TENNIS – HALLE/LONDRA. Florian Mayer e Andy Murray vincono rispettivamente i tornei di Halle e Queen’s, battuti Alexander Zverev e Milos Raonic. Torneo da sogno per il tedesco, entrato in tabellone grazie al ranking protetto; lo scozzese rimonta un set e un break di svantaggio ed entra nella storia: è il primo giocatore a vince il Queen’s per cinque volte.
HALLE
Ci si aspettava il primo hurrà di Alexander Zverev e invece ad Halle si consuma la favola di Florian Mayer. A 32 anni il tedesco vince il suo secondo titolo ATP, il primo nella categoria 500, dopo aver passato 7 mesi ai box a causa di un infortunio all’adduttore che lo ha fatto sprofondare ai margini della top 200. Entrato in tabellone grazie al ranking protetto, Mayer ha battuto nell’ordine Brian Baker, Andreas Seppi, Dominic Thiem e infine il giovane connazionale, mentre agli ottavi aveva usufruito di un walkover per il ritiro di Kei Nishikori.
È il sesto giocatore tedesco capace di imporsi al Gerry Weber Open dopo Michael Stich, Nicolas Kiefer, David Prinosil, Tommy Haas e Philipp Kohlschreiber. Una soddisfazione enorme per un ragazzo che ha sempre dovuto fare i conti con un fisico fragile, incapace di sostenerlo con continuità sin dai primi anni di carriera. Nel 6-2 5-7 6-3 con il quale ha battuto Sascha Zverev, Mayer ha mostrato ancora una volta tutto il suo talento espresso con un gioco del tutto particolare, senza grande potenza, ma con capacità di variazione davvero notevoli.
Il talentino teutonico deve rimandare nuovamente l’appuntamento con il suo primo titolo – un mese fa aveva perso la finale di Nizza contro Thiem – mentre Mayer non solo vince il trofeo più importante della sua carriera – in precedenza aveva conquistato il titolo a Bucarest nel 2011 – ma con i 500 punti ottenuti compie un balzo notevole passando dalla posizione numero 192 alla numero 80.
QUEEN’S
Il secondo capitolo della partnership Andy Murray-Ivan Lendl inizia alla grande: lo scozzese batte Milos Raonic in finale al Queen’s 6-7(5) 6-4 6-3 e trionfa per la quinta volta nel torneo londinese, impresa mai riuscita prima a nessun altro giocatore. Major Ritchie, Anthony Wilding, Roy Emerson, John McEnroe, Lleyton Hewitt e Andy Roddick si erano fermati tutti a quota quattro, per Andy invece quello del 2016 si aggiunge ai successi del 2009, 2011, 2013 e 2015.
Lendl vince anche la sfida a distanza con John McEnroe, da questo torneo presente nel box di Milos Raonic: il canadese deve rinviare l’appuntamento con il primo titolo sull’erba ma a un certo punto della partita sembrava davvero padrone del campo. Sul 7-6 3-0 in suo favore ha subito un parziale di cinque giochi consecutivi sciogliendosi completamente; probabilmente è stata decisiva la volée terminata fuori di pochissimo sul 3-1 del secondo set.
Se quella palla avesse pizzicato la riga Raonic si sarebbe portato sul 4-1 e forse il suo destino sarebbe stato diverso, invece quel punto ha fatto scattare qualcosa in Murray, che da lì in poi ha dominato la partita e può festeggiare il suo titolo numero 37 in carriera, il settimo sull’erba. Il modo perfetto per dare il bentornato a Lendl e per preparare l’assalto al trofeo di Wimbledon.
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