us Open 2009, di Stan Wawrinka agli Australian Open 2014 ed al Roland Garros nel 2015 e di Marin Cilic agli Us Open 2014.
Tuttavia una novità concreta si è finalmente materializzata durante lo Slam parigino e si chiama Dominic Thiem. Il tennista austriaco ha confermato i progressi tecnici evidenziati quest’anno ma soprattutto ha dimostrato sul piano di essere quasi pronto per sfidare ad armi pari e con convinzione i migliori del ranking anche in appuntamenti importanti come uno Slam. E’ stato protagonista dei 2 match di maggior qualità di tutto il torneo: il quarto di finale contro il belga Goffin, e la semifinale disputata contro Djokovic.
Thiem entra dalla porta principale nell’Olimpo sedendosi da ieri al n.7 del ranking, diventando a 22 anni e 9 mesi il più giovane top-10 da quando nel 2013 vi riuscì Raonic a 22 anni e 7 mesi.
Altri numeri:
4 – i tennisti a cui è riuscita l’accoppiata Australian Open-Roland Garros nell’Era Open: Laver nel 1969, Mats Wilander nel 1988, Jim Courier nel 1992 e Djokovic nel 2016;
6 – le finali Slam consecutive giocate da Djokovic a partire dagli Australian Open 2015. Il record appartiene a Federer che approdò in finale 10 volte tra Wimbledon 2005 e Us Open 2007 con un bilancio di 8 vittorie e 2 sconfitte;
8 – le nazioni (tutte europee) rappresentate nei quarti di finale: Serbia, Gran Bretagna, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Belgio, Spagna e Francia;
13 – gli anni trascorsi senza americani nei quarti di finale. L’ultima presenza fu quella di Agassi nel 2003;
55 – i match vinti da Djokovic al Roland Garros. Meglio di lui solo Nadal (72), Federer(65) e Guillermo Vilas (57);
Il torneo femminile
Nessun confronto tra giocatrici comprese tra le top-10 fino alla finale. Serena Williams è approdata in finale senza incontrare nessuna tra le prime 16 teste di serie. La n.1 del mondo si è poi arresa alla spagnola Garbine Muguruza (testa di serie n.4) che ha vinto il suo primo Slam, diventando la 47° tennista ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Major parigino.
Serena Williams tra Roma e Parigi ha portato a casa una vittoria e una finale, ma ad esempio al Foro Italico ha trionfato senza incontrare nessuna top-10 mentre a Parigi, come detto, è inciampata contro una giocatrice comunque di ottimo livello, la prima top-10 incontrata, ora divenuta n.2 al mondo.
Tra le sorprese del torneo va sottolineata l’impresa della olandese Kiki Bertens, esperta di qualificazioni cui è stata costretta in stagione 9 volte (in 10 tornei disputati) uscendo vincente in 8 circostanze. Reduce dal successo di Norimberga dove aveva inanellato tra qualificazioni e main draw 8 vittorie consecutive, è approdata in semifinale allungando a 13 successi la striscia vincente, il che le ha consentito un salto in classifica dal n.58 al n.27 (era 103 all’inizio dell’anno).
Altri numeri:
2 – le spagnole ad aver vinto a Parigi. Prima di Muguruza si era imposta 3 volte Arantxa Sanchez Vicario (1989,1994,1998);
3 – i tornei vinti dalla Muguruza in carriera. Prima dello Slam parigino, si era imposta ad Hobart nel 2014 e a Pechino lo scorso anno;
3 – gli Slam consecutivi vinti da tenniste al 1° successo in un Major: Pennetta agli Us Open, Kerber agli Australian Open e Muguruza al Roland Garros;
4 – le tenniste non incluse tra le teste di serie approdate ai quarti di finale: Putintseva (Kazakistan), Bertens (Olanda), Rogers (USA) e Pironkova (Bulgaria).
9 – il nuovo ranking di Venus Williams che torna nelle top-10 all’età di 35anni e 11 mesi, diventando la 4° tennista più anziana a riuscire nell’impresa.
45 – gli anni passati da quando nel1971 l’olandese Jansen fu l’ultima olandese a giungere in semifinale prima della Bertens quest’anno.
108 – la classifica della americana Rogers, sesta tennista con la classifica più bassa ad approdare ai quarti del torneo dal 1983.
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