TENNIS – PARIGI – Dalla nostra inviata FRANCESCA CICCHITTI. Novak Djokovic ce l’ha fatta: dopo tre finali perse conquista il suo primo Roland Garros battendo Andy Murray 3-6 6-1 6-2 6-4. Dodicesimo titolo Major per il numero 1 del mondo, quarto giocatore dal 1970 a completare il Career Grand Slam dopo Andre Agassi, Roger Federer e Rafael Nadal. Era dai tempi di Rod Laver che un giocatore non conquistava 4 titoli Slam di fila.
Novak Djokovic è riuscito ad esorcizzare il torneo parigino, l’unico che mancava nella sua bacheca. In tre ore e tre minuti col risultato di 3-6 6-1 6-2 6-4 ha battuto lo scozzese Andy Murray e ha compiuto la sua impresa. Con il successo odierno, Novak Djokovic diventa il primo giocatore dal 1970 a oggi capace di ottenere 4 titoli Slam consecutivi grazie alle vittorie a Wimbledon e US Open nel 2015 e Australian Open e Roland Garros nel 2016. Era dal 1992 che un giocatore non riusciva a conquistare i primi due Slam in calendario nello stesso anno, all’epoca toccò a Jim Courier.
Djokovic è riuscito a coronare il suo sogno, ma ce l’ha fatta solo al quarto tentativo. Novak infatti, era arrivato in finale al Roland Garros già tre volte: nel 2012 e nel 2014 perdendo contro Rafael Nadal e lo scorso anno contro Stan Wawrinka.
Oggi con Andy Murray, pensavamo sarebbe stata molto più dura per il serbo, sia per le prestazioni offerte dallo scozzese sulla terra battuta, sia per il suo grande stato di forma. Murray, infatti, era partito benissimo nel primo set, mantenendo un break di vantaggio. Lo stesso Murray ha confermato in conferenza stampa di aver iniziato davvero alla grande il primo parziale: «Ho giocato bene, soprattutto nelprimo set. I miei punti li ho giocati bene, ma non tutta la partita. Poi Novak ha iniziato ad essere più regolare, non faceva più errori. In più giocava ancora più vicino alla linea di fondo, e quando gioca così non c’è niente da fare. È stato straordinario, e gli faccio tutti i miei complimenti». Murray non ha finito come avrebbe voluto queste due settimane, ma è soddisfatto per quanto fatto in questo torneo: «Non mi sarei mai aspettato 13 giorni fa di ritrovarmi in questa stanza, stavo per uscire all’inizio del torneo ma poi ho fatto bene e sono arrivato sin qui. Sono felice ma allo stesso tempo deluso, quando arrivi a questo punto, è ovvio che si vorrebbe vincere».
Dopo il primo set, infatti, qualcosa è davvero cambiato in Murray, ma allo stesso tempo anche in Novak, che ha cominciato a esprimere il massimo del suo tennis, lasciando pubblico e avversario increduli. Il risultato dei tre set successivi, si commentano da soli, Djokovic è stato quasi perfetto, ha giocato in maniera superlativa e ha meritato di vincere anche questo titolo.
Alla fine del match, ha voluto fare come sempre qualcosa di bizzarro, diverso dagli altri tennisti che vincono ed esultano per la vittoria di uno Slam. Questa volta, ha imitato ciò che fece Guga Kuerten, quando vinse il suo primo Roland Garros. Nole con la racchetta, ha disegnato un cuore e poi ci si è tuffato dentro, esattamente come fece il brasiliano dopo il suo trionfo. Successivamente ha dichiarato ai microfoni di non aver mai provato un’emozione simile e ha voluto esprimere le sue sensazioni ai francesi con quel gesto: il suo cuore adesso è sul Philippe Chatrier.
Ma a rendere ancor più bella questa giornata e la fine del torneo, è stato il momento della premiazione, con la presenza di un grandissimo campione del passato, Adriano Panatta, vincitore al Roland Garros nel 1976. Oggi, Adriano, aveva il compito di premiare il vincitore del torneo. Mentre tutto ciò accadeva, sopra il cielo del Roland Garros si è finalmente affacciato un raggio di sole per rendere ancor più bella la conclusione di un torneo che quest’anno non è stato esente dai problemi.
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